A stabilirlo è stata la FAO che ha accolto con favore la decisione presa dall’Assemblea Generale dell’ONU, dando un ulteriore contributo al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Il progetto per la diffusione di una cultura eco ed eticamente sostenibile punta sulla sensibilizzazione del consumatore.
In una fase particolarmente delicata per l’industria tessile mondiale, questi dovrà infatti diventare più consapevole dell’importanza delle fibre naturali e rafforzare la domanda di prodotti che ne fanno uso, in modo da migliorare l’impatto che l’agricoltura ha attualmente in percentuale sulla produzione industriale, salvaguardando il reddito complessivo dei paesi produttori e tutelando l’ambiente.Sono da ritenersi fibre naturali il cotone, la lana, la juta, il lino, il cachemire, l’angora, la seta, la fibra di cocco, la canapa, la raffia, la paglia e molte altre. Alcune di origine vegetale altre animale, sono usati per fare tessuti ed altri beni di consumo, come complementi di arredo, oltre che per impieghi industriali. Esse costituiscono un’importante fonte di reddito per milioni di agricoltori, valutato nell’ordine di 40 miliardi di dollari l’anno. In molti casi le fibre rappresentano il 50% delle esportazioni in alcuni Paesi in via di sviluppo.
L’obiettivo primario dell’anno internazionale delle fibre naturali è rimettere in primo piano queste fibre ed evidenziarne il valore agli occhi dei consumatori, aiutando al tempo stesso a sostenere i redditi dei produttori. Una sfida importantissima che coinvolge anche, e soprattutto, le case di moda e i produttori tessili. La riscoperta di alcune fibre nazionali, come effetto della crisi economica che frena i commerci, potrebbe essere un’occasione per lo sviluppo di alcune imprese agricole nazionali e rilanciare la moda made in Italy. In questo modo sarebbe possibile confezionare tre milioni di abiti all’anno a Km zero che non dovrebbero percorrere distanze sproporzionate con mezzi inquinanti prima di essere indossati.
A guidare gli interventi e le iniziative per sensibilizzare sull’uso e sul ruolo di familiari risorse naturali spesso date per scontate, è a disposizione un Comitato Direttivo Internazionale, che fa da coordinamento generale delle varie celebrazioni, in partnership con molte altre organizzazioni. La FAO è al lavoro per trovare risorse da paesi donatori ed associazioni per finanziare le attività, come mostre, sfilate di moda, conferenze, documentai televisivi, concorsi nelle scuole. L’anno internazionale della Patata, celebrato l’anno scorso, è stato reso possibile proprio grazie a donazioni pari a 800.000 dollari.
Tra i principali eventi in programma ci sono un Vertice internazionale sulla lana Mohair in Sudafrica ed un Festival delle fibre creative a Soth Caterbury, in Nuova Zelanda.
Per maggiori informazioni:
Ufficio Stampa FAO
Sito web: fao-newsroom@fao.org
Telefono: (+39) 06 570 53625
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