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Cambiare il futuro dei giovani e dell’ecosistema: l’appello di Padre Alex Zanotelli alla protesta coraggiosa

| Laura Tussi

Tempo di lettura: 6 minuti

Cambiare il futuro dei giovani e dell’ecosistema: l’appello di Padre Alex Zanotelli alla protesta coraggiosa
Le armi pesano sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema. Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. Ho fatto questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l’esistenza umana su questo pianeta. Laura Tussi ha discusso […]

Le armi pesano sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema. Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. Ho fatto questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l’esistenza umana su questo pianeta.

Laura Tussi ha discusso con Padre Alex Zanotelli di G7 e C7, dell’attivismo giovanile, della pace e della guerra, delle elezioni e della disobbedienza civile.

Abbiamo intervistato Alex Zanotelli, padre comboniano e attivista per la pace, per avere il suo commento sul recente incontro dei G7 tenutosi a Fasano, in provincia di Brindisi. Durante la discussione, abbiamo affrontato tematiche cruciali come l’obiezione fiscale, il potere politico ed economico dell’industria bellica e l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni.

A Brindisi, in Puglia, Zanotelli non ha usato mezze parole nel commentare il summit che si è svolto dal 13 al 15 giugno. Ha dichiarato: «I G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il mondo, soprattutto quello occidentale. Ma oggi è come Genova 2001 e questo vertice deve essere contestato, perché quelli che siedono attorno a quel tavolo sono gli stessi che stanno provocando le guerre e che stanno fabbricando armi».

Una novità di questo forum, che si riunisce regolarmente da quasi cinquant’anni, è la recente creazione di un’entità chiamata C7, ovvero Civil 7, pensata per rappresentare la società civile e dialogare con il G7. Zanotelli ha commentato: «Avevano detto che volevano portare i documenti al G7 e andare direttamente da Giorgia Meloni, ma io non voglio incontrare Meloni. Non serve a nulla e dobbiamo portare avanti la nostra contestazione».

Alex Zanotelli contro il G7. Una lettera collettiva del pacifismo contro i potenti del mondo e contro chi vuole ‘dialogare’ con il sistema di guerra

Lettera al C7 da parte di importanti Pacifisti.

L’organismo pseudodialogico e non costruttivo del C7 che incontra l’economia di guerra e il sistema bellicista del vertice G7

Prima di tutto perché questo documento del C7 inizia con “noi la società civile che rappresentiamo” cioè loro non rappresentano una società civile perché nessuno lo sapeva di questo ‘dialogo costruttivo’ del C7 con G7 e si interrelazionano con i potenti, nulla a che fare con gli anni del G8 di Genova, quando si protestava.

Una parte della società civile è organizzata, ma come è mai possibile che non ascoltate prima la società civile di Bari e Brindisi che si è organizzata e che si è preparata nel contro forum in contrasto al G7? Seconda cosa è inutile trattare e sono lì, ossia la società dal basso, ovvero i pacifisti hanno deciso di contestare il G7 non andare a parlare alla Meloni per determinate cose. Pensano di avere il monopolio della pace; il monopolio della società civile sembra in mano loro e decidono come C7 in ‘dialogo costruttivo’ (secondo loro) con il G7.

Al vertice G7 in Puglia ci sono le potenti nazioni quindi è l’incontro dei leader chiamiamoli pure dell’Occidente; leader mondiali occidentali e questo C7 sarebbe in opposizione? E’ una certa società civile che si organizza per dire la propria, ma senza sentire prima il contro forum, ossia la cittadinanza attiva di Bari e Brindisi contro il G7.

I G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il mondo soprattutto dell’Occidente. Lo scontro è anche sul fatto che il C7 voleva consegnare dei documenti o altro chiedendo determinate cose mentre la società civile di Bari e Brindisi e anche altri, che contestano il G7, non ne sapevano niente. Il G7 è come quello che era successo a Genova e deve essere contestato perché sono quelli che stanno provocando le guerre e che stanno fabbricando armi.

L’intervista a padre Alex Zanotelli

Cosa pensi della partecipazione della società civile al G7?

Si era proposto di coinvolgere qualcuno dall’arena di Verona per presentare documenti al G7 e incontrare Meloni. Personalmente, non intendo incontrare Meloni; credo che sia più efficace agire con azioni concrete di protesta sul campo.

La situazione attuale in Europa e nel Medio Oriente è tragica, con venti di guerra, volontà contrastanti e crescenti tensioni. Come può la società civile intervenire? Cosa possiamo fare per fermare il genocidio in Palestina e prevenire un’escalation nucleare in Ucraina?

Come ho già detto, condivido il pensiero di padre Berrigan, un gesuita americano che ha guidato la resistenza dei giovani americani contro la guerra in Vietnam, affrontando persino quattro mesi di prigione. Egli sosteneva che parlare di pace non ha senso se non si è disposti a pagare il prezzo che comporta agire per la pace, anche se ciò significa finire in prigione. Questa è la sfida. Se non siamo disposti a ciò, dobbiamo avere il coraggio dell’Ultima Generazione di praticare la disobbedienza civile e la protesta diretta, anche a rischio di essere incarcerati.

I cittadini ascoltano i media e vengono distratti da queste politiche di promesse, ossia “è importante fare la guerra perché altrimenti non si vince”. Cioè il trasformare la guerra quasi in un atto dovuto; in una cosa bella, ma quello che Scholtz e Macron stanno iniziando a dire è che da qui al 2029 dobbiamo addestrare i giovani a andare in guerra?

Ricordiamoci della prima guerra mondiale, è già successo. La mia analisi della situazione è diretta: se continuiamo così, armiamoci sempre più, finiremo per essere coinvolti in un conflitto armato globale. Non riguarda solo l’Europa; l’Asia, con Cina e Taiwan, è anche in questo processo. La situazione è estremamente grave, non ricordo una simile situazione mondiale, soprattutto riguardo agli armamenti. Basta guardare Crosetto che concorda con Leonardo.

Siamo prigionieri dei complessi militari e industriali che dettano le regole. Conosciamo multinazionali che spingono la NATO verso azioni specifiche, siamo davvero in un’economia di guerra per sostenere noi stessi. Leonardo, la nostra più grande multinazionale del settore bellico, è terza al mondo per valore di mercato. È evidente che anche l’Italia è vincolata da questo complesso militare-industriale e il rischio è che, continuando su questa strada, il servizio militare obbligatorio per i giovani venga reintrodotto.

In quel caso, sarà essenziale considerare l’obiezione di coscienza militare. Potrebbe essere una domanda del tipo ‘sei cristiano?’ o ‘hai certi principi?’ Devi disobbedire! Questa è ciò che chiamiamo obiezione al servizio militare e potrebbe portare in prigione. Ci riporta sempre all’obiezione fiscale: se il governo italiano, per esempio, spende il 3% del PIL per armamenti, potrei rifiutarmi di pagare tasse corrispondenti e contestare le detrazioni. Questo è un punto cruciale. Quando ‘Beati i costruttori di pace’ è stato introdotto, ha causato un vespaio con Spadolini, Ministro della Difesa, che ha protestato.

Penso che oggi veramente in politica tranne qualche “meraviglia” qua e là ci sia un servilismo al potere totale cioè i politici sono lì perché messi da qualcuno o comunque non devono disturbare qualcuno che altrimenti li fa sparire

Abbiamo urgente bisogno di politici di spessore, capaci di sfidare anche le posizioni dominanti. Tuttavia, il problema è che spesso i politici si sentono vincolati alle decisioni del partito e devono obbedire prima di tutto a esso. Dobbiamo trovare soluzioni a questo problema.

Personalmente, credo che la carta più importante da giocare e da sfruttare con tutte le nostre forze sia coinvolgere completamente i giovani. Le recenti elezioni ne sono la prova: i giovani hanno mostrato dove stanno le loro simpatie. Hanno sostenuto cause giuste, come nel caso di Mimmo Lucano, che ha ricevuto un forte sostegno dall’elettorato sotto i trent’anni. Quindi, i giovani non sono distaccati dalla politica, ma vengono tenuti a distanza e distratti da una serie di sistemi, tra cui i social media e le banalità che vi circolano.

Alex, stiamo conducendo un esperimento molto positivo su TikTok con una pagina che tratta temi e figure storiche e sociali, ottenendo quasi 2 milioni di visualizzazioni.

Per quanto riguarda i vostri social, vorrei condividere alcuni stralci della ‘Lettera alla tribù bianca’, dedicati a voi giovani.

Carissimi giovani, chi vi parla non è un coetaneo, ma un anziano di 85 anni. La mia generazione sarà probabilmente la più maledetta della storia, per il grave danno inflitto al pianeta Terra. A voi, ragazze e ragazzi, giovani e giovanissimi, consegniamo un mondo malato, gravemente malato. Sta a voi, se volete salvarvi insieme al pianeta, cambiare radicalmente tutto, perché siamo giunti a un punto critico della storia umana in cui ci giochiamo tutto. Siamo immersi in un sistema economico e finanziario che consente al 10% della popolazione mondiale di consumare il 90% delle risorse del pianeta. Chi produce tutti questi disastri? Abbiamo 800 milioni di persone che soffrono la fame mentre spendiamo infiniti soldi per armi, presumibilmente per proteggere l’Occidente e il nostro stile di vita, ma in realtà per ottenere ciò che non abbiamo.

“Non è vero che i giovani sono distaccati dalla politica, sono semplicemente tenuti lontani.”

Le armi stanno distruggendo l’ecosistema. Siamo sull’orlo del collasso ecologico. Il mondo di oggi si trova di fronte a due realtà: la possibilità sempre più concreta di una guerra mondiale nucleare che potrebbe portare a un inverno nucleare da una parte, e il disastro ecologico dall’altra. È un problema che la vostra generazione dovrà affrontare, decidendo se l’homo sapiens è diventato demens. Vi faccio questo appello, giovani: avete un ruolo unico e fondamentale in un momento in cui si gioca la sopravvivenza della vita stessa e dell’umanità su questo pianeta. Avete il potere di non piegarvi a questo sistema, ma di impegnarvi per il cambiamento. Non lasciatevi paralizzare dalla paura, ma reagite con coraggio. Non tacete, alzatevi, uscite e unitevi in piazza per chiedere un cambiamento al Potere. È un sogno, un bel sogno, il sogno di un mondo più giusto, il sogno di rendere felice l’umanità e renderla bella e affascinante per il bene comune. Vi confesso che nella mia vita, dedicata ai poveri e agli emarginati, ho sperimentato la gioia di vivere, proprio come affermava quel povero Gesù di Nazareth con le sue straordinarie parole evangeliche… Abbiate il coraggio, giovani, di indignarvi, di ripensare e reinventare tutto per far sbocciare un mondo un po’ più umano. Ora tocca a voi, giovani, umanizzare l’uomo.

Scrive per noi

Laura Tussi
Laura Tussi, docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, fa parte dei Disarmisti Esigenti, gruppo membro della rete mondiale e premio Nobel per la pace ICAN.