Jonathan Safran Foer Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? Guanda, 2010 pp. 363, 18 euro Perché mangiamo gli animali? Da dove viene la carne che troviamo sulle nostre tavole? Queste sono le due domande centrali che Jonathan Safran Foer affronta nel suo ultimo libro. Appena diventato padre l’autore riflette sul fatto che nutrire il […]
Jonathan Safran Foer
Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?
Guanda, 2010 pp. 363, 18 euro
Perché mangiamo gli animali? Da dove viene la carne che troviamo sulle nostre tavole?
Queste sono le due domande centrali che Jonathan Safran Foer affronta nel suo ultimo libro.
Appena diventato padre l’autore riflette sul fatto che nutrire il proprio figlio è più importante che nutrire se stesso: il cibo acquista un nuovo valore etico e ambientale.
Gli insegnamenti e le parole della nonna dell’autore assumono una nuova importanza. Lei che durante la Seconda Guerra Mondiale pur patendo la fame ed enormi dolori si rifiutò di mangiare carne non kosher perché, in quanto ebrea, non le era permesso. Quando Foer le chiede «Ma neppure per salvarti la vita?» lei risponde: «Se niente importa, non c’è niente da salvare».
Foer dimostra quanto la nonna avesse ragione, una volta letto il suo libro non è più possibile mangiare carne senza chiedersi se il nostro “bisogno” di proteine animali vale le sofferenze e il dolore che maiali, bovini e polli patiscono.
L’inchiesta proposta da Foer è il frutto di tre anni di ricerche che l’hanno portato a visitare, anche attraverso illegali incursioni notturne, gli allevamenti e i macelli americani.
Ciò che viene raccontato non riguarda esclusivamente il benessere degli animali: mangiare un pollo imbottito di antibiotici e sostanze chimiche (che permettono di farlo crescere e ingrassare molto nel minor tempo possibile) non è solo un problema morale, ma è pericoloso anche per la salute dei consumatori.
Questo libro non offre soluzioni né suggerisce comportamenti specifici, ma pone il suo lettore davanti a una descrizione accurata e dettagliata della realtà di allevamenti e mattatoi industriali. Fornisce dati oggettivi, che difficilmente un consumatore possiede, e sui quali è però invitato a riflettere.
Marta Taibi