Repetita non iuvant: la rabbia per l’ennesima alluvione frutto degli ennesimi errori

Quanto accaduto in Emilia-Romagna può segnare un punto di svolta. Ma per rimuovere le cause dei disastri occorre la democrazia partecipata, in assenza della quale si continuerà in costosi rattoppi anziché in spese di investimento capaci di prevenire i disastri.

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Se i morti sono tanti, i profitti aumentano

La guerra è una catastrofe, ma non per tutti: c’è chi può guadagnarci. Come ha scritto più di venti anni fa Mike Davis, “le catastrofi naturali sono occasioni ghiotte per i superprofitti del capitale, meglio se corredati da un alto numero di morti”. Ogni anno si verificano nel mondo tra 350 e 500 catastrofi, che per la maggior parte ricevono poca attenzione.

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I materiali del Ponte. Segreti e debolezze del calcestruzzo

Migliaia di lavoratori sono stati impegnati nella progettazione, nelle cave di sabbia e argilla, nei cementifici, nelle acciaierie, nei cantieri, per produrre calcestruzzo armato, con fatica, dolore, talvolta morte, che sono il costo delle strade e dei ponti indispensabili per il movimento delle merci e delle persone. Ma il calcestruzzo armato, soprattutto nelle strutture all’aperto come ponti e strade, è esposto a dilatazioni col caldo e contrazioni col freddo, alle pressioni dovute al traffico, alle infiltrazioni dell’acqua e del sale sparso come antigelo d’inverno, alla formazione del ghiaccio, eccetera, che comportano corrosione e ossidazione dell’acciaio, distacco dell’acciaio dal calcestruzzo e frantumazione del calcestruzzo. Se non c’è manutenzione succede come a Genova.

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Politiche del rattoppo. Dietro il tragico crollo del ponte Morandi un troppo ignorato e trascurato allarme

Il tragico crollo del ponte Morandi a Genova è frutto della mancanza in Italia di manutenzione e prevenzione e di una politica del rattoppo che l’indomani di un disastro mette pezze, tampona falle, ma non rimuove le cause dei disastri, in attesa di contare i morti di un altro rattoppo. È stato troppo ignorato l’allarme sulla durata del materiale utilizzato per le costruzioni che dal dopoguerra hanno caratterizzato ricostruzioni e costruzioni in edilizia. La nostra solidarietà va alle vittime, ma l’indignazione deve tradursi in politiche continue e organiche

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