Conclusosi da poco il sesto WEEC (World Environmental Education Congress), è in corso la preparazione del settimo congresso mondiale dell’educazione ambientale, che si terrà nel 2013 a Marrakech, in Marocco. Nei prossimi mesi si dovrebbe anche conoscere la sede dell’ottavo congresso nel 2015, candidatura contesa da una decina di paesi di tutti i continenti. Non […]
Conclusosi da poco il
sesto WEEC (World Environmental Education Congress), è in corso la preparazione del settimo congresso mondiale dell’educazione ambientale, che si terrà
nel 2013 a Marrakech, in Marocco. Nei prossimi mesi si dovrebbe anche conoscere la sede dell’ottavo congresso nel 2015, candidatura contesa da una decina di paesi di tutti i continenti. Non tutti sanno, però, che il
Segretariato Permanente della rete internazionale che ogni due anni riunisce migliaia di delegati da tutto il mondo
ha sede in Italia.
Di potenziare le reti internazionali c’è un grande bisogno, ma, osserva un po’ amaramente il mensile .eco, sembra che nel nostro paese non ci sia grande interesse per lo sviluppo, grazie all’apertura al mondo, di un’educazione all’ambiente e alla sostenibilità culturalmente e scientificamente fondata, nutrita di ricerca, arricchita dal confronto tra chi la pratica o sviluppa elaborazione teorica in qualsiasi ambito.
Nel suo editoriale, la rivista lancia un appello a chi (Governo, amministrazioni locali, fondazioni di origine bancaria, magari qualche ricca azienda che pratica la Responsabilità Sociale) può dare una mano a iniziative (come quelle del WEEC) “di studio e di dibattito autorevoli, internazionali, non propagandistiche e non autoreferenziali”, anche in considerazione del ruolo centrale svolto dall’Italia e ai contatti e alle opportunità offerte dall’essere sede del Segretariato Permanente WEEC.
Leggi l’appello su .eco
18 ottobre 2011