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Gli antinuclearisti disarmisti contro la Tassonomia Ue

| Laura Tussi

Tempo di lettura: 3 minuti

Gli antinuclearisti disarmisti contro la Tassonomia Ue

Dagli antinuclearisti italiani iniziative e un appello a mobilitarsi contro la “tassonomia” UE che apre la strada all’energia atomica, strettamente legata anche all’industria bellica e alle armi nucleari.

Le decisioni sul nucleare in Italia non si basano sui referendum del 1987 e 2011, che ci hanno visto vittoriosi contro il nucleare civile e per i beni comuni, ma in Italia Draghi e Cingolani decidono sul nucleare con la Francia, prendendo accordi con Macron.

Mercoledì 12 gennaio 2022 i Disarmisti esigenti, con la LOC e l’associazione mondo senza guerre e senza violenza si sono trovati a Milano sotto l’industria nucleare francese pro-atomo in piazzale Cadorna dalle ore 13 alle ore 15.

In seguito, i promotori del progetto VERSO UN COORDINAMENTO ANTINUCLEARE EUROPEO si sono trovati online in un incontro, introdotto dal portavoce dei Disarmisti esigenti Alfonso Navarra, con la partecipazione di Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Fabrizio Cracolici, i musicisti Renato Franchi e Marco Chiavistrelli e molti altri attivisti e con la registrazione di Radio Nuova Resistenza. Sono intervenuti i coordinatori Ennio Cabiddu, Luigi Mosca, Daniele Barbi, e Rosa Amodei a nome di WILPF Italia.

Il fine era quello di contrastare le lobby delle centrali nucleari che prendono i loro accordi generali condizionati dalla Francia che ha bisogno di finanziamenti per le sue centrali nucleari e ne vuole impiantare altre entro il 2037. Questo accordo della Francia è preso con Draghi e Cingolani che è l’ex amministratore delegato di Leonardo Finmeccanica, non certo un uomo a favore della tutela ambientale.

nucleare climaIn realtà sembra che l’Europa stia decidendo che il nucleare è la soluzione al problema climatico con i nostri soldi pubblici di cittadini europei. Il potere economico e finanziario e militarizzato è rappresentato dal nucleare che produce essenzialmente la potenza geopolitica, l’elettricità è solo un sottoprodotto.

L’iniziativa di mercoledì 12 gennaio si è tenuta proprio in quella data perché scadeva il periodo che la commissione europea ha dato al comitato degli esperti e i governi per esprimere un parere sull’atto delegato nato dal regolamento 2020/852 che regola la tassonomia dell’Unione Europea per inserire il nucleare nell’elenco delle sostenibili. In questo modo si sottraggono risorse all’utilizzo di fotovoltaico, idraulico, geotermico, eolico per un piano di rilancio energetico nazionale basato sulle rinnovabili tendenzialmente al 100%.

La data del 12 gennaio cioè di questa decisione del comitato degli esperti e dei governi è stata rinviata fortunatamente al giorno 21 gennaio perché il nuovo governo tedesco ha palesato il suo disaccordo. Dopo il parere del comitato degli esperti e dei governi la Commissione UE pubblicherà il suo atto delegato in Gazzetta ufficiale e quindi si esprimerà il Consiglio europeo intorno a marzo e poi il Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo è un organo su cui abbiamo maggiori speranze perché il numero degli eurodeputati contro il nucleare è maggiore per bocciare l’atto delegato, ma c’è il problema che l’attuale “maggioranza Ursula” salti e si apra alla destra sovranista. In dicembre ci siamo mobilitati con la Tenda antinucleare delle cittadine e dei cittadini davanti al MITE e così faremo anche nei prossimi mesi, non trascurando però di denunciare il ruolo dello Stato atomico francese.

Sul nucleare in Italia non decide la politica, ma l’economia e la finanza e decide Macron con Draghi e i potentati dell’energia nucleare. Noi ecologisti e antinuclearisti con i Disarmisti Esigenti vogliamo far rispettare il mandato antinucleare referendario. I Disarmisti esigenti a quanto ci risulta sono stati gli unici in tutta Europa in piazza fisicamente in presenza – il giorno del 12 gennaio – contro la tassonomia ma in Germania nei giorni precedenti ci sono state mobilitazioni ad Amburgo.

In questo scenario in continua evoluzione a noi sembra che manchi, sopratutto in Italia, una chiara e definitiva opposizione al nucleare dei FFF. Per questo abbiamo sentito la necessità, quasi l’urgenza, di scrivere una lettera aperta alla loro leader Greta Thunberg per non consentire alla potente lobby nuclearista di annoverare il grande movimento giovanile fra quelli che sarebbero favorevoli a considerare il nucleare come una fonte di energia utile alla transizione ecologica.

Qui la Lettera aperta a Greta Thunberg.

Scrive per noi

Laura Tussi
Laura Tussi, docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, fa parte dei Disarmisti Esigenti, gruppo membro della rete mondiale e premio Nobel per la pace ICAN.