La transizione ecologica passa dal bio. Memo per un governo disattento
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La transizione ecologica deve interessare anche il settore agricolo, ma il PNRR non ci pensa. A questo proposito, iniziative come il progetto “Cambia la terra”, realizzato da FederBio, hanno l’obiettivo di rafforzare le conoscenze e la sensibilità dei consumatori.
La transizione ecologica, argomento di discussione centrale nel nostro panorama politico ormai da mesi, opera su molteplici fronti, dalla gestione della biodiversità all’economia circolare, interessando tutti i settori. Ad esempio, essa non può prescindere da una trasformazione anche del comparto agricolo; a questo proposito, è notevole la posizione di leadership che l’Italia ha assunto nella classifica europea per la percentuale di superficie agricola destinata al bio, doppia rispetto alla media.
Nonostante le strategie Farm to Fork e Biodiversità, avviate dall’Unione Europea e volte all’aumento della superficie bio, con un target del 25% entro il 2030, le scelte politiche non sono sempre allineate con questi obiettivi.
Con queste premesse, alcuni enti, quali FederBio assieme a Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente, Slow Food e WWF hanno avviato un progetto di comunicazione, dal titolo “Cambia la terra“, sostenuto anche da alcune importanti aziende del bio e rivolto a tutti i consumatori. L’obiettivo ultimo, infatti, è proprio quello di sensibilizzare e fornire strumenti per effettuare scelte di acquisto consapevoli, attraverso notizie, inchieste e approfondimenti.
Attraverso questo progetto, è stato possibile realizzare un Quaderno che pone l’obiettivo di raccogliere tutte le ragioni per chiedere delle politiche più vicine all’agroecologia, effettivo caposaldo di una transizione ecologica che non può che essere anche biologica. Questo maggiore coraggio si concretizza in alcune richieste rivolte ai decisori politici, quali: l’approvazione della legge sul biologico; il Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027, che individui obiettivi strategici di crescita del bio, con gli interventi concreti per raggiungerli; il rinnovo del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; la cancellazione dei sussidi ai pesticidi che oggi godono di un’IVA agevolata al 10% (come proposto in un emendamento alla legge di bilancio 2021); la riduzione dell’IVA ai produttori biologici e, infine, l’innovazione digitale necessaria per garantire maggiore trasparenza alla filiera anche attraverso il sistema blockchain.
Il Quaderno è stato presentato in diretta Facebook sulla pagina di Cambia la terra e di FederBio, dove è ancora possibile visionare l’intero incontro. Inoltre, è possibile scaricare il Quaderno cliccando qui.
Iniziative di decisiva collaborazione tra gli enti e le aziende rivelano una forte richiesta di intervento rivolta alla politica nazionale ed internazionale. Solo attraverso questa presa di coscienza collettiva può essere possibile avviare un’effettiva transizione bio-ecologica.
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