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Agire per la sostenibilità: competenze, comunità e azioni per un futuro migliore in .eco di dicembre

| Redazione

Tempo di lettura: 6 minuti

Agire per la sostenibilità: competenze, comunità e azioni per un futuro migliore in .eco di dicembre
In “.eco” di dicembre esperti, educatori e attivisti esplorano come le comunità possano svolgere un ruolo cruciale nel cambiamento e nella resilienza di fronte alle problematiche ambientali e sociali, grazie a processi educativi di giovani e adulti.

L’ultimo numero di “.eco, l’educazione sostenibile” dell’anno 2024, dal titolo Agire per la sostenibilità, chiude un percorso iniziato a marzo con una riflessione critica sulla “ragione fossile” e sulle competenze necessarie per affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità. Questo numero, che raccoglie contributi di esperti, educatori e attivisti, esplora come le comunità possano svolgere un ruolo cruciale nel cambiamento e nella resilienza di fronte alle problematiche ambientali e sociali.

Scopri il tema del numero di dicembre “Agire per la sostenibilità”

Volontari di sostenibilità, di Maria Antonietta Quadrelli

Nel suo contributo, Maria Antonietta Quadrelli mette in evidenza come le principali organizzazioni ambientaliste italiane, come Legambiente, Lipu e WWF, stiano giocando un ruolo fondamentale nell’educazione alla sostenibilità, soprattutto tra i giovani. Queste realtà offrono iniziative educative e formative che vanno a colmare le lacune che spesso esistono nei sistemi scolastici e universitari, focalizzandosi su attività pratiche e progetti di sensibilizzazione. L’articolo sottolinea l’importanza di moltiplicare i “protagonisti del cambiamento” e di formare una nuova generazione di cittadini consapevoli e attivi nell’affrontare le sfide ecologiche.

Puglia2030: l’educazione per lo sviluppo sostenibile, con metodo, di Gabriella Calvano, Serena Scorrano e Paolo Garofoli

Il piano regionale “Puglia2030” rappresenta un esempio concreto di come l’educazione per lo sviluppo sostenibile possa diventare un obiettivo politico e pedagogico di ampia portata. Gli autori, membri della rete WEEC (World Environmental Education Congress) e dell’Università di Bari, presentano questo piano come un metodo di lavoro che mira a sviluppare competenze di partecipazione attiva tra i cittadini. Oltre a fornire una visione strategica per il futuro della regione, il piano enfatizza il bisogno di trasformare il modo in cui le persone pensano e guardano al mondo, attraverso un’educazione orientata a una cittadinanza globale responsabile. Il progetto si propone come un modello replicabile, che dimostra come le politiche educative possano essere implementate in modo efficace per promuovere la sostenibilità.

Futuri catastrofici?, di Ugo Leone

Nel suo articolo, Ugo Leone affronta la questione del pessimismo della ragione, che spesso pervade i dibattiti pubblici sulla crisi ambientale, e lo contrappone all’ottimismo della volontà. Dopo aver discusso la necessità di immaginare e costruire il futuro come competenza chiave dell’educazione ambientale, Leone propone che l’educazione ambientale non solo aiuti a riflettere sulle crisi ecologiche, ma favorisca anche l’approccio alla loro “riparabilità” e “rimediabilità”. L’articolo invita a non rimanere paralizzati dal pessimismo, ma a rispondere con la volontà di agire per un futuro migliore, mettendo in evidenza l’importanza di educare a una mentalità positiva e orientata all’azione.

Il bisogno di pedagogie nuove, messo in pratica, di Alessandra Marina Dia

Alessandra Marina Dia approfondisce il tema delle pedagogie innovative, con un focus particolare sul Service-Learning, un approccio educativo che integra l’apprendimento accademico con il servizio alla comunità. Le radici del Service-Learning si trovano in filosofi e pedagogisti come Dewey, Freire e don Milani, e il suo scopo è quello di avvicinare i giovani ai valori della solidarietà e della cooperazione, insegnando loro ad essere cittadini attivi.

Il contributo di Dia evidenzia come, negli ultimi anni, questo approccio si sia arricchito con percorsi legati alla sostenibilità, con esempi concreti di come gli studenti di Palermo siano stati coinvolti nello studio e nella riqualificazione del fiume Oreto. Il Service-Learning si rivela così uno strumento educativo potente, capace di promuovere un cambiamento tangibile nella comunità e di sviluppare competenze legate alla sostenibilità.

Il clima in gioco, di Stefania Dante

Stefania Dante propone un’approfondita analisi del gioco collettivo “Affresco del Clima”, che ha già coinvolto milioni di persone in tutto il mondo, inclusi diecimila partecipanti in Italia. Questo gioco, basato su dati scientifici validati dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), stimola la partecipazione attiva dei cittadini e dei giovani al dibattito sul cambiamento climatico. Il gioco non solo favorisce lo sviluppo di competenze chiave come il pensiero critico, ma anche il lavoro di squadra e la collaborazione, cruciali per promuovere la volontà di cambiamento. L’uso del gioco come strumento educativo si rivela estremamente efficace nell’attivare un senso di responsabilità collettiva e nel promuovere azioni concrete per la sostenibilità.

La sostenibilità resa semplice e divertente, di Giovanni De Feo

Giovanni De Feo esplora il metodo Greenopoli, una proposta educativa che ha coinvolto finora ottantamila studenti in oltre seicento incontri. Questo percorso educativo, che adotta un approccio ludico e creativo, si rivolge a scuole e comunità con modalità giocose e coinvolgenti, come cantare e danzare sulle note di rap ambientali. L’articolo dimostra come la sostenibilità possa essere trasmessa in modo semplice e divertente, utilizzando la gamification per coinvolgere i più giovani e stimolare il loro interesse verso tematiche ambientali. De Feo sottolinea che, per essere efficace, l’educazione alla sostenibilità deve essere anche piacevole e accessibile.

Laureati sostenibili, di Mariella Nocenzi

Il contributo di Mariella Nocenzi mette in luce un’iniziativa importante dell’Università La Sapienza di Roma, che ha sviluppato un corso di laurea magistrale incentrato sull’educazione alla sostenibilità. Il programma si allinea con le dodici competenze “green” proposte dall’Unione Europea, mirando a preparare i laureati a rispondere ai cambiamenti globali e locali legati alla crisi ambientale. Questo corso di studi si configura come un esempio di come le istituzioni educative possano aggiornare e adattare i propri programmi per rispondere alle sfide ecologiche e sociali del nostro tempo.

La cittadinanza attiva si impara al camp, di Giovanna Masella

Giovanna Masella racconta l’esperienza del “Super Summer Camp” organizzato dall’Aps Grott’Art a Grottaglie (TA), dove i bambini imparano a diventare cittadini attivi e consapevoli dell’ambiente che li circonda. Questo campo estivo non solo offre attività ricreative, ma anche un’opportunità per sensibilizzare i più giovani sui temi della sostenibilità e della responsabilità sociale, favorendo un apprendimento che va al di là delle aule scolastiche e che prepara le future generazioni ad affrontare le sfide globali con spirito di comunità.

Educazione alla libertà, passando dal digitale, di Marco Pozzi

Marco Pozzi riflette sull’importanza di educare i giovani all’uso responsabile e consapevole delle tecnologie digitali. In un’era in cui le reti sociali sono pervasiva, è essenziale che l’educazione digitale promuova valori come l’attività civica, la libertà e la responsabilità. L’articolo esplora diverse esperienze e proposte educative che mirano a sviluppare una cittadinanza digitale moderna, in cui adulti e giovani condividano gli strumenti e le conoscenze per vivere in modo attivo e consapevole nel mondo virtuale.

Una campagna di comunicazione per promuovere il cambiamento, di Virginia Colombo

Infine, Virginia Colombo racconta il progetto “We Want You Green”, realizzato a Bergamo con studenti delle scuole secondarie. Attraverso una serie di annunci pubblicitari sul verde, la mobilità dolce e i rifiuti, gli studenti hanno promosso una cultura del cambiamento, dimostrando come la comunicazione possa essere uno strumento potente per sensibilizzare le nuove generazioni a tematiche ambientali e per stimolare l’azione concreta.

L’approccio sistemico in un contesto rurale

Un altro contributo significativo proviene dall’Azienda Agricola Ecologica Sociale La Tabacca, che sperimenta metodi innovativi di insegnamento e pratiche di agroecologia, combinando ricerca, inclusione sociale e produzione sostenibile. Questo esempio dimostra come anche nei contesti rurali sia possibile adottare un approccio sistemico all’educazione, che integri la sostenibilità con la vita quotidiana e le attività produttive.

Scopri tutti i contributi del mese di dicembre 2024

  • L’educazione che… costruisce il villaggio, di Mario Salomone
  • Immagini effimere e immagini durevoli e Libri e immagini, di Roberto Besana e Nello Rossi
  • Formazione, tra democrazia e democrazia oligarchica, di Francesco Ingravalle
  • Comunità-Arcipelago: un invito al confronto, di Tomaso Colombo
  • Resiliente, sostenibile, rigenerato, di Ugo Leone
  • Le parole dell’impegno civile. Ecologia, economia e società nell’era dell’Antropocene, di Massimo Scalia e Aurelio Angelini

Tema:  Agire per la sostenibilità: coerenza di una competenza

  • Volontari di sostenibilità, di Maria Antonietta Quadrelli
  • “Puglia 2030”: l’educazione per lo sviluppo sostenibile, con metodo, di Gabriella Calvano, Serena Scorrano e Paolo Garofoli
  • Futuri catastrofici? di Ugo Leone
  • Il bisogno di pedagogie nuove, messo in pratica, di Alessandramarina Dia
  • Il clima in gioco, di Stefania Dante
  • La sostenibilità resa semplice e divertente, di Giovanni De Feo
  • Laureati sostenibili, di Mariella Nocenzi
  • La cittadinanza attiva di impara al Camp, di Giovanni Masella
  • Educare alla libertà, passando dal digitale, di Marco Pozzi
  • Una campagna di comunicazione per promuovere il cambiamento, di Virginia Colombo
  • L’approccio sistemico in un contesto rurale, di Azienda agricola ecologica sociale La Tabacca
  • Ecologia, etica, estetica, amore: l’ambientalismo americano, di Charlotte Vallino
  • Anche con l’alimentazione si può agire per la sostenibilità, di Maria Antonietta Quadrelli
  • La democratizzazione della mappatura, di Rosa Colacicco e Domenico Capolongo
  • Racconti di futuri distopici, di Elena Pagliarino

Leggi in anteprima “L’educazione che… costruisce il villaggio“, l’editoriale di Mario Salomone

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Gli abbonati a “.eco” per il 2025 e i nuovi soci della Rete WEEC riceveranno in omaggio l’ultimo numero di dicembre 2024, per rimanere aggiornati e prepararsi a un nuovo anno di riflessioni, proposte e azioni per la sostenibilità.

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Al tema del “fare comunità” dedicheranno spazio “.eco”, dal numero di dicembre, il sito web rivistaeco.it e i canali social.

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.