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L’utilità dell’evoluzione

| Valerio Calzolaio

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalle lucertole all’uomo. Storia naturale dell’azione

Michael Tomasello
Scienza
Traduzione di Silvio Ferraresi
Raffaello Cortina Milano
2023 (orig. 2022 The Evolution of Agency. Behavioral Organization from Lizards to Humans)
Pag. 215, euro 20

“Scelti da Valerio” è la rubrica di recensioni e segnalazioni a cura di Valerio Calzolaio.

Da circa tre miliardi di anni in avanti, non linearmente. Gli esseri viventi si distinguono dai non viventi non tanto per una sostanza, o un’entità, animante, quanto per un tipo speciale di organizzazione chimica che li rende almeno in parte individualmente agentivi, con qualche grado di libertà per un’organizzazione di azioni (tra le quali movimenti autoprodotti) che favoriscono sopravvivenza e riproduzione. I comportamenti di quasi tutti gli organismi vitali sono attuati simultaneamente su molteplici livelli psicologici gerarchici, solo alcuni sotto il controllo del singolo individuo.

Evoluzionismo ma non determinismo

Tale flessibilità comportamentale (basata su un qualche giudizio e una qualche presa di decisioni) non implica necessariamente l’apprendimento. L’agentività non è semplicemente un’altra abilità comportamentale o cognitiva specializzata, quanto piuttosto il quadro organizzativo generale entro cui gli individui viventi formulano e producono le proprie azioni. Considerato ormai acquisito che anche il comportamento sociale umano ha una base evolutiva (il che non implica alcun determinismo), l’evoluzione ha creato sia meccanismi utili in senso generale sia specifiche soluzioni funzionali a pressioni e sfide ecologiche altrettanto specifiche. Per altri versi, come noto, la psicologia umana è composta da molteplici meccanismi computazionali specializzati, dominio-specifici, ciascuno dei quali si è diacronicamente evoluto per risolvere uno specifico problema adattativo. Appare dunque indispensabile comparare gli esseri umani con le altre specie animali e ricostruire il percorso evolutivo verso la sapiente agentività psicologica umana, la nostra.

Quattro tipi principali di agentività psicologica

Il grande psicologo evoluzionista statunitense Michael Tomasello (Bartow, Florida, 1950) è co-direttore al Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia e ha avviato un interessantissimo progetto di ricerca di cui l’ottimo chiaro testo appena uscito costituisce fondamento scientifico teorico e programma di lavoro sperimentale. Tomasello esamina quattro tipi principali di agentività psicologica (architetture organizzative riguardanti la presa di decisioni e il controllo comportamentale) in quattro taxa rappresentativi di importanti antenati dell’essere umano (comprese specie estinte) in ordine di comparsa evolutiva (l’ipotesi è che siano intervenute in risposta ad altrettanti tipi di incertezza e interazione sociale): appare comunque diretta a uno scopo quella negli antichi vertebrati; almeno
intenzionale quella negli antichi mammiferi; ormai razionale nelle antiche grandi scimmie; infine socialmente normativa già negli antichi umani.

La novità rispetto ai primi organismi sul pianeta Terra, che erano attori biologici ma non agenti psicologici, va probabilmente fatta risalire a dopo l’esplosione del Cambriano, circa cinquecento milioni di anni fa, agli organismi con “corpi adattativi complessi”, bisognosi (per difendersi o fuggire) di modi più efficaci per controllare flessibilmente le proprie azioni. A quel punto forse compare la decisiva organizzazione di controllo a feedback: i primi vertebrati di acqua (i pesci) e di terra (gli anfibi e quindi i rettili) cominciano ad aggiungere una propria nicchia esperienziale alla nicchia ecologica esterna. Così, dopo i primi due capitoli introduttivi, seguono i quattro capitoli dedicati alle lucertole (da cui il titolo italiano e il sottotitolo americano) e ai rettili, ai primi mammiferi, alle grandi scimmie, infine agli umani collaborativi da qualche milione di anni e alla formazione coi sapiens anche di un’agentività collettiva (in gruppi culturali distinti).

La comunicazione dei concetti è curata ed efficace (con alcune illustrazioni); costanti sono i riferimenti a teorie, modelli ed esperimenti; le sei affermazioni conclusive risultano fertili e stimolanti; ottimi anche gli apparati.

Scrive per noi

Valerio Calzolaio
Valerio Calzolaio
Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, è stato deputato (1992-2006) e sottosegretario all’Ambiente (1996-2001). Ha pubblicato numerosi libri sul tema della migrazioni e dei profughi ambientali.