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Da fast a green fashion: l’UE al passo con il cambiamento

| Alessandro Tolli

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Unione Europea sta intensificando la sua lotta contro la fast fashion attraverso la campagna “ReSet the Trend”, promuovendo la moda sostenibile e circolare. Con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento causato dai prodotti tessili, la strategia UE del 2022 mira a rendere tutti i tessuti durevoli, riparabili e riciclabili entro il 2030, sensibilizzando i consumatori e contrastando il greenwashing.

La campagna ‘ReSet the Trend’ e la visione circolare dell’Unione Europea per un’era tessile più sostenibile

L’Unione Europea intensifica la sua lotta contro la fast fashion attraverso la campagna “ReSet the Trend”, un’iniziativa volta a promuovere la moda sostenibile e circolare. Ogni anno, all’interno dell’UE, vengono smaltite circa 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili, equivalenti a 11,3 kg a persona. A livello mondiale, appena oltre l’1% dei materiali utilizzati per creare abbigliamento viene riciclato per produrne di nuovo. Inoltre, fino al 35% delle microplastiche rilasciate nell’ambiente ha origine dai prodotti tessili. La Commissione europea è determinata a combattere questa realtà, consapevole che la fast fashion rappresenta una grande fonte di inquinamento.

Il consumo smodato e la produzione intensiva di prodotti tessili sono tra le principali cause di degrado ambientale, con un impatto significativo sul clima. Questo settore è la quarta maggiore fonte di impatto ambientale nell’UE, dopo alimentazione, alloggio e mobilità. È responsabile di pressioni ambientali e cambiamenti climatici notevoli, contribuendo all’uso eccessivo di acqua, suolo e risorse. Nel periodo tra il 2000 e il 2015, la produzione tessile globale è quasi raddoppiata, e si prevede un aumento del 63% nel consumo di abbigliamento e calzature entro il 2030, passando da 62 a 102 milioni di tonnellate.

Per affrontare questa situazione, l’UE ha adottato una strategia ambiziosa al fine di rendere la produzione e il consumo di prodotti tessili più sostenibili. La visione strategica dell’UE entro il 2030 prevede che tutti i prodotti tessili immessi sul mercato siano durevoli, riparabili, riciclabili e composti principalmente da fibre riciclate, evitando l’uso di sostanze pericolose e rispettando i diritti sociali e dell’ambiente. La campagna “ReSet the Trend” vuole convincere i consumatori a optare per la moda sostenibile e a prolungare la vita dei tessuti di alta qualità. Inoltre, la strategia prevede la promozione di servizi di riutilizzo e riparazione.

Tra le azioni chiave di questa strategia vi è la realizzazione di requisiti di progettazione che rendano i prodotti tessili più durevoli, riparabili e riciclabili, con un adeguato contenuto di materiale riciclato. Saranno introdotte etichette più chiare e un passaporto digitale dei prodotti tessili per informare i consumatori. La strategia si impegna a contrastare il greenwashing, responsabilizzando i consumatori e sensibilizzandoli alla moda sostenibile. Altre azioni prevedono la fine della sovrapproduzione e del consumo eccessivo, disincentivando la distruzione dei prodotti tessili invenduti o resi. La strategia si impegna anche a risolvere il problema delle microplastiche provenienti dai tessuti sintetici, a limitare l’esportazione di rifiuti tessili e a promuovere i prodotti tessili sostenibili a livello globale. Inoltre, incoraggia modelli commerciali circolari come il riutilizzo e la riparazione.

Ecco le 5 Wh dell’articolo:

  1. Who: L’Unione Europea attraverso la campagna “ReSet the Trend” e la Commissione europea.
  2. What: Lotta contro la fast fashion e promozione della moda sostenibile e circolare.
  3. Where: All’interno dell’Unione Europea e a livello globale.
  4. When: La campagna è stata lanciata a fine gennaio, e la strategia è stata adottata il 30 marzo 2022. L’obiettivo temporale è entro il 2030.
  5. Why: Per affrontare l’inquinamento e l’impatto ambientale causati dalla fast fashion, promuovere la sostenibilità e sensibilizzare i consumatori sui benefici di una moda più sostenibile e duratura.

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Alessandro Tolli