“ecoricostruzione”: un numero speciale di “.eco” sulla emergenza Coronavirus e sul dopo-pandemia. Perché la soluzione non è “tornare alla normalità”
La normalità era il vero problema: cosa abbiamo imparato, cosa cambierà in futuro, cosa dovrà cambiare. Questi alcuni dei temi del numero speciale di “.eco” sulla “Ecoricostruzione” (qui accanto la controcopertina del dossier speciale di “.eco” di giugno 2020). Con l’invito a collaborare al numero di settembre
Se è sbagliato usare un linguaggio bellico a proposito del Covid-19 (non è una “guerra”), è però vero che sono bastati pochi mesi a mettere in crisi le maggiori economie occidentali e che ora si tratta di “ricostruire”: occupazione, relazioni, una scuola e una università sostanzialmente disastrate dall’emergenza.

Al Coronavirus, le sue cause, i suoi effetti, le strategie di resilienza messe in atto da tanti attori sociali e da tante organizzazioni la rivista italiana di riferimento per la cultura ambientale aveva dedicato un ricco “Dossier” sul sito web della testata (www.rivistaeco.it) e ora un numero speciale (uscito solo in versione digitale, a causa della situazione di generale confinamento degli ultimi mesi) sulla “Ecoricostruzione”.
Il fascicolo, curato da Elena Pagliarino e Ugo Leone, è scaricabile in PDF.
Cosa abbiamo imparato? Quali relazioni ci sono tra l’ultima zoonosi, l’ambiente, l’economia, le nostre società? Come reagire anche sul piano educativo? Questi e altri gli spunti che percorrono il numero speciale di “.eco”, la rivista giunta ormai al suo trentaduesimo anno di vita.
Particolarmente efficace anche il corredo iconografico, a cominciare dalla copertina: il senso di spiazzamento che ci ha colpiti tutti, osservano Elena Pagliarino e Ugo Leone, deve lasciar spazio a un capovolgimento culturale come suggerisce Konstantina Tezapsidou nella sua bella immagine. In questo numero assolutamente da non perdere abbiamo anche una controcopertina: è il collage di Niels Kalk, un giovane artista olandese con sede a Berlino: un messaggio di speranza affidato ai bambini, i grandi assenti di questa crisi, come spiegato ad esempio nell’articolo “I bambini invisibili della pandemia”.
Un invito a collaborare al numero di settembre
Focus “Ecoricostruzione” anche nel prossimo numero di settembre, in particolare riguardo all’educazione trascurata dal discorso pubblico e dalle politiche. Mandateci (entro luglio) osservazioni, testimonianze, esempi di pratiche “resilienti”, proposte educative attuate o da attuare, scrivendo al direttore di “.eco” Mario Salomone (direttore@rivistaeco.it)
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