Informarsi, formarsi, formare, ma anche continuare a mobilitarsi per il clima. Anche “restando a casa” è possibile continuare a occuparsi di ambiente, perché i grandi temi del riscaldamento globale, del disastro ecologico e della conversione verso societàverdi rimane, anche se l’inquinamento e le emissioni momentaneamente calcano per il generale rallentamento di produuzione e trasporti.
In queste settimane di forzata clausura e di blocco di tantissime attività (tra cui, ricordiamolo, quelle di educazione ambientale sul campo e con le persone), un po’ tutti si industriano ad adattarsi alla situazione di emergenza, magari cercando di vendere lo stesso un’auto o qualche aggeggio (specie se aiuta a passare il tempo).
Importante, dunque, sapere cosa si fa, invece, per continuare a tenere ugualmente desta l’attezione verso i grandi temi sociali ed ecologici e per fare comunque qualcosa su e per l’ambiente.
Mario Salomone, direttore di “.eco” termina l’articolo lanciando la proposta di pensare a forme di mobilitazione, imparando ad esempio dai flash mob che hanno coinvolto tutta l’Italia.
Forse, appena un confermato calo di contagi e di morti farà vedere la luce in fondo al tunnel, sarà il caso di pensarci davvero.
".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.