Alex Zanotelli: “È molto importante cominciare a tradurre la nonviolenza in termini concreti”

Alex Zanotelli chiuderà Eirenefest, il festival del libro della pace e della nonviolenza, partecipando alla celebrazione dei 100 anni dalla nascita di Don Milani, domenica 28 maggio presso i Giardini del Verano a Roma. E a trent’anni della scomparsa di don Tonino Bello.

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“Maledetti pacifisti”: la pace passa anche attraverso il racconto della guerra

“Maledetti pacifisti” è il titolo dell’ultimo libro del giornalista e reporter di guerra Nico Piro. Un titolo provocatorio che vuole sottolineare come un’informazione equa, obiettiva e libera sulla guerra sia uno strumento di pace fondamentale per contrastare una deriva bellicista che oggi si sta espandendo non solo sul piano politico, ma anche su quello culturale.

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Raffaele Crocco: “La pace non dev’essere la fine di una guerra, ma la normalità”

Il contrasto alle guerre e alla cultura bellicista che le alimenta deve districarsi su più piani, da quello politico a quello culturale, dalla presenza fisica nelle piazze e nelle strade a una nuova semantica di pace. Lo sostiene, fra gli altri, il giornalista e inviato di guerra Raffaele Crocco, direttore di Unimondo e Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo.

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Agnese Ginocchio, la cantautrice per la pace: “Abituarsi al male significa divenirne complici”

Da millenni la musica è un linguaggio universale, in grado di veicolare in maniera emozionante e diretta ogni tipo di messaggio. E uno dei messaggi che in questa epoca ha più bisogno di essere diffuso è quello della pace, dell’accoglienza e della nonviolenza. È proprio ciò che fa la casertana Agnese Ginocchio, cantautrice e attivista per la pace, che con la sua musica tocca temi centrali dell’attualità, come per esempio la tragedia di Cutro.

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“Riflettiamo sulle disparità per parlare di migrazioni in modo più umano”

Da Cutro a Riace, dal Messico alla Grecia, dai campi improvvisati ai centri di permanenza: la storia attuale delle migrazioni è costellata di contraddizioni, inefficienze e ipocrisia. Secondo Anna Polo, attivista e giornalista, il primo passo da fare è recuperare un approccio più umano, che metta al primo posto le persone e non le strategie politiche. Cominciando, ad esempio, con ottenere la bandiere dell’Onu per le navi umanitarie, come chiede una campagna cui aderiscono molte organizzazioni.

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Il principio di responsabilità dimostrato dalla chimica

Già alla fine del XX secolo si parlava della minaccia dello sviluppo tecnologico. Con la pubblicazione del saggio del filosofo Hans Jonas, “Il principio responsabilità”, nel 1979, comincia una riflessione sulla necessità di pensare un nuovo paradigma etico. Tuttavia, la distribuzione di benzina contenente piombo e l’inquinamento dei ghiacci dell’Artico causato dal particolato atmosferico sono esempi che mostrano la mancata applicazione di questo principio. Ne abbiamo parlato con la chimica Paola Gravina.

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“La strada come luogo di pace e di incontro”. Come rivoluzionare il concetto di strada e ridare il giusto peso alle parole, con Marco Scarponi

Non parliamo di “incidente”, o “strade killer” o, ancora, “auto impazzita”. A quasi sei anni dalla morte del pluripremiato ciclista Michele Scarponi, morto sulla strada durante un allenamento, Marco Scarponi ci racconta della Fondazione dedicata al fratello, dei vantaggi di “città 30” e dell’educazione ambientale, che passa, soprattutto, dalle nostre parole.

 

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Tre testimonianze e un unico tema: l’educazione ambientale.

Tre guide ambientali ci danno la dimostrazione di come l’educazione ambientale possa essere espressa nei modi più differenti: dall’arte di Ferdinando Catapano, alla scoperta della natura e della terra con Alessandro Migliaccio, e con gli insegnamenti sulla salvaguardia del mare, dell’acqua, con Stefania Santoro. 

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Dall’esperienza alla teoria: nuovi metodi per insegnare le Scienze Naturali

Cosa significa insegnare ai ragazzi le Scienze Naturali partendo dall’esperienza pratica per poi far loro estrarre, a partire da questa, anche i concetti teorici? Ce lo spiegano Marco Tonon e Andrea Gerbaudo che, insieme ad Andrea Caretto, si occupano di ideare laboratori didattici basati su queste metodologie e di formare gli insegnanti affinché le utilizzino nelle proprie classi.

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Buone pratiche di educazione ambientale: (.eco)interviste, le interviste di .eco in versione multimediale

Un nuovo duplice format multimediale per la nostra rivista, videointerviste sul canale YouTube WeecnetworkTV e interviste scritte, per parlare di educazione ambientale e alla sostenibilità con le realtà attive nelle Rete WEEC e non solo.

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Un’alimentazione a base vegetale per affrontare la crisi climatica

Seconda solo al settore energetico, l’industria della carne emette la maggior quantità di gas climalteranti. Alice Pomiato, green influencer conosciuta sulle piattaforme social come @aliceful, ci ha raccontato come spiega la crisi climatica partendo dalla nostra alimentazione.

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Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo

L’XI edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo offre un panorama aggiornato sulla crisi globale e la situazione dei diritti umani. Nonostante tutto, “uno strumento di grande ottimismo”, dice il direttore Raffaele Crocco, perché le conoscenze che oggi abbiamo ci permettono di batterci per la pace, in una  intervista sul volume e sul progetto da cui è nato, che ha nelle scuole un valido interlocutore.

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Una macchina fotografica corredata di etica e scienza

Sharon Vanadia usa la macchina fotografica come strumento di ricerca e conoscenza. Perché è importante che i fotografi naturalistici abbiano una formazione scientifica: il fotografo naturalistico ha il compito di rispettare e insegnare a rispettare il mondo naturale. Per questo motivo è importante che abbia una formazione scientifica, altrimenti il rischio è che diventi nocivo per l’ambiente.

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Attivarsi per il cambiamento, influencer in campo

Sebastian Colnaghi ha solo 22 anni, ma tanta voglia di mettersi in gioco attivandosi in prima persona per la salvaguardia delle spiagge e del pianeta. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualcosa di più del suo percorso, delle sue passioni e dei suoi progetti futuri.

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Le voci della ragione: conversazione con Vittorio Agnoletto

L’inquinamento provocato dalle guerre e dagli apparati militari anche in tempo di pace, le centrali nucleari, gli interessi delle lobby, le complicità e i silenzi di politica e mass media. Laura Tussi conversa con Vittorio Agnoletto, medico, ex parlamentare europeo e soprattutto attivissimo in favore della tutela della salute, dei beni comuni, dell’impegno pacifista.

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Moni Ovadia: la pace è per persone che amano l’umanità

“Noi esseri umani siamo carne al vento. Per costruire la pace, dobbiamo riconoscere la nostra fragilità e la nostra fragilità la riconosciamo nell’ultimo degli uomini. E che siamo tutti uguali: affermare che tutti gli uomini discendono da Adamo è un’affermazione sconvolgente, azzardata ai limiti dell’impossibile, ma ha aperto un orizzonte rivoluzionario. Moni Ovadia in questa lunga intervista parla di pace, divisioni che producono massacri, Costituzione, religioni e il senso come questione oggi più cogente.

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Tamburi di guerra. Ma la pace è più forte

Intervista a Giorgio Cremaschi: il partito della pace, i guerrafondai, le spese militari, il rischio dell’uso dell’arma nucleare, i popoli oppressi, gli esiti del vertice di Madrid.

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Da Trieste un forte NO ai porti nucleari

Il Golfo di Trieste ospita, in contrasto con il Trattato di Pace, due porti nucleari di transito, Trieste in Italia e Koper-Capodistria in Slovenia. Intervista a Alessandro Capuzzo del movimento antinucleare triestino al rientro dal Nuclear Ban Week di ICAN e dalla Conferenza degli Stati Parti del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari.

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C’è una nuova “route” da seguire, anche da casa, a partire da subito. È iniziata la spedizione di The Climate Route.

Cronache dalla prima tappa di The Climate Route, un viaggio on the road dalla Marmolada a Baku, capitale dell’Azerbaigian, con un gruppo di attivisti che documenteranno ogni singola tappa della spedizione, al fine di dimostrare come il cambiamento climatico stia già colpendo tutti, nessuno escluso. E questo dovrebbe allenarci in quella che è sicuramente la lotta del nostro secolo.

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