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Missione 2049. Per costruire la cultura ambientale dei prossimi 30 anni Dalla direzione di “.eco” un invito a pensare tutti insieme l’educazione dei e per i prossimi trent’anni

| Redazione

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Missione 2049. Per costruire la cultura ambientale dei prossimi 30 anni Dalla direzione di “.eco” un invito a pensare tutti insieme l’educazione dei e per i prossimi trent’anni

La rivista storica dell’educazione ambientale italiana festeggia i primi trent’anni di vita guardando ai prossimi trent’anni. Un invito-appello a tutte le lettrici e ai lettori per contribuire con proposte e progetti, e perché no sogni, a un futuro migliore, costruito attraverso l’informazione, la formazione e l’educazione. Lanciata anche una raccolta firme su Change.org

 

Il 2 marzo 2019 (data di registrazione della testata) “.eco, l’educazione sostenibile” compie trent’anni ed entra così nel trentunesimo anno di vita.

Per l’occasione i condirettori della storica rivista non profit dell’educazione ambientale italiana hanno lanciato un invito alla mobilitazione di creatività, fantasia, progettualità e innovazione per accompagnare i prossimi trent’anni verso un futuro migliore.

“Tra i numerosissimi prodotti (materiali e immateriali) di questi anni – si legge nell’appello – vogliamo ricordare una rete mondiale che ogni due anni realizza un “WEEC” (World Environmental Education Congress), un supplemento sulle forme dell’acqua (“il Pianeta azzurro”), e una rivista scientifica come “Culture della sostenibilità”.

Cultura e educazione al centro

Oibò, ci siamo detti, è un bell’anniversario da celebrare! Non è da tutti (i periodici) campare tanto tempo, per giunta senza finanziamenti pubblici e senza sponsor o padroni. Trent’anni sono davvero un bel traguardo, se consideriamo anche che ci occupiamo di una cosa tanto nominata a parole (l’ambiente, la sostenibilità) quanto poco praticata nei fatti e che proponiamo come mezzo principe e precondizione per una transizione o conversione ecologica addirittura l’educazione, tanto bistrattata nell’era del presentismo, dell’uso compulsivo dei social e del complottismo alla “Napalm51”; un’era in cui l’intelligenza artificiale e l’economia delle piattaforme si contrappone al diritto universale all’intelligenza e al lavoro (dignitoso).

Rivendicare una storia pensando al futuro

Ma come celebrare l’anniversario? Con pagine e pagine di ricordi, di come eravamo e di come siamo stati bravi? Lo abbiamo già fatto per nostri precedenti importanti anniversari e per la storia collettiva dell’educazione ambientale italiana, una bella storia fatta anche da tanti soggetti che racconteremo in un importante volume di prossima uscita (di cui abbiamo già anticipato qualche pagina su “.eco”).
Poiché ci siamo e vogliamo esserci, abbiamo deciso di pensare ai prossimi trent’anni. Pensare a un mondo di teste ben fatte, informate, consapevoli, attive e protagoniste del cambiamento, capaci di sviluppare e usare con saggezza le nuove tecnologie, senza credere in illusorie tecnologie miracolistiche o in salvifici meccanismi di oscuri e apolidi “mercati”. Un futuro con più cultura, più conoscenza, più ricerca, più etica, più responsabilità, più impegno civico. Abbiamo pensato così di proiettarci in una “Missione 2049”.

Porte aperte a fantasia e creatività. Un appello a partecipare a “Missione 2049”

Tra circa trent’anni saremo a metà secolo, in quel 2050 a cui si rivolgono molti scenari. Se lo vedremo noi o gli occhi dei nostri figli e nipoti non importa, dobbiamo sentire il richiamo all’azione e alla costruzione dell’umanità come unica comunità di destino.
Alcune tappe intermedie saranno necessarie per migliorare, ad esempio quell’inversione dell’effetto serra che è da raggiungere in una dozzina d’anni. Altre seguiranno.
Noi vogliamo esserci, al servizio di chi opera per un futuro migliore nei parchi, nelle scuole, nell’università, sul territorio, nelle istituzioni, nelle imprese, nelle mille articolazioni della società civile, nella cooperazione, nei movimenti per la pace, la democrazia, i diritti umani, la libertà.
Non possiamo farlo, ovviamente, da soli.
Noi ci metteremo la pazienza e l’ostinazione ma contiamo sulla vostra fantasia e sulla vostra creatività.

Per questo vi chiediamo di scriverci, e di raccontarci i vostri propositi e le vostre proposte per un futuro migliore attraverso l’educazione. Mandateci anche disegni, fumetti, fotografie.
Vorremmo così stare insieme e lavorare con voi ancora per i prossimi trent’anni.

La direzione di “.eco”

Aurelio Angelini
Antonella Bachiorri
Ugo Leone
Elena Pagliarino
Maria Antonietta Quadrelli
Mario Salomone

È possibile associarsi a questo invito comunicando la propria adesione a direttore@rivistaeco.it o tramite l’apposita pagina su Change.org”

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.