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Europa, sfida decisiva

| Redazione

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Europa, sfida decisiva
Transizione ecologica, clima, protezione della natura, salute, politiche sociali, pace. Ne parliamo con Mario Salomone, candidato al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nordoccidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria). Sabato 8 e domenica 9 giugno (giorni un po’ diversi da quelli cui siamo abituati) si vota per eleggere i 720 eurodeputati che faranno parte del Parlamento […]

Transizione ecologica, clima, protezione della natura, salute, politiche sociali, pace. Ne parliamo con Mario Salomone, candidato al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nordoccidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria).

Sabato 8 e domenica 9 giugno (giorni un po’ diversi da quelli cui siamo abituati) si vota per eleggere i 720 eurodeputati che faranno parte del Parlamento della UE. L’Italia (terzo paese per numero di abitanti dopo Germania e Francia) ne manda 76. Il nostro riferimento

Gli eurodeputati concorrono con i governi a regolare la vita dei cittadini dell’Unione Europea in diversi ambiti come il sostegno all’economia, la lotta contro la povertà, al cambiamento climatico nonché le questioni legate alla sicurezza.

Inoltre, il Parlamento ha anche il compito di approvare il bilancio dell’UE e di controllare come vengono spesi i soldi. Elegge il presidente della Commissione Europea, nomina i commissari e garantisce che agiscano nell’interesse dei cittadini dell’UE.

Come poi, in concreto, questi poteri saranno esercitati dipende dalla composizione che uscirà dal voto e per questo le elezioni dell’8 e 9 giugno sono forse le più importanti degli ultimi trent’anni.

La candidatura di Mario Salomone

Ne parliamo con Mario Salomone, direttore di questa testata e segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale (WEEC Network). Mario Salomone ha accettato di candidarsi, come indipendente, nella testa di lista di Europa verde e Sinistra nella circoscrizione del Nordovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria).

Perché hai deciso di candidarti?

“Credo che queste elezioni siano particolarmente importanti. Il rischio è lo snaturamento o lo smantellamento di quanto è stato fatto finora. L’Europa con le sue norme e con imponenti finanziamenti orienta le politiche nel campo del clima, della natura e dell’inquinamento, così come la ricerca, le politiche di coesione e tanti altri campi, dai diritti civili alla libertà di espressione alla politica estera e, ovviamente, a quella economica. Si pensi solo a due esempi recenti: il Covid-19 e il PNRR.”

Ma c’è chi rivendica la sovranità dei singoli Stati e la loro identità

“In primo luogo, sfide come il cambiamento climatico, la difesa della biodiversità, la lotta ai veleni che finiscono nell’aria, nell’acqua nel suolo e nel piatto non possono essere affrontate da un solo paese. L’ambiente non ha confini, le soluzioni sono globali, anche se l’azione è locale e quotidiana. Viviamo in un mondo multipolare, con grandi potenze come gli Stati uniti, la Cina, l’India, la Russia e tanti paesi emergenti che contano sempre di più e vogliono contare (si pensi ai Brics e al loro allargamento ad altri paesi). Davvero pensiamo che l’Italia o un qualunque altro stato europeo possa fare da solo in un mondo di oltre otto miliardi di abitanti?

I più concreti e lungimiranti siamo noi ecologisti

L’identità (che cambia ed evolve continuamente nel tempo e per contaminazioni) è un concetto pericoloso, che può fomentare xenofobia, razzismo, guerre etniche o religiose. Se ben intese, molte identità possono convivere proficuamente e pacificamente, anche nella stessa persona.”

Un’accusa che si fa agli ecologisti è di avere proposte poco concrete.

Uno dei post di Mario Salomone

“C’è una campagna feroce contro l’ambientalismo e la prospettiva di una nuova civiltà ecologica. Ad alimentarla, banche che investono nei fossili, giganti energetici che mirano a mantenere extraprofitti e oligopolio aggrappati a gas e petrolio e pronti a controllare immensi investimenti nel nucleare o anche in energie meno inquinanti, purché basate sulla concentrazione di potere finanziario e politico.

In realtà fuori del tempo, della realtà e della storia sono quanti difendono il vecchio e i più concreti siamo noi ecologisti. Sappiamo che le risorse del piccolo pianeta Terra sono finite, che la lotta per risorse scarse provoca guerre, violenza, infelicità, ingiustizia sociale e ambientale. Sappiamo che il cambiamento climatico provoca siccità, alluvioni, uragani, con lutti e distruzioni e migrazioni forzate di centinaia di milioni di persone.”

I saperi della conversione ecologica

L’istruzione e l’educazione come possono contribuire alla conversione ecologica?

“C’è un enorme divario tra conoscenza, competenze, consapevolezza e la grandezza dei problemi che dobbiamo affrontare. L’apprendimento in tutte le età della vita e in ogni ambito (formale, non formale e informale) deve colmare questo divario, ma per fare ciò occorre che tutta l’educazione, in qualsiasi forma, diventi sostenibile.”

Puoi riassumere in una frase i tuoi propositi come europarlamentare?

“Andare in Europa per accendere la speranza di un futuro sostenibile e spegnere i fuochi del fossile, del nucleare, delle guerre e delle ingiustizie.”

TUTTE LE INFORMAZIONI SU MARIO SALOMONE CANDIDATO AL PARLAMENTO EUROPEO SUL SITO WEB DEDICATO (dove è possibile anche aderire a un APPELLO)

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.