Purché tutto non “torni come prima”. L’alluvione in Emilia-Romagna segna un punto di svolta

Daniele Zavalloni: “La storia si ripete perché non è maestra di vita”. La Natura ci sta presentando il conto per tutti i guai che abbiamo combinato anni addietro, per i guai che continuiamo a combinare ogni giorno che passa. E quando si dice che bisogna “ricostruire come prima”, ancora una volta non abbiamo capito nulla di ciò che è successo. Cambiare dipende da noi: i politici che abbiamo scelto ci rappresentano nel nostro pensare e nel nostro agire e agiscono in funzione del consenso che noi gli decretiamo e che faranno di tutto per mantenere.

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Alluvioni: per ridurre gli effetti non servono più opere, ma una revisione epocale della gestione dei fiumi e del territorio

Pensare di mitigare il rischio idraulico ricorrendo esclusivamente a infrastrutture in cemento è da sempre un errore. Il Centro italiano per la riqualificazione fluviale (CIRF) sottolinea che il cambiamento climatico rende ancora più necessario un cambiamento di paradigma.

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Repetita non iuvant: la rabbia per l’ennesima alluvione frutto degli ennesimi errori

Quanto accaduto in Emilia-Romagna può segnare un punto di svolta. Ma per rimuovere le cause dei disastri occorre la democrazia partecipata, in assenza della quale si continuerà in costosi rattoppi anziché in spese di investimento capaci di prevenire i disastri.

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«È successa Casamicciola!». Come eventi naturali si trasformano in calamità e le calamità in tragedie

Tragedia di Ischia. Di fronte al ripetersi di eventi tragici bisogna parlare e ricordare per individuare le cause naturali e le responsabilità umane e indicare come le une e le altre si incrociano e si sovrappongono trasformando eventi naturali in calamità e le calamità in tragedie.

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