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Pedalando verso il futuro, Ride to school rivoluziona la mobilità sostenibile!

| Redazione

Tempo di lettura: 7 minuti

Pedalando verso il futuro, Ride to school rivoluziona la mobilità sostenibile!
Il 21 settembre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata zero emissioni, un evento pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della decarbonizzazione e della lotta ai cambiamenti climatici. In un contesto globale in cui il riscaldamento climatico rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse, governi, istituzioni e organizzazioni, sia pubbliche che private, […]

Il 21 settembre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata zero emissioni, un evento pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della decarbonizzazione e della lotta ai cambiamenti climatici. In un contesto globale in cui il riscaldamento climatico rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse, governi, istituzioni e organizzazioni, sia pubbliche che private, stanno pianificando e attuando strategie per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere uno sviluppo sostenibile.

La giornata è stata scelta anche da tutte le confessioni cristiane aderenti alla campagna mondiale “Tempo del Creato” per chiedere la “non proliferazione” dei combustibili fossili.

La Giornata mondiale zero emissioni rappresenta un’importante occasione per rinnovare questo impegno collettivo e ricordare i numerosi progetti già avviati che stanno contribuendo in maniera concreta alla riduzione dell’impatto ambientale e promuovono la mobilità sostenibile. Tra questi, un esempio di buona pratica è il progetto Ride to school, ideato dal professor Roberto Conte e implementato nelle scuole del comune di Fossano.

Ride to school: la mobilità sostenibile parte dalle scuole

Il progetto Ride to School, nato con l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto principale per gli studenti, ha ottenuto un grande successo nel comune di Fossano. In un’epoca in cui i centri urbani diventano sempre più congestionati e l’automobile rimane il mezzo di trasporto più utilizzato, Ride to school si pone l’obiettivo di riscoprire forme di mobilità più sostenibili come quella pedonale e ciclabile.

I benefici di questo cambiamento sono molteplici. Non solo si contribuisce alla riduzione delle emissioni nocive e al miglioramento della qualità dell’aria nei centri abitati, ma si promuovono anche stili di vita più sani e attivi. Camminare o andare in bicicletta migliora le condizioni fisiche e psicologiche di chi lo pratica, mentre l’abbandono dell’auto porta a una significativa riduzione dei costi legati al carburante e alla manutenzione dei veicoli.

Ride to School, tuttavia, non si concentra solo sugli aspetti ambientali e di salute. Il progetto coinvolge sia adulti che ragazzi e pone particolare attenzione anche sulla dimensione sociale della mobilità sostenibile. Attraverso l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, si favoriscono interazioni sociali più frequenti e autentiche tra i partecipanti, contribuendo a creare una comunità più coesa e solidale.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Roberto Contee, insegnante nelle scuole di primo e secondo grado del comune di Fossano, che ci ha raccontato come è nata l’idea e quali sono i risultati ottenuti fino ad oggi.

I benefici della bicicletta, verso la mobilità sostenibile

La riduzione delle emissioni di CO₂ equivalente è diventata una priorità per molte organizzazioni internazionali e sovranazionali, tra cui l’Unione Europea con il Green deal e l’ONU attraverso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030. La complessità della crisi ambientale richiede infatti azioni collettive e coordinate. In questo contesto si inserisce il progetto Ride to school del professor Roberto Conte.

“Cambiare le nostre abitudini e riscoprire la mobilità pedonale e ciclabile non è solo un sacrificio o una rinuncia all’automobile, ma un’opportunità per tornare a una dimensione più vicina alla persona e alla comunità. I benefici per l’ambiente e la qualità dell’aria nei centri urbani sono innegabili: nei primi due anni del progetto, abbiamo risparmiato circa 13 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente”, spiega Conte.
Oltre ai vantaggi ambientali, la bicicletta offre benefici meno evidenti ma altrettanto importanti. Conte sottolinea come l’uso della bicicletta influisca non solo sulla salute fisica, ma anche su quella psicologica dei ragazzi, che hanno perso l’abitudine di muoversi in autonomia e di vivere gli spazi pubblici della città.

Il progetto mira anche a coinvolgere gli adulti, che spesso trasmettono ai giovani l’abitudine di usare l’auto come principale mezzo di trasporto. Questo comportamento contribuisce a fenomeni come la desertificazione commerciale nei piccoli centri, dove le attività locali chiudono anche a causa della concorrenza degli acquisti online.

“Uscendo di casa si attivano le relazioni sociali, oltre a favorire la sostenibilità” aggiunge Conte, sottolineando che i benefici non sono solo quelli misurabili, ma anche quelli percepiti dalla comunità. Nel comune cuneese, infatti, la popolazione ha richiesto con forza la continuazione del progetto anche per l’anno scolastico in corso 2024/25.

L’esperienza del Nord Europa porta la mobilità sostenibile a Fossano

L’idea è nata due anni fa. Sono sempre stato affascinato dalla mobilità sostenibile nel Nord Europa (…). Parlando con i residenti di quelle zone, si scopre una concezione completamente diversa rispetto a quella che abbiamo noi. Per esempio, nelle scuole austriache, i bambini imparano ad andare in bicicletta e gli viene insegnato il codice della strada sin da piccoli”, racconta il professor Conte.

L’osservazione di realtà diverse è stato il punto di partenza per il lavoro di Conte, che non si è limitato a evidenziare le problematiche del proprio contesto, ma ha cercato di proporre una soluzione strutturale e partecipativa. Il suo sguardo verso il Nord Europa non è stato una semplice osservazione passiva, ma un’analisi attiva delle modalità con cui la mobilità sostenibile è diventata parte integrante dell’identità di quelle comunità.

Ciò che ha visto è stato un processo di trasformazione che ha portato la mobilità sostenibile a diventare una cultura e un insegnamento per tutte le fasce di popolazione, in particolare per i più giovani. “Se qualche decennio fa anche nei Paesi nordici si registravano elevati tassi di incidenti stradali, spesso mortali e con il coinvolgimento dei giovani, oggi la situazione è completamente cambiata” spiega Conte.

Attraverso ricerche approfondite, l’insegnante ha osservato che questo cambiamento è il risultato di investimenti economici delle istituzioni e di investimenti sociali delle comunità. Il Nord Europa ha realizzato piste ciclabili ben organizzate e funzionali, ma ha anche investito nella gestione sociale dell’educazione alla sicurezza stradale. In molti Paesi, ai bambini vengono impartiti corsi specifici che si concludono con l’ottenimento di un vero e proprio patentino, che certifica la loro conoscenza delle norme stradali e dei rischi connessi alla mobilità.

Roberto Conte non si è limitato a osservare queste dinamiche da lontano, ma ha scelto di essere parte attiva di un processo di cambiamento nel proprio contesto locale, coinvolgendo tutti coloro che frequentano quotidianamente le scuole di Fossano: bambini, personale scolastico e genitori. Grazie al suo impegno, il progetto Ride to school ha preso vita, dimostrando come anche una realtà locale possa contribuire a promuovere una mobilità sostenibile e sicura.

Il progetto e il coinvolgimento della comunità

“Tutto è nato da mio figlio. Quando era piccolo, mi diceva che voleva andare a scuola in bicicletta. Io gli risposi che in Italia non si poteva fare: la sicurezza stradale vicino alle scuole lo rendeva impossibile. Da lì è partita l’idea: volevamo permettere ai ragazzi di andare a scuola in sicurezza, insegnando loro le regole della strada, accrescendo la loro autostima e facendogli comprendere i rischi della velocità. È una forma di educazione indiretta, ma molto importante per loro”, racconta il professore.

Il progetto nasce anche dalla consapevolezza che lo stile di vita delle nuove generazioni è sempre più sedentario. I ragazzi sono abituati a vivere la città come uno spazio da attraversare in macchina, con pochi luoghi dedicati all’attività fisica. Rendere il tragitto casa-scuola un’occasione di movimento in autonomia li trasforma in cittadini più responsabili e integrati nel tessuto sociale, un obiettivo centrale di Ride to school.

Un elemento chiave del progetto è l’utilizzo di un’applicazione che traccia i percorsi degli utenti, creando mappe e statistiche sui tempi di percorrenza e sui mezzi utilizzati. Per incentivare l’uso della bicicletta, il progetto offre un cashback basato sui chilometri percorsi. Questo incentivo economico è sostenuto dalle associazioni di commercianti di Fossano e viene erogato in una criptovaluta chiamata CO₂ coin, spendibile esclusivamente nei negozi locali che aderiscono e finanziano l’iniziativa. In questo modo, l’aspetto economico si unisce a quello sociale, favorendo una circolarità virtuosa che stimola l’economia locale e rafforza i legami tra i cittadini.

Come spiega Roberto Conte, esistono vari progetti in Italia che promuovono la mobilità sostenibile e l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto primario, ma Ride to School ha delle caratteristiche uniche. In primo luogo, l’uso del cashback spendibile solo presso attività locali è una novità nel panorama italiano. In secondo luogo, il progetto di Fossano è l’unico in Italia a essere attivo per tutto l’anno scolastico e in maniera regolare.
L’applicazione non solo traccia i flussi di mobilità, ma raccoglie anche i feedback degli utenti, dati che vengono poi utilizzati per creare classifiche di singoli partecipanti e delle scuole più virtuose. A fine anno scolastico, vengono premiati gli utenti e le scuole che si sono distinte.

Attraverso la competizione e il gioco, il progetto stimola l’adozione della mobilità sostenibile, senza trascurare l’importante aspetto della formazione sulla sicurezza stradale, realizzata in collaborazione con l’ACI di Cuneo.

Il (non) supporto delle istituzioni e diffusione del progetto

“Anche se non possiamo rendere la mobilità ciclabile più sicura, poiché è una questione che spetta ai comuni tramite la creazione di piste ciclabili e altre infrastrutture, quello che potevo fare io, come insegnante, era incentivare l’uso della bicicletta e della mobilità sostenibile”, afferma Roberto Conte.

Un grande assente nella gestione di questa iniziativa è l’amministrazione comunale, la cui mancanza ha creato dei limiti strutturali per lo sviluppo del progetto. Tuttavia, ciò non ha impedito la sua realizzazione. La carenza di infrastrutture è un problema tangibile a Fossano, come in molti altri comuni italiani, dove mancano colonnine per la ricarica di biciclette elettriche, piste ciclabili, rastrelliere antifurto e persino spogliatoi nelle scuole.

La presenza di infrastrutture adeguate è fondamentale per favorire l’uso regolare della bicicletta e promuovere la mobilità sostenibile. “Abbiamo interpellato l’amministrazione locale più volte, ma non hanno condiviso la nostra visione e non ci hanno sostenuto. Di conseguenza, il progetto non è stato ampliato a livello comunale, nonostante gli ottimi risultati ottenuti”, confida Conte, sperando in un futuro sostegno da parte delle autorità. I dati raccolti dall’applicazione utilizzata nel progetto potrebbero infatti essere molto utili nella gestione del traffico cittadino, poiché evidenziano quali strade sono più frequentate dai partecipanti (127 il primo anno e 193 il secondo) e quali necessitano di interventi di manutenzione.

Nonostante queste difficoltà, i risultati dei primi due anni di Ride to school sono molto positivi. Il comune di Fossano ha visto un aumento significativo di persone che si spostano, almeno in parte, in modo sostenibile. Questo esempio virtuoso ha avuto una grande eco, tanto che altre città, sia vicine che lontane, stanno valutando di adottare iniziative simili, spinte sia da ragioni ideologiche sia dalla necessità di ridurre livelli di inquinamento ormai critici.

I risultati sono incoraggianti, ma come osserva Conte “ci sono ancora margini di miglioramento e la strada è lunga per arrivare a una mobilità sostenibile vera”.

Prospettive per il futuro

“Questo progetto si svolge in un piccolo paese, ma in un contesto come Torino il progetto dovrebbe essere molto più ambizioso. Tuttavia, vedo che molte città si stanno attrezzando con le infrastrutture necessarie per una mobilità ciclistica”, afferma Roberto Conte, sottolineando come il vero obiettivo di Ride to school sia la sua diffusione su larga scala.

Fossano rappresenta solo il punto di partenza per promuovere una buona abitudine che dovrebbe diffondersi in tutta Italia. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale non solo l’impegno delle istituzioni, ma anche il coinvolgimento diretto dei cittadini, che devono riscoprire il valore della mobilità sostenibile. Affinché questa trasformazione culturale avvenga, è necessario investire in infrastrutture che rendano le città più a misura d’uomo.

Il progetto ha già catturato l’attenzione di molte amministrazioni comunali e organizzazioni, che hanno contattato Conte con l’intento di analizzare e adattare l’esperienza di Ride to school ai loro contesti. Questo dimostra come l’iniziativa volta a una mobilità sostenibile abbia raggiunto un pubblico sempre più vasto e interessato.

La crisi climatica, d’altronde, è un problema globale che riguarda tutti. Non può essere affrontata solo a livello istituzionale o dall’Unione Europea: per raggiungere l’azzeramento delle emissioni di CO₂ entro il 2030, è indispensabile la partecipazione attiva delle comunità.

Il progetto Ride to school dimostra che, se opportunamente stimolate, le persone sono in grado di scegliere alternative più sostenibili. Non a caso, il numero dei partecipanti è aumentato del 50% tra il primo e il secondo anno, e l’obiettivo per il terzo anno è renderlo accessibile a tutta la comunità di Fossano.

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.