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“Rendere la transizione equa, giusta, inclusiva”

| Redazione

Tempo di lettura: 2 minuti

“Rendere la transizione equa, giusta, inclusiva”

Alla COP24 la società civile ha fatto sentire la sua voce con iniziative e manifestazioni per fare inserire i diritti umani nelle linee guida finali. I vulnerabili, infatti, purtroppo restano ancora poco tutelati: il documento non include i temi dei diritti umani, della sicurezza alimentare, dell’uguaglianza di genere. Ma la voce più forte è stata forse quella di una ragazza di 15 anni

Leggi anche il commento di Alfonso Navarra sui risultati della COP24

La società civile internazionale – le attiviste e gli attivisti, gli studenti, le ONG, gli avvocati, i leader delle comunità indigene – era presente dentro il Palazzo con Osservatori accreditati, fuori con i suoi presidi e le sue mobilitazioni; e ed è stata propulsiva nel promuovere un elemento primordiale della consapevolezza più generale necessaria: il nodo dei diritti umani.
Iniziative e manifestazioni varie – nei corridoi della conferenza e in città – hanno fatto pressione sui governi per fare inserire i diritti umani nel Rulebook evitando che potesse permanere il loro relegamento nel preambolo dell’Accordo di Parigi.

I diritti dimenticati

Nelle linee guida adottate “sembrano mancare elementi essenziali per rendere la transizione equa, giusta, inclusiva e per dare risposte ai più vulnerabili che purtroppo restano ancora poco tutelati”. È stato questo il commento della Réseau Action Climat, che raccoglie decine di associazioni ambientaliste secondo cui il documento non include i temi dei diritti umani, della sicurezza alimentare, dell’uguaglianza di genere.
Ma, a proposito di mancanze, anche in questa componente del movimento risulta però assente il concetto di “diritto alla sopravvivenza dell’Umanità”, strettamente collegato al “diritto alla pace” (e quindi a disarmo nucleare e smilitarizzazione), tema inquadrato al momento solo dai Disarmisti esigenti e dai loro partner più stretti: la WILPF Italia in primis.
Questo si evince chiaramente nella lettura del “Diario di Giovanna Pagani” (vai su: http://www.disarmistiesigenti.org/il-diario-di-giovanna-pagani-da-katowice/) cui rimandiamo per avere un quadro più dettagliato della mobilitazione di base a Katowice, con l’ottica particolare della “pace femminista in azione”.

Greta Thunberg: la promuoviamo o la bocciamo?

A conclusione del mio “pezzo”, due forti momenti simbolici in cui questa mobilitazione si è espressa.
Il primo è il corteo per il clima, con migliaia di partecipanti, svoltosi l’8 dicembre per le strade di Katowice, che ha coinvolto, oltre che gli attivisti polacchi dell’ecologia, network sociali provenienti da tutto il mondo.
Il secondo è l’intervento, svolto dal palco ufficiale della Conferenza, della 15enne svedese Greta Thunberg.
La ragazzina dall’agosto 2018 salta ogni venerdì la frequenza scolastica per andare a protestare con cartelli davanti al Parlamento di Stoccolma: esige dalle istituzioni svedesi che rispettino gli impegni presi a Parigi sul clima.
Ecco quanto ha spiegato con piglio risoluto e ultimativo ai governanti di tutto il mondo la nostra piccola contestatrice (si può vedere il suo intervento in video con sottotitoli in italiano):

“Lasciamo i fossili nel sottosuolo e concentriamoci sull’uguaglianza”

«Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è che prenda atto che siamo di fronte a una minaccia esistenziale: si sta rubando il futuro a noi giovani mettendo a rischio la sopravvivenza del Pianeta. Dobbiamo muoverci subito facendo ciò che è giusto (e non ciò che politicamente è conveniente) per fermare le emissioni e cercare di salvare ciò che possiamo. Dobbiamo lasciare i fossili nel sottosuolo e concentrarci sull’eguaglianza. Noi gente comune siamo qui per fare sapere a voi politici che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo. Grazie».
Che dite, la promuoviamo questa tenera e irriverente Greta per la maturità che sta dimostrando, e quindi la indichiamo come esempio; oppure la bocciamo per le assenze a scuola deplorando la sua indisciplina e la presunzione di occuparsi di “cose più grandi lei”?
Sarei interessato a conoscere il parere motivato dei lettori!

Per approfondire le informazioni sulla COP24, si consigliano il sito dell’UNFCCC e quello ufficiale dell’evento: https://unfccc.int/katowice 

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.