“Occorre sviluppare comunicazione, collaborazione, impegno” ha osservato Mario Salomone chiudendo i lavori del Sesto Congresso mondiale di educazione ambientale. Si è chiuso il 22 giugno a Brisbane (Australia) il sesto Congresso mondiale di educazione ambientale (WEEC) che aveva come come titolo “Explore, Experience, Educate“. Dopo i ringraziamenti dei due co-presidenti Jo-Anne Ferreira e Cam Mackanzie […]
“Occorre sviluppare comunicazione, collaborazione, impegno” ha osservato Mario Salomone chiudendo i lavori del Sesto Congresso mondiale di educazione ambientale. Si è chiuso il 22 giugno a Brisbane (Australia) il sesto Congresso mondiale di educazione ambientale (WEEC) che aveva come come titolo “Explore, Experience, Educate“.
Dopo i ringraziamenti dei due co-presidenti Jo-Anne Ferreira e Cam Mackanzie ai partecipanti, Mario Salomone ha preso la parola a nome del network internazionale che dal 2003 organizza regolarmente il più continuativo e numeroso appuntamento del settore.
Durante i quattro giorni di congresso, ha osservato Mario Salomone, relazioni, comunicazioni, tavole rotonde e workshops hanno consentito uno scambio di esperienze e di idee tra persone giunte spesso dopo un lungo e faticoso viaggio. “Ma il viaggio dei congressi continua ed è probabilmente destinato a non concludersi mai”. Il quadro internazionale presenta molti elementi di preoccupazione, ha aggiunto Mario Salomone: crescono consumi, emissioni, uso di risorse rinnovabili e non rinnovabili, impronta ecologica dell’umanità. La crescita corre, insomma, e l’educazione ambientale è costretta a rincorrere, mentre i tagli di bilancio dovuti alla crisi finanziaria mettono in difficoltà il settore in molti paesi. È dunque necessario pensare a rafforzare le reti, ad aumentare partecipazione e impegno, a sviluppare maggiore collaborazione. È uno sforzo che il Segretariato Permanente WEEC cercherà di mettere in atto già in vista del Settimo Congresso, che si terrà nel giugno 2013 a Marrakech (Marocco).
Un dato confortante, ha aggiunto ancora Mario Salomone, prima di dare la parola a Fatima Benzayech della Fondazione Mohammed VI per l’ambiente, organizzatrice del Settimo WEEC, è il crescente numero di paesi interessati a ospitare i prossimi congressi mondiali. Si sono già candidati per l’Ottavo World Environmental Education Congress del 2015, o hanno espresso interesse a farlo, Abu Dhabi, Cina, Costa Rica, Irlanda, Malesia, Svezia e Svizzera.
Tema-guida del congresso del 2013 in Marocco sarà il rapporto realtà urbana-realtà rurale. La maggior parte della popolazione mondiale vive ormai in aree urbane e duecentomila persone ogni giorno lasciando la campagna per la città.
I temi del congresso in Australia
Tra i temi del sesto WEEC svoltosi a Brisbane, è emerso soprattutto quello del clima. Come educare alla mitigazione degli impatti e all’adattamento di fronte ai cambiamenti climatici in corso? Come rafforzare la resilienza delle comunità di fronte alle gravi conseguenze del riscaldamento globale?Altri temi trattati sono stati la partecipazione dei giovani, la varietà dei contesti, il partenariato e le reti (parole “calde” ricorrenti in molti interventi), il ruolo cui sono chiamate le università, la necessità di accrescere l’attenzione dei decisori pubblici nei confronti dell’educazione ambientale. Una prima occasione per richiamare il potere politico e le istituzioni a un maggiore impegno a favore dell’educazione ambientale potrà essere il summit intergovernativo del 2012, che si terrà a Rio de Janeiro a venti anni dal grande Earth Summit del 1992.
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