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Valore educativo dell’arte

| Donatella Porfido

Tempo di lettura: 5 minuti

Valore educativo dell’arte

Gennaro Vallifuoco, docente dell’Accademia di belle arti di Napoli, ha in corso tre mostre, a Teano (una esposizione multisensoriale su Picasso), ad Avellino (che riunisce quaranta artisti in una denuncia contro la violenza di genere) e a Capua (dedicata alla “Mater Matuta”). Sono frutto di una potente attività pedagogica che offre molteplici benefici educativi.

(Nell’immagine di apertura, “Stai zitta!” di Gennaro Vallifuoco. Omaggio a Michela Murgia, contro la violenza sulle donne e contro ogni forma di violenza)

L’arte può aiutare a stimolare la riflessione e a favorire una migliore comprensione delle differenze culturali e sociali contribuendo a una società più ricca e complessa. Progetti artistici che coinvolgono la partecipazione del pubblico possono creare un senso di coinvolgimento e appartenenza. Questa interazione può amplificare il messaggio e coinvolgere attivamente le persone nelle tematiche sociali. I laboratori artistici, in particolare, sono uno strumento efficace per praticare l’inclusione. I linguaggi artistici supportano lo sviluppo dell’intelligenza e attraverso di essa possono affiorare liberamente quelle risorse personali che talvolta non emergono e che contribuiscono alla costruzione dell’autostima e alla creazione di legami. L’arte può sfidare stereotipi e offrire valide rappresentazioni di persone e comunità spesso marginalizzate.

Equilibrio tra creatività e razionalità

Un artista poliedrico molto attento agli aspetti educativi dell’arte e ai risvolti sociali delle attività espositive è Gennaro Vallifuoco, pittore, scenografo e docente dell’Accademia di belle Arti di Napoli che cerca sempre un equilibrio tra creatività e razionalità. È un artista irrequieto in cui si percepisce un velo di malinconia, che ama molto il suo lavoro e i suoi studenti, spesso coinvolti negli eventi. Nella sua ricerca artistica si riesce a intravedere la sua interessante personalità che nasce da un lungo percorso che gli ha consentito di creare commistioni tra bellezza e tecnica, sfruttando il meglio di entrambi per ottenere risultati innovativi.

Sono in corso tre suoi eventi che raccontano in maniera adeguata quanto sia importante creare queste “commistioni”.

Workshop e laboratori per non vedenti e ipovedenti

Una mostra dedicata alle opere di Gennaro Vallifuoco e dei suoi allievi è “I tre Musici, Picasso e Napoli. Storie di arte, musica e inclusione”, esposizione multisensoriale su Picasso che è possibile visitare fino all’11 dicembre a Teano (CE) nella Chiesa dell’Annunziata. L’esposizione è stata inaugurata per la prima volta nella Rocca dei Rettori di Benevento. Promossa dall’Associazione Cosmoart APS di Augusto Ozzella, la progettazione tecnica è stata curata dalla Projenia SCS, è arricchita da workshop e laboratori per non vedenti e ipovedenti.

“La tangibilità delle opere diventa elemento cardine della mostra che si propone come luogo di fruizione dell’arte per soggetti non vedenti e ipovedenti. Per una persona con disabilità sensoriale – spiegano gli organizzatori – l’ostacolo alla fruizione del patrimonio artistico e culturale non è legato solo alla presenza di barriere architettoniche bensì anche alla presenza di barriere percettive e sensoriali causate dalla mancanza di strumenti e supporti informativi adeguati. Per le persone non vedenti e ipovedenti a questi problemi si aggiunge inoltre, l’impossibilità di accedere ai contenuti artistici, dalla cui fruizione sono stati spesso esclusi, soprattutto in passato, dato il primato della visione nella fruizione dell’arte”.

Per approfondire:

https://www.gennarovallifuoco.it/biografia/

https://www.associazionecosmoart.com/areediattivita/

Artisti contro la violenza di genere

“Non poter parlare”, di Maurizio Nittolo

Un secondo evento espositivo, in concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato inaugurato il 25 novembre al Museo Irpino di Avellino. Si tratta di “Amori di Cristallo”, una rassegna di ceramica, danza, fotografia, installazioni, pittura, performance, scrittura, scultura, teatro, video. Quaranta artisti uniti in un’unica denuncia contro la violenza di genere.

L’evento Amori di Cristallo è ideato e curato dal comitato Amori di Cristallo, la direzione artistica è del fotografo Antonio Bergamino e il coordinamento di Gennaro Vallifuoco, con il partenariato della Cooperativa Demetra, Casa sulla Roccia, Casa Rifugio, fortemente radicate sul territorio nel sostenere quelle donne che hanno subito atti di violenza. La mostra è una combinazione di arti contaminate dai diversi stili espressivi degli autori che hanno preso parte a questa denuncia con un unico grido: “Attiviamo le coscienze per liberarle dagli stereotipi e dai tabù, per aiutare a riflettere, per rinnegare la violenza e rendere paritario il ruolo della donna nella società”.

Le opere d’arte esposte raccontano storie creando una connessione emotiva con il pubblico. Percorrendo le sale si viene sommersi da forme, colori e suoni che creano un’atmosfera emozionante e invitano a riflettere. L’arte offre un mezzo per esprimere emozioni complesse e difficili da comunicare attraverso il linguaggio verbale.

Fino al 6 gennaio sarà possibile visitare la mostra e partecipare a numerosi eventi, non esclusivamente artistici, contro la violenza di genere, offerti in maniera gratuita agli avventori. Tanti sono i laboratori indirizzati agli adolescenti.

Per approfondire:

https://sistemairpinia.provincia.avellino.it/it/amori-di-cristallo-larte-contro-la-violenza-di-genere

https://www.facebook.com/profile.php?id=61553422287195

Divinità dell’aurora e della nascita

Il 7 dicembre è stata inaugurata una terza esposizione, “Matres Matutae”, una mostra personale, che si concluderà il 7 gennaio 2024, che raccoglie più di 90 opere di Vallifuoco e ritrova uno degli elementi di scena dell’allestimento progettato per l’opera di Roberto De Simone Il Re bello.

La mostra è stata allestita nelle sale che ospitano la collezione delle Madri” del Museo Provinciale Campano di Capua, inaugurato nel 1874, nel bellissimo Palazzo Antignano. La sezione raccoglie i resti di una grande ara votiva con fregi architettonici e statue in tufo che riproducono quasi tutte una donna seduta con uno o più bambini tra le braccia. La “Mater Matuta” rappresentata era un’antica divinità italica dell’aurora e della nascita e le “madri” rappresentavano un’offerta propiziatoria di ringraziamento per la concessione della fecondità. Accanto a queste antiche testimonianze sono stati collocati gli Studi per Mater Matuta, i lavori su cartoncino o tavola, le istallazioni dei grandi polittici del Sole e della Luna e le tele delle allegorie dei Mesi delle Stagioni e degli Elementi, prodotte dall’Artista tra il 2017 e il 2022.

Metafore di rigenerazione

Tra le opere del professor Vallifuoco e le sculture antiche si crea una proficua relazione: visione contemporanea e oggetto archeologico insieme, metafora di rigenerazione. La ricerca pittorica può essere una potente attività pedagogica che offre molteplici benefici educativi. Gennaro Vallifuoco è costantemente ispirato dalle opere antiche e favorisce, forse inconsapevolmente, l’apprendimento della storia dell’arte e del contesto culturale in relazione a diverse epoche e movimenti culturali. È un artista metodico e persegue con dedizione il processo creativo perfezionando le proprie opere, esaminando sempre criticamente il proprio lavoro.

“Rappresentare il non ancora compiuto, il senso di una immanenza precaria, è per Vallifuoco un primo assalto all’illustrazione sin qui concepita. Il ciclo della Mater Matuta sviluppandosi su moduli numerici e ricerche segniche, pone l’opera, nella disintegrazione degli apparati cronologici, all’interno del campo d’interferenza che si genera tra visione contemporanea ed oggetto archeologico.” Queste le parole di Generoso Bruno che, insieme ad Augusto Ozzella, ha curato la mostra.

Per approfondire:

https://www.beniculturalionline.it/location-1334_Museo-Provinciale-Campano-Di-Capua—Palazzo-Antignano.php