Torino diventa la capitale dell’attivismo climatico
Fridays for future: Torino accoglie da lunedì 25 a venerdì 29 luglio i due eventi più importanti, a livello mondiale, nell’attivismo contro il cambiamento climatico.
Il meeting europeo dei Fridays For Future quest’anno è collegato al Climate Social Camp. Come ogni anno, infatti, il movimento ispirato dal primo atto di ribellione di Greta Thunberg, ormai quasi quattro anni fa, è solito ritrovarsi, di persona, con un incontro internazionale. La grande particolarità di questo rincontro, dopo lo stop forzato a causa della pandemia, risiede nella creazione di un “camp”, un vero e proprio campeggio, che permetta il coinvolgimento di tutti gli interessati e le interessate ai vari dibattiti, conferenze e intrattenimenti. Non è un caso che la lotta al cambiamento climatico passi per un Camp che si definisca, oltre che “climate”, quindi evidentemente per la tutela e la difesa del clima, anche social. Viene infatti affermato nel loro manifesto: “Riteniamo che affrontare la crisi climatica da una prospettiva di giustizia ed equità sia fondamentale.”

Non è un caso, infatti, che le due parole chiave secondo Giorgio Brizio, organizzatore dell’evento e attivista di FFF, che descrivano al meglio le giornate della prossima settimana siano: pluralità e intersezionalità.
Pluralità e intersezionalità
Tanti gli argomenti che verranno trattati, e molti anche in contemporanea: il programma del climate social camp, (clicca qui ) insieme al programma del Meeting di FFF (clicca qui), vuole offrire possibilità di parola e di ascolto alle più diverse realtà, con l’obiettivo di conoscere e approfondire argomenti e narrative diverse. La prima parola d’ordine è pluralità, per l’enorme presenza di voci in quello che Brizio definisce:
L’evento più importante e più significativo nell’attivismo, almeno quello climatico, a livello mondiale quest’anno. Tiene insieme, in questa pluralità, tante realtà che non hanno la stessa narrativa, non hanno lo stesso modus operandi, ma capiscono l’urgenza dell’argomento e attorno ad essa cercano di costruire un percorso condiviso insieme.
La seconda parola d’ordine è intersezionalità.
Le tematiche affrontate e gli argomenti toccati non saranno necessariamente e unicamente di stampo ambientale. Sarebbe l’errore più grande credere che la crisi climatica riguardi solo l’ambiente. Se è vero che ci sono state, nel corso della storia della Terra, altre crisi climatiche, è tanto vero che questa è l’unica di cui sia fautrice l’uomo. Ed essendo quindi l’uomo il creatore del problema, può essere solo lui il suo risolutore, indagando la problematica in tutti i campi che riguardano l’attività dell’uomo stesso. Essendo di origine antropica, questa non può solo essere una crisi ambientale, ma anche una crisi economica, politica, e soprattutto sociale.
È un esperimento sociale unico in Italia, in questo momento.
I due luoghi da tenere a mente
Campus Luigi Einaudi farà da cornice per le sessioni di discussione del Meeting europeo dei FFF. Si passerà dai tavoli di discussione degli attivisti, ai workshop e formazioni, fino a due conferenze con ospiti d’eccezione.
Il parco della Colletta, invece, ospiterà il Climate Social Camp con incontri che occuperanno l’intera giornata dei partecipanti, tra dibattiti, workshop, tornei sportivi e le sorprese dei “Climate social night”.
E poi il gran finale, che come tutti i finali che si rispettino riprende l’inizio, ritorna alle origini: venerdì 29 luglio si scende in piazza, per le strade. Si torna a manifestare con il corteo dal nome “Join the fight time is now”. Siamo tutti invitati, perché la lotta è adesso.
Scrive per noi

- Dopo aver conseguito la doppia laurea triennale nel dipartimento di Lettere moderne all’Università degli studi di Torino e Université Savoie Mont-Blanc, ottiene la laurea magistrale binazionale in Filologia moderna all’Università Sapienza di Roma e Sorbonne Université di Parigi. È fondatrice e autrice del blog “Grandi Storielle”.
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