Per la nona volta l’educazione ambientale a congresso. Si è svolta l’edizione 2017 del WEEC
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Si è tenuto a Vancouver il Nono World Environmental Education Congress (WEEC). Quasi mille partecipanti dai cinque continenti, presenti UNESCO e UNEP, al più importante evento mondiale del settore, la cui sede internazionale è in Italia. Prossimo appuntamento: la Giornata mondiale dell’educazione ambientale
Il 9th World Environmental Education Congress si è tenuto a Vancouver (Canada) dal 9 al 13 settembre 2017, ricco (come sempre) di esperienze, testimonianze, dibattiti, incontri, idee ed emozioni.
Quasi mille i partecipanti, da una sessantina di paesi dei cinque continenti, hanno affollato il centro congressi di Vancouver, una delle più interessanti e innovative (nonché ecologiche) città del mondo.
I biennali congressi WEEC (il cui segretariato internazionale ha sede in Italia) continuano a essere il principale riferimento per chi fa ricerca o pratica nel campo dell’educazione ambientale.
Autorità e ospiti d’onore
Aperto, tra gli altri, da Irina Bokova, direttore generale dell’UNESCO, dal Luogotenente Governatore della British Columbia Judith Guichon e dalle note introduttive dei due co-presidenti del congresso, David Zandvliet e Mario Salomone. Ospite d’onore la principessa Lalla Hasnaa, presidente onoraria della Fondazione Mohammed VI per la protezione dell’ambiente che nel 2013 aveva organizzato il grande appuntamento WEEC a Marrakech. La plenaria di apertura aveva visto anche la celebrazione dei 40 anni dalla conferenza intergovernativa sull’educazione ambientale tenutasi a Tbilisi, con interventi di Elliot Harris (UNEP), Julia Heiss (UNESCO, Team Leader del settore Educazione allo sviluppo sostenibile), Ekaterine Grigalava (Viceministro dell’ambiente della Georgia), Tamar Aladashvili (Dipartimento Politica ambientale e relazioni internazionali del Ministero dell’ambiente georgiano), Charles Hopkins (UNESCO Chair in Reorienting Teacher Education to Address Sustainability), Bill Darnell (Greenpeace Alumnus, Canada).
I lavori del congresso
Strutturato in sessioni plenarie e parallele, il congresso è poi continuato esaminando esperienze e sfide dell’educazione ambientale. Molto apprezzate dai partecipanti le sessioni “poster”, organizzate secondo un nuovo formato interattivo e per temi.
Ai “rapporteurs” il compito di sintetizzare la ricchezza di quanto emerso, sottolineando l’attenzione data al multiculturalismo, l’azione di “empowerment” svolta dall’educazione ambientale e il suo essere il presupposto fondamentale per una transizione verso un nuovo paradigma economico.
L’intervento di David Suzuki e la tavola rotonda dei giovani
La principale domanda che dobbiamo porci è come contribuire con il nostro lavoro a fronteggiare l’urgenza della situazione e utilizzare ogni opportunità che ci possa aiutare a produrre il necessario cambiamento di paradigma – ha detto tra l’altro nel suo apprezzato intervento David Suzuki, il celebre genetista noto come divulgatore scientifico e militante ambientalista.
A conclusione del congresso anche una tavola rotonda di giovani, la cui presenza aveva attraversato tutte le giornate di Vancouver. Giovani universitari, studenti liceali e esponenti delle comunità indigene hanno lanciato un messaggio di speranza, ma anche un invito all’azione e a intrecciare ambiente e valori, natura e cultura (concetto cui era ispirato il titolo dell’edizione 2017).
Le conclusioni
In chiusura, David Zandvliet, co-presidente del 9th WEEEC, ha espresso la sua soddisfazione per l’ampia partecipazione da tutti gli angoli del pianeta e ha sottolineato l’importanza di favorire il dialogo e il reciproco scambio di idee.
Mario Salomone, Segretario Generale della rete mondiale WEEC (che come già detto ha la sua sede centrale in Italia) e altro co-presidente del congresso, ha rinnovato i ringraziamenti a UNESCO e UNEP per la loro costante presenza e il loro supporto, nonché alle varie reti e alle numerose organizzazioni che hanno colto l’occasione del Nono WEEC per presentare le loro iniziative, stringere nuove relazioni e nuovi partenariati e anche prendere importanti decisioni politiche. L’augurio, ha detto Mario Salomone, è di rafforzare sempre più l’azione tra un congresso e l’altro al servizio di tutti gli attori dell’educazione ambientale. L’invito è a usare tutti gli strumenti della rete e a dedicare il mese di ottobre e in particolare il 14 ottobre alla celebrazione del World Environmental Education Day.
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