Prepararsi a un lavoro utile per il territorio
Il Master di II livello Arìnt. Architettura e progetto per le aree interne ha il suo focus sul tema dell’abbandono e dello spopolamento delle aree interne, cogliendone e valorizzandone le peculiarità e indicando possibili direzioni e processi di sviluppo. Francesco Rispoli (università Federico II di Napoli) spiega origine e obiettivi del master, inseriti perfettamente in una idea di sviluppo sostenibile locale che è tra i temi centrali dell’educazione ambientale.

Genzano di Lucania
(Nell’immagine di apertura, Craco, in Basilicata: un paese abbandonato che sta conoscendo una grande fama)
Come nasce il Master di II livello Arìnt. Architettura e progetto per le aree interne. Ricostruzione dei piccoli paesi?
Nel 2018 con alcuni amici e colleghi ho fondato il master nel Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II con il partenariato del Consiglio regionale della Campania.
Il master affonda le radici nella mia lunga consuetudine con la Lucania, con i testi letterari, poetici, cinematografici che ne hanno raccontato le storie, nella frequentazione assidua di amici diventati ormai di lungo corso: Rocco Giacinto, già mio studente e Antonio De Rosa, motore di tante iniziative che ho avuto la fortuna di condividere: Terra e vento, spettacolo teatrale da lui ideato e realizzato a Genzano di Lucania nel 2013; la giornata di studio che organizzò quell’anno a Genzano, dal titolo Il sud interiore. Tra paesaggi lirici e modernità (fig. 1).

Ischia 2014
Nel 2014 a Ischia il ciclo di seminari – che ho curato per 15 anni con Remo Bodei – La traccia e la memoria: l’identità aveva segnato un’altra tappa di avvicinamento (Fig. 2).
La ricerca delle università per le aree interne
Di quel periodo è il primo incontro con Federico Verderosa, con cui ho condiviso – dall’esperienza di “Cairano 7x” del 2014 – la prima idea di questo master.
Non secondaria è stata poi la partecipazione (2007-2015) al dottorato di ricerca internazionale in Architecture and Urban Phenomenology con sede a Matera, e la collaborazione con Fabrizio Toppetti, alle fasi finali di un’annualità del Master PARES della Sapienza di Roma.
Il master ha un focus sui luoghi in cui il tema dell’abbandono e dello spopolamento.
Nel settembre 2019 a Matera, capitale europea della cultura, il master organizzò Crocevia per formare una “rete di ricercatori”. Insieme a numerosissimi partecipanti viene firmata la “Carta della rete” La ricerca delle università per le aree interne.
Sensibili ai contesti
Cosa fa, in concreto, il master?

Il master punta a delineare i tratti di una figura di architetto sensibile ai contesti, capace di cogliere e valorizzarne le peculiarità e indicare direzioni e processi di sviluppo.
Da subito i casi di studio sono venuti da alcuni paesi dell’area SNAI città dell’Alta Irpinia, con sperimentazioni progettuali a Lioni, Quaglietta, Conza. Poi è stato il turno di una strategia di sviluppo in Valle Ufita (in siti nell’orbita della costruenda stazione Hirpinia) e del Contratto di Fiume Sele Tanagro Calore Salernitano, con focus su Contursi Terme.
L’ultima edizione ha indagato territori di provenienza degli allievi – Valle Ufita (AV), Valle del Tammaro (BN), Valsesia (VC), Piana del Sele (SA), Parco dei Paduli e Muro Leccese (LE), Bacino Idrografico dei Regi Lagni (Campania) – costruendo relazioni con gli enti territoriali nel rispondere anche ai bandi PNRR con approcci transdisciplinari.
Quale è in sintesi la prospettiva per un allievo che si iscrive al master?
Una prospettiva di trovare lavoro utile nel territorio, Un aiuto dal territorio in termini occupazionali e un aiuto al territorio in termini di rigenerazione e sviluppo.
Francesco Rispoli, ordinario di Composizione architettonica e urbana all’Università Federico II Napoli, è stato direttore del Centro interdipartimentale di ricerca per l’analisi e la progettazione urbana e vicedirettore del Dipartimento di progettazione urbana. Autore di numerosi numerosissimi scritti, ha partecipato a vari PRIN e collegi di dottorato di ricerca. Con Remo Bodei ha curato per quindici anni i seminari La traccia e la memoria (Diarc e Istituto italiano per gli studi filosofici). Nel 2018 ha fondato il Master Arìnt. Architettura e progetto per le aree interne
Scrive per noi

- Donatella Porfido, architetto urbanista, ha una vocazione per la tutela ambientale approfondita durante gli studi universitari e negli anni successivi. È direttrice della sezione Campania della Rete WEEC Italia.