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Mobilità sostenibile: fine della corsa

| Redazione

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Mobilità sostenibile: fine della corsa
Di fronte all’esigenza, sempre più urgente, di sensibilizzare la cittadinanza verso forme alternative e più sostenibili di mobilità, spesso, a mancare non è l’impegno del singolo individuo ma sono le politiche intraprese a dimostrarsi non adatte.   Come si può incentivare l’uso della bicicletta quando la maggior parte delle grandi città italiane non è dotata […]

Di fronte all’esigenza, sempre più urgente, di sensibilizzare la cittadinanza verso forme alternative e più sostenibili di mobilità, spesso, a mancare non è l’impegno del singolo individuo ma sono le politiche intraprese a dimostrarsi non adatte.

 

Come si può incentivare l’uso della bicicletta quando la maggior parte delle grandi città italiane non è dotata di una rete di piste ciclabili soddisfacente? O, ancora, quando è il Governo stesso a compiere passi indietro nell’ambito della mobilità sostenibile. Un esempio? La Legge Finanziaria 2010 non prevede più la detraibilità fiscale degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Pertanto gli abbonamenti acquistati nel 2010 non saranno più detraibili dalla Dichiarazione dei redditi 2011. Così facendo i cittadini vengono privati di un’agevolazione che, oltre a portare vantaggi economici, rappresentava anche il segno evidente di una cultura volta a ridurre la dipendenza nei confronti delle auto.

A scoraggiare ulteriormente l’utilizzo dei mezzi pubblici, il taglio previsto dalla manovra economica per il settore dei trasporti locali. Secondo i dati riferiti da ASSTRA (associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale), con l’ipotesi di tagli alle risorse del 10% si verificherebbe un «dimagrimento di -196 milioni di km percorsi all’anno per i servizi di trasporto pubblico locale e di -3,9 milioni di treni-km per le ferrovie regionali (esclusa Trenitalia)». Come conseguenza potrebbero verificarsi incrementi delle tariffe anche del 36% (livello aggregato nazionale). Cosa comporta tutto ciò per il cittadino? «Un biglietto a tempo che oggi costa all’utente 1,04 euro schizzerebbe a 1,40 – sottolineano da ASSTRA -, mentre un abbonamento mensile ordinario passerebbe da 32 a 43,50 euro».

Provvedimenti simili non incoraggiano la divulgazione di una mobilità sostenibile, tanto meno in un momento in cui i tagli – decisamente sostanziosi – dei finanziamenti riservati all’educazione ambientale già ostacolano la divulgazione di buone pratiche e di strumenti adatti ad affrontare le criticità ambientali, in prospettiva di un futuro adatto ad accogliere le generazioni che verranno.

M.F e C.G.

14 settembre 2010

 

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.