Il Mezzogiorno stretto tra due emergenze: economica e ambientale

Una via meridionalistica alla politica dell’ambiente, perché il Sud è stato “pensato” da altri ed è ora di ridare al Sud l’antica dignità di “soggetto del pensiero”. Un Mezzogiorno dissestato, ballerino, infuocato, che è anche e soprattutto montagna e collina, che crolla o può crollare a ogni scossa di terremoto e può franare o affogare dopo ogni pioggia più abbondante, patisce inoltre l’inquinamento delle acque, dell’aria, del suolo.

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Il Ponte sullo stretto? Non s’ha da fare. “.eco” spiega perché

Nonostante l’approvazione del decreto sulla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, confidiamo che il ponte non si faccia mai, come successo fortunatamente a tutti i tentativi precedenti. Mentre l’Italia è un desolante paesaggio fatto di inquinamento, degrado ambientale, dissesto idrogeologico, ospedali al collasso, scuole e università senza mezzi, collegamenti ferroviari tagliati, trasporti pubblici insufficienti, si pensa di buttare al vento miliardi per un’opera che se venisse disgraziatamente realizzata si rivelerebbe pericolosa, antieconomica e a grave rischio. Il numero di giugno di “.eco” spiega dettagliatamente perché.

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Alluvioni: per ridurre gli effetti non servono più opere, ma una revisione epocale della gestione dei fiumi e del territorio

Pensare di mitigare il rischio idraulico ricorrendo esclusivamente a infrastrutture in cemento è da sempre un errore. Il Centro italiano per la riqualificazione fluviale (CIRF) sottolinea che il cambiamento climatico rende ancora più necessario un cambiamento di paradigma.

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Persone, pianeta e partecipazione: la staffetta WEEC 2023 ai blocchi di partenza

La protezione dell’ambiente e della natura passa per l’impegno collettivo: la partecipazione al centro della Staffetta 2023 della rete nazionale WEEC. Proposte entro il 31 maggio. Cerchiamo esperienze di difesa o riqualificazione di beni comuni in cui l’iniziativa “dal basso” è determinante: raccolte fondi, azioni riuscite grazie al volontariato e alla comunità, iniziative di “citizen science” o di sensibilizzazione, …

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L’effetto farfalla. Dal 1972 al 2023, gli eventi che oggi ci costringono a cambiare direzione

Dal 1972 ad oggi, l’essere umano ha dovuto affrontare diverse sfide che hanno avuto un impatto sulla natura. La logica dello sviluppo e la difficoltà di comprendere il concetto di limite hanno portato ad una serie di eventi interconnessi, facendo crescere nelle persone e nella politica una coscienza ambientalista. Su Raiplay, il documentario “La grande sfida: l’uomo e l’ambiente 1972-2023” ripercorre questi eventi.

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Il ponte sullo stretto di Messina: dannoso e anticostituzionale

Aurelio Angelini nell’audizione del 17 aprile alla Camera dei deputati sul Ponte sullo stretto di Messina ha enumerato i tantissimi motivi per cui il progetto merita una condanna senza appello.

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Ponte sullo Stretto? Le priorità del Sud sono altre

Non di ponti ha bisogno il Sud (territorio dissestato e sismico che perde abitanti), ma di scuole, ospedali, infrastrutture, acquedotti, rilancio delle sempre più trascurate aree naturali protette, climatizzazione e riduzione dei consumi energetici in genere, con il ricorso massiccio al fotovoltaico.

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Giorgio Ruffolo, o lo sviluppo della coscienza

Un ricordo di Giorgio Ruffolo (1926-2023) di chi è stato suo collega. Ministro dell’ambiente in tre governi, Ruffolo spiccò per competenza e capacità in un ministero in cui sono passati molti Attila.

Saggista acuto e fine economista, tra i suoi libri, Lo sviluppo dei limiti e Il capitalismo ha i secoli contati, un lasso di tempo molto piccolo, ma che potrebbe non bastare a salvare l’umanità dalla catastrofe.

Alla morsa dell’insostenibilità dobbiamo sottrarci molto prima.

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Primavera ambientale, quando rinascita vuol dire rivoluzione

Ferdinando Cotugno torna in libreria con un’opera che ci ricorda uno degli slogan più utilizzati dalla generazione Fridays for Future: “Time is now”. Il libro Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra ci dice una sola cosa: ora è il momento di agire, il momento di fare la rivoluzione ecologica.

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La Woodstock dell’ecologismo. Una settimana in tenda per combattere la crisi climatica

Dalle nostre inviate al meeting. Al Climate Social Camp di luglio a Torino, un evento internazionale di grande portata, movimenti, collettivi e attivisti di tutto il mondo. Migliaia di giovani, perfettamente organizzati, hanno unito dibattiti, conferenze, cortei, musica, chiacchierate e nuove amicizie, in una atmosfera di reciproco rispetto e di scambio culturale. Al centro temi come la grande cecità, il “greenwashing”,  l’antispecismo, l’ecotransfemminismo, il lavoro, le migrazioni.

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Giovani impegnati, il futuro è già qui

Il Camp internazionale di Fridays for future a Torino è stato l’evento politico più importante della settimana del 25 luglio, benché semi-ignorato dai mass media. Il movimento mondiale nato dallo sciopero solitario di Greta Thunberg tiene negli anni, matura e si allarga dal clima ai temi della giustizia sociale e ambientale.

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L’educazione ambientale a “Nature in Mind”: un dialogo a tutto campo

Insieme a scienziati e ricercatori, docenti universitari, giornalisti, esponenti religiosi, attivisti ambientali, politici e amministratori pubblici dall’Italia e dall’estero, il convegno internazionale “Nature in Mind” (Roma, 19 e 20 maggio 2022), vede una larga presenza di educatori della rete mondiale WEEC. L’evento romano fa dialogare i continenti, le diverse istituzioni e parti sociali, l’educazione formale, non formale e informale e un ampio arco di discipline.

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La Costituzione ancora più bella del mondo (ma non c’è solo l’Italia)

La Camera ha approvato: la tutela dell’ambiente e degli animali è tra i principi fondamentali della Carta. Rimediato a un vulnus dei padri costituenti nel testo originario, in cui mancava la natura. Ora la Costituzione “più bella del mondo” è ancora più bella. Ma anche altri paesi non sono da meno e per esempio il Cile è alla vigilia di una svolta epocale.

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Innovazione, sostenibilità, mobilitazione per il clima, se ne è parlato con testimoni di eccezione

Si è tenuta la quarta edizione di “Si può fare”, serie di eventi dedicati alla sostenibilità. Tradizione e post-modernità, impegno della società civile contro il riscaldamento globale, ricostruzione economico-sociale in un’epoca ancora segnata dalla pandemia tra i temi trattati da Piercarlo Grimaldi, Andrea Castellan e Luca Jahier.

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Pubblico potere ed emergenze

Il problema della gestione delle emergenze è emerso drammaticamente con le crisi che si susseguono nel XXI secolo. Per la crisi climatica e ambientale manca però l’organismo legittimato a dichiarare la situazione emergenziale. E non si intravvede ancora un soggetto politico che possa assumere un ruolo-guida basato sul sapere scientifico critico.

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I rifiuti: una stortura concettuale della cultura contemporanea

Intervista di “.eco” a Gabriele Panigada, autore di “Waste marketing. Conoscere i rifiuti per trarne valore nell’economia circolare”. “La cultura dello scarto va scardinata” dice l’autore, che crede nella possibilità di conciliare ambiente e “business”. Ma bisogna rendere più conveniente l’economia circolare. Altrimenti la ricerca del profitto darà sempre spazio alla illegalità.

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“Green list” dei parchi. Federparchi: “Non è corretto usare il termine esclusione”

L’articolo di Ippolito Ostellino sulla assenza dei parchi regionali italiani nella “Green list” della IUCN ha aperto un importante dibattito. Le precisazioni di Federparchi, la risposta di Ostellino, le osservazioni di Federparchi al PNRR (“in termini di tutela degli ambienti naturali, si sarebbe potuto fare più e meglio”).

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Dillo a Draghi: i miliardi dell’Europa alle città ferite, non alle lobby inquinanti!

Una petizione per chiedere al governo di spendere meglio i 200 miliardi del Recovery Plan: la ripresa italiana deve partire dalle città. 

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La transizione ecologica passa dal bio. Memo per un governo disattento

La transizione ecologica deve interessare anche il settore agricolo, ma il PNRR non ci pensa. A questo proposito, iniziative come il progetto “Cambia la terra”, realizzato da FederBio, hanno l’obiettivo di rafforzare le conoscenze e la sensibilità dei consumatori. 

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