Conosciamo bene il EPS (polistirene espanso sintetizzato) utilizzato come materiale ecosostenibile principalmente in edilizia, ma anche in altri settori. Lo avevamo scoperto grazie all’Aipe, l’associazione Italiana Polistirene Espanso che ne promuove l’utilizzo in Italia. Ma che fine fanno gli scarti di produzione di questo materiale? Dove và a finire quella frazione di materiale non più […]
Conosciamo bene il
EPS (polistirene espanso sintetizzato) utilizzato come
materiale ecosostenibile principalmente in edilizia, ma anche in altri settori. Lo avevamo scoperto grazie all’
Aipe, l’associazione Italiana Polistirene Espanso che ne promuove l’utilizzo in Italia. Ma che fine fanno gli scarti di produzione di questo materiale? Dove và a finire quella frazione di materiale non più utilizzata?
Rinasce in una seconda vita, perché l’EPS è un polimero completamente riciclabile e concretamente riciclato!
Da qualche anno l’Aipe ha siglato un accordo con Corepla per realizzare delle piattaforme di raccolta dell’EPS da imballo (PEPS) localizzate in modo omogeneo in tutta Italia. C’è da dire che la maggior quantità di scarti di polistirene proviene dal settore imballaggio, in particolar modo dal packaging florovivaistico, alimentare e industriale.
Ed Aipe arriva giusto in tempo per gestirne la raccolta, con l’obiettivo di creare una rete a livello nazionale di recupero e riciclo.
Dopo aver recuperato gli scarti sul territorio si passa all’adeguamento fisico (compattazione, frantumazione, rigranulazione) ed al riutilizzo, che consiste nella produzione di nuovi manufatti in settori come edilizia e imballaggio in cui viene trasformato in granulo compatto da utilizzare come inerte leggero in calcestruzzo e malte o da immettere nella combustione per la produzione di calore.
Gli scarti vengono così recuperati e reinseriti nei processi produttivi, ed è prevista una quota di 200 euro/tonnellata come contributo per il prelievo di rifiuti, a titolo di rimborso delle spese di trasporto. Il Consorzio Corepla sta inoltre verificando al fattibilità d’utilizzo dell’EPS come combustibile da rifiuto nei termovalorizzatori, considerando che il potere calorifero del polistirene è di circa 10.000 Kcal/Kg.
Recentemente si è associata ad Aipe anche la Cooperativa Rete Abile di Messina, impegnata da diversi anni nella raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti, che realizza presse per la compattazione dell’EPS garantendone una riduzione del volume di circa il 40 %.
E attraverso l’intermediazione di Aipe, Corepla sta stipulando un contratto direttamente con la Coopertaiva Rete Abile per la creazione di un importante circuito di recupero e riciclo del polistirene da imballo attraverso tre sedi di raccolta e trattamento dislocate a Messina, Brindisi e Caserta.
Aipe è inoltre in contatto con un’altra realtà del Nord Italia che possiede una moderna piattaforma per il trattamento e il recupero dei rifiuti. L’idea è di creare un secondo circuito.
Grazie a questo progetto di Aipe e Corepla sta nascendo in Italia una capillare rete di recupero e riciclo dell’EPS da imballo post uso nel completo rispetto delle seguenti norme:
–UNI 10667-1: “Materie plastiche di riciclo – Generalità”
–UNI 10667-12: “Materie plastiche di riciclo – Polistirene espanso proveniente da residui industriali e/o da post-consumo destinato ad impieghi diversi – Requisiti e metodi di prova”
–UNI 10667-14: “Materie plastiche di riciclo – Miscele di materiali polimerici di riciclo e di altri materiali a base cellulosica di riciclo da utilizzarsi come aggregati nelle malte cementizie – Requisiti e metodi di prova”.
Le norme sono riprese nella legislazione nazionale attraverso il Decreto Ministeriale 5 febbraio 1998 n.22, il DM 5 aprile 2006 n.186 e il D.Lgs 3 aprile 2006 n.152.
6 Gennaio 2011