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Docufilm che ci ricordano perché abbiamo bisogno del mare

| Alexia Coluccio

Tempo di lettura: 3 minuti

Docufilm che ci ricordano perché abbiamo bisogno del mare

Anche le aree marine più remote sono influenzate dalle attività umane. A Cinemambiente esempi di un cinema della realtà che focalizza il suo messaggio sulle conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici in aree del mondo diverse dalle nostre, inducendo nello spettatore un senso di urgenza ad agire attraverso immagini che coinvolgono profondamente lo spettatore e lo mettono a confronto diretto con il tema della giustizia climatica.

La 24esima edizione del festival CinemAmbiente propone film documentaristici italiani, anche presenti sulla scena internazionale, e cortometraggi dedicati ai temi dell’ambiente.

Un esempio di cinema della realtà che focalizza il suo messaggio sulle conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici in aree del mondo diverse dalle nostre, inducendo nello spettatore un senso di urgenza ad agire attraverso immagini che coinvolgono profondamente lo spettatore e lo mettono a confronto diretto con il tema della giustizia climatica. Questa edizione presenta una rassegna importante che pone l’accento sulle minacce alla fauna marina causate dai cambiamenti climatici in contrapposizione con l’azione dei volontari; ciò evidenzia la contraddizione della nostra specie, che da una parte distrugge e dall’altra tenta di aggiustare.

Pulse di Darya Kuznetsova

Il sovrasfruttamento dei mari

In Fish Eye si affronta il tema della sovrapesca e del lavoro in mare. Amin Behroozzadeh, musicista, fotografo e filmmaker autodidatta, ci invita ad una riflessione sui meccanismi del capitalismo attraverso la pesca su scala industriale, fenomeno che sta impoverendo drasticamente la popolazione di animali marini e che presto potrebbe letteralmente svuotare le acque dei loro abitanti. Il documentario racconta di un equipaggio di un peschereccio attraversa l’oceano con l’obiettivo di catturare 2.000 tonnellate di tonno. Isolati in mezzo all’oceano per mesi, condividono condizioni di vita estreme, pescare diventa una questione di vita o di morte, evidenziando la lotta per la sopravvivenza che si ingaggia tra uomini e altri esseri viventi.

Fish Eye di Amin Behroozzadeh

Un appello ambientalista

Il tema dell’overfishing insieme a quello del bracconaggio è protagonista di Pulse, per la sezione cortometraggi. Darya Kuznetsova racconta dei remoti mari della Čukotka, dove tra i cacciatori di balene vigono ancora le antiche leggi della sopravvivenza, tanto lontane dalla nostra moderna visione del mondo mostrando il depauperamento delle risorse ittiche causato da un’eccessiva e non razionale attività di pesca.

Per contro, Man Kind Man, di Iacopo Patierno (concorso documentari Italia) è un vero e proprio appello ambientalista, lanciato attraverso il racconto della storia di due tartarughe marine e tre uomini che documentano il complicato rapporto tra uomo e natura nel Golfo di Napoli. Mentre From Wild Sea, di Robin Petrè (concorso internazionale documentari) regala agli spettatori un ritratto dei volontari che prestano soccorso alla fauna marina e lavorano per salvare gli animali dall’impatto dell’Antropocene.

Man Kind Man di Iacopo Patierno

Le due facce dell’azione umana

Immagini spettacolari che descrivono attraverso narrazioni emotive la dualità dell’essere umano, causa e, allo stesso tempo, soluzione. Un appello a tornare alle nostre armi più potenti: l’intelligenza e la cooperazione, per riavvicinarci insieme alla natura e agire per il pianeta e per il futuro dei nostri figli.

“I mari sono percepiti come l’ultimo luogo di natura selvaggia. In realtà anche le aree marine più remote sono influenzate dalle attività umane. Sostanze contaminanti e rifiuti sono tra i principali problemi. L’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza di tempeste concorrono all’erosione costiera” (EEA, Agenzia Europea dell’Ambiente).

Pulse di Darya Kuznetsova

Scrive per noi

Alexia Coluccio
Alexia Coluccio
Laureata in Biologia Ambientale, attualmente frequenta il corso magistrale di Evoluzione del Comportamento Animale e Umano a Torino. Presta Servizio Civile presso L'Istituto per l'Ambiente e l'Educazione Scholè Futuro Onlus.