L’educazione al centro della transizione culturale: intervista a Paolo Fedrigo

Paolo Fedrigo è impegnato nel Laboratorio regionale di educazione ambientale (LaREA) dell’ARPA Friuli Venezia Giulia, Abbiamo fatto con lui una chiacchierata per sapere come, insieme ai suoi colleghi, imposti il lavoro di educazione ambientale nelle scuole, quali siano i numeri raggiunti e le tematiche trattate e quali gli ostacoli principali di un lavoro di questo tipo. “La transizione”, spiega, “è prima di tutto una transizione culturale”. 

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Prepararsi a un lavoro utile per il territorio

Il Master di II livello Arìnt. Architettura e progetto per le aree interne ha il suo focus sul tema dell’abbandono e dello spopolamento delle aree interne, cogliendone e valorizzandone le peculiarità e indicando possibili direzioni e processi di sviluppo. Francesco Rispoli (università Federico II di Napoli) spiega origine e obiettivi del master, inseriti perfettamente in una idea di sviluppo sostenibile locale che è tra i temi centrali dell’educazione ambientale.

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L’educazione ambientale che insegna l’amore per la vita

L’educazione ambientale ha bisogno di insegnare il rispetto e l’amore per la vita, e di creare percorsi interdisciplinari ed esperienziali per adempiere ai suoi obiettivi educativi. Ne abbiamo parlato con Francesco Mattera, insegnante di scienze naturali attivo nella Rete WEEC, guida ambientale escursionistica, educatore ambientale e facilitatore di esperienze immersive in connessione con la natura. Il suo prossimo impegno: la scuola residenziale WEEC a Ischia (19-22 ottobre 2023).

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A scuola con Lav per imparare il rispetto dei diritti degli animali e dell’ambiente

Dal 2019 nelle scuole si può insegnare il rispetto per gli animali e per la natura. L’attività scolastica che la Lega anti vivisezione (Lav) porta avanti è volta a questo tipo di insegnamento, sottolineando quanto sia fondamentale il ruolo degli insegnanti e delle famiglie. Ne abbiamo parlato con Giacomo Bottinelli, responsabile dell’Ufficio A Scuola con Lav.

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Alex Zanotelli: “È molto importante cominciare a tradurre la nonviolenza in termini concreti”

Alex Zanotelli chiuderà Eirenefest, il festival del libro della pace e della nonviolenza, partecipando alla celebrazione dei 100 anni dalla nascita di Don Milani, domenica 28 maggio presso i Giardini del Verano a Roma. E a trent’anni della scomparsa di don Tonino Bello.

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“Maledetti pacifisti”: la pace passa anche attraverso il racconto della guerra

“Maledetti pacifisti” è il titolo dell’ultimo libro del giornalista e reporter di guerra Nico Piro. Un titolo provocatorio che vuole sottolineare come un’informazione equa, obiettiva e libera sulla guerra sia uno strumento di pace fondamentale per contrastare una deriva bellicista che oggi si sta espandendo non solo sul piano politico, ma anche su quello culturale.

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Raffaele Crocco: “La pace non dev’essere la fine di una guerra, ma la normalità”

Il contrasto alle guerre e alla cultura bellicista che le alimenta deve districarsi su più piani, da quello politico a quello culturale, dalla presenza fisica nelle piazze e nelle strade a una nuova semantica di pace. Lo sostiene, fra gli altri, il giornalista e inviato di guerra Raffaele Crocco, direttore di Unimondo e Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo.

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Agnese Ginocchio, la cantautrice per la pace: “Abituarsi al male significa divenirne complici”

Da millenni la musica è un linguaggio universale, in grado di veicolare in maniera emozionante e diretta ogni tipo di messaggio. E uno dei messaggi che in questa epoca ha più bisogno di essere diffuso è quello della pace, dell’accoglienza e della nonviolenza. È proprio ciò che fa la casertana Agnese Ginocchio, cantautrice e attivista per la pace, che con la sua musica tocca temi centrali dell’attualità, come per esempio la tragedia di Cutro.

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“Riflettiamo sulle disparità per parlare di migrazioni in modo più umano”

Da Cutro a Riace, dal Messico alla Grecia, dai campi improvvisati ai centri di permanenza: la storia attuale delle migrazioni è costellata di contraddizioni, inefficienze e ipocrisia. Secondo Anna Polo, attivista e giornalista, il primo passo da fare è recuperare un approccio più umano, che metta al primo posto le persone e non le strategie politiche. Cominciando, ad esempio, con ottenere la bandiere dell’Onu per le navi umanitarie, come chiede una campagna cui aderiscono molte organizzazioni.

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Il principio di responsabilità dimostrato dalla chimica

Già alla fine del XX secolo si parlava della minaccia dello sviluppo tecnologico. Con la pubblicazione del saggio del filosofo Hans Jonas, “Il principio responsabilità”, nel 1979, comincia una riflessione sulla necessità di pensare un nuovo paradigma etico. Tuttavia, la distribuzione di benzina contenente piombo e l’inquinamento dei ghiacci dell’Artico causato dal particolato atmosferico sono esempi che mostrano la mancata applicazione di questo principio. Ne abbiamo parlato con la chimica Paola Gravina.

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“La strada come luogo di pace e di incontro”. Come rivoluzionare il concetto di strada e ridare il giusto peso alle parole, con Marco Scarponi

Non parliamo di “incidente”, o “strade killer” o, ancora, “auto impazzita”. A quasi sei anni dalla morte del pluripremiato ciclista Michele Scarponi, morto sulla strada durante un allenamento, Marco Scarponi ci racconta della Fondazione dedicata al fratello, dei vantaggi di “città 30” e dell’educazione ambientale, che passa, soprattutto, dalle nostre parole.

 

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Tre testimonianze e un unico tema: l’educazione ambientale.

Tre guide ambientali ci danno la dimostrazione di come l’educazione ambientale possa essere espressa nei modi più differenti: dall’arte di Ferdinando Catapano, alla scoperta della natura e della terra con Alessandro Migliaccio, e con gli insegnamenti sulla salvaguardia del mare, dell’acqua, con Stefania Santoro. 

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Dall’esperienza alla teoria: nuovi metodi per insegnare le Scienze Naturali

Cosa significa insegnare ai ragazzi le Scienze Naturali partendo dall’esperienza pratica per poi far loro estrarre, a partire da questa, anche i concetti teorici? Ce lo spiegano Marco Tonon e Andrea Gerbaudo che, insieme ad Andrea Caretto, si occupano di ideare laboratori didattici basati su queste metodologie e di formare gli insegnanti affinché le utilizzino nelle proprie classi.

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Buone pratiche di educazione ambientale: (.eco)interviste, le interviste di .eco in versione multimediale

Un nuovo duplice format multimediale per la nostra rivista, videointerviste sul canale YouTube WeecnetworkTV e interviste scritte, per parlare di educazione ambientale e alla sostenibilità con le realtà attive nelle Rete WEEC e non solo.

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Un’alimentazione a base vegetale per affrontare la crisi climatica

Seconda solo al settore energetico, l’industria della carne emette la maggior quantità di gas climalteranti. Alice Pomiato, green influencer conosciuta sulle piattaforme social come @aliceful, ci ha raccontato come spiega la crisi climatica partendo dalla nostra alimentazione.

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Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo

L’XI edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo offre un panorama aggiornato sulla crisi globale e la situazione dei diritti umani. Nonostante tutto, “uno strumento di grande ottimismo”, dice il direttore Raffaele Crocco, perché le conoscenze che oggi abbiamo ci permettono di batterci per la pace, in una  intervista sul volume e sul progetto da cui è nato, che ha nelle scuole un valido interlocutore.

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Una macchina fotografica corredata di etica e scienza

Sharon Vanadia usa la macchina fotografica come strumento di ricerca e conoscenza. Perché è importante che i fotografi naturalistici abbiano una formazione scientifica: il fotografo naturalistico ha il compito di rispettare e insegnare a rispettare il mondo naturale. Per questo motivo è importante che abbia una formazione scientifica, altrimenti il rischio è che diventi nocivo per l’ambiente.

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Attivarsi per il cambiamento, influencer in campo

Sebastian Colnaghi ha solo 22 anni, ma tanta voglia di mettersi in gioco attivandosi in prima persona per la salvaguardia delle spiagge e del pianeta. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualcosa di più del suo percorso, delle sue passioni e dei suoi progetti futuri.

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Le voci della ragione: conversazione con Vittorio Agnoletto

L’inquinamento provocato dalle guerre e dagli apparati militari anche in tempo di pace, le centrali nucleari, gli interessi delle lobby, le complicità e i silenzi di politica e mass media. Laura Tussi conversa con Vittorio Agnoletto, medico, ex parlamentare europeo e soprattutto attivissimo in favore della tutela della salute, dei beni comuni, dell’impegno pacifista.

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