40 candeline: i nostri primi quarant’anni

Il 6 gennaio 2022 compiamo 40 anni, con la speranza di poter contribuire ancora a lungo alla costruzione di una cultura di pace e di sostenibilità. Se l’educazione, che non può che essere “ambientale”, riuscirà a far capire quanto l’umanità sia connessa al pianeta, ne dipenda, lo influenzi e sia toccata dalle modificazioni provocate. E se riuscirà a dare una svolta a paradigmi e visioni del mondo.

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Pietro Greco, “cantastorie della scienza”

Giornalista scientifico tra i più grandi, e in qualche modo “cantastorie di scienza”, perché la scienza la raccontava bene, scoprendo anche storie sconosciute ai più o mettendo sotto luce nuova le più note. A un anno dalla sua prematura scomparsa, molte iniziative per ricordare Pietro Greco. Tra queste una biografia a cura di Ugo Leone in uscita a gennaio 2022 nella collana “La parola alle parole” dell’editore Doppiavoce.

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Pietro Greco, attento e preveggente osservatore dei legami tra scienza, ambiente e politica

A un anno dalla scomparsa di Pietro Greco, grande giornalista scientifico e firma autorevole di “.eco”, lo ricordiamo ripubblicando l’articolo del numero di marzo 2021 che ripercorre alcuni dei suoi contributi alla rivista. Pietro Greco aveva scritto per noi fino al numero di dicembre 2020 e in quello stesso numero avevamo recensito uno dei suoi ultimi libri: gli alberi fotografati da Besana e visti con l’occhio sensibile e colto dell’acuto scrittore di scienza.

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“Ristrutturazione della conoscenza e crescita di competenze critiche contro l’appropriazione di natura”. Le Cattedre UNESCO italiane per la sostenibilità

Trentasette Cattedre UNESCO lanciano una “Dichiarazione per la sostenibilità” come espressione del loro impegno nello sviluppo dell’educazione e della conoscenza in relazione alla sfida ambientale globale. L’invito, rivolto anche all’istituzione universitaria nazionale, è un approccio all’educazione come “bene comune” e alla conoscenza come “bene comune globale” che conduca a una “sostenibilità integrale”. Il futuro del pianeta come punto di convergenza di diversi campi disciplinari.

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Vaccini e cure contro il bla bla bla

Dilaga il bla bla bla e forse non è sempre un male, bisogna però guardarsi dalle varianti. Il rimedio per fortuna c’è: la visione scientifica ed etica, la riconnessione con la natura, la comprensione della complessità delle sfide, la capacità di sviluppare una risposta integrale a crisi interconnesse e di agire di conseguenza. Ovvero, tutto quello che solo una educazione formale, non formale e informale ispirata all’ambiente e alla sostenibilità può dare a un’umanità divisa, disorientata e incattivita dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie.

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Crisi climatica: mi riguarda e me ne occupo

Perché per molti la crisi climatica rimane un problema distante? Come comunicare meglio? Per premere maggiormente sui decisori politici e le imprese occorre che più persone si rendano conto che il riscaldamento globale le riguarda e se ne (pre)occupino. Per l’educazione ambientale una bella sfida.

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Guardare la natura con gli occhi di Michele

Un volume di foto e articoli di Michele Panuccio, osservatore del cielo “con i piedi per terra”, è anche l’occasione per ribadire la centralità della biodiversità e di farlo “sul campo”, unendo competenza scientifica e militanza intellettuale e sociale.

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Pandemia e clima, negazionismi gemelli

Dietro le violenze squadriste dei no-pass un vasto terreno di coltura del virus antiscientifico e complottista, sovrapponibile al negazionismo climatico.

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Rendiamo le scuole capitali del quartiere

Si vota per le amministrative in quasi tutte le grandi città. Una proposta per gli eletti (e per chi è già in sella): al centro dei quartieri (organizzati con il criterio dei “15 minuti”, che è anche un ottimo modo per fare educazione ambientale urbana) le scuole rinnovate e rese polifunzionali. E il piano del Ministero dell’Istruzione “RiGenerazione Scuola” può essere una occasione per farlo.

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Cornucopia, ovvero il pericoloso Paese di Bengodi dell’energia

È da auspicare una disponibilità illimitata di energia, economica e facile da ottenere? O in un pianeta finito ci sono (e addirittura è bene che ci siano) limiti alla crescita anche della disponibilità energetica? Da un romanzo distopico un ammonimento.

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Sardegna in fiamme, come il resto del mondo

Incendi senza precedenti devastano la Sardegna (a devastare le coste ci pensa il business), mentre lobby e potenze grandi utilizzatrici di combustibili fossili sabotano l’azione dei pompieri mondiali.

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Auguri, Edgar!

Compie cento anni Edgar Morin, filosofo della complessità e della cittadinanza planetaria, uniti da un’unica comunità di destino, educatore di educatori, propugnatore di “teste ben fatte” sulla base di “sette saperi” necessari all’educazione del futuro. Nato a Parigi, ma, come racconta il suo grande amico Mauro Ceruti in una intervista su “7” del “Corriere della sera”, «di origine ebraica sefardita, un po’ italiano e un po’ spagnolo, profondamente mediterraneo, cittadino del mondo, figlio della Terra-Patria».

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Giornata del rifugiato. UNHCR: aumentano i rifugiati climatici

Il rapporto dell’UNHCR sull’andamento del 2020 avverte: nel mondo aumentano profughi e rifugiati e l’emergenza climatica è spesso una causa o concausa delle migrazioni forzate. Sofferenze umane e disastri ambientali sono l’effetto perverso di un sistema da sostituire con una nuova civiltà ecologica.

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Il clima dell’educazione ambientale

Anche l’educazione ambientale ha sofferto perdita di posti di lavoro e bilanci in rosso. Notevole però anche la creatività e la voglia di resistere, in vista di una ripartenza che dovrà avvenire alla luce degli insegnamenti della pandemia (o sindemia). Costruire comunità, tessere una rete “salvafuturo” serve a dare forza a tutto il sistema nazionale, ma anche a contribuire sempre più e meglio alla sfida fondamentale, quella di una transizione verso la civiltà ecologica di una società decarbonizzata, grazie anche (o forse soprattutto) a un cambiamento radicale di mentalità e di cultura, frutto di una educazione finalmente “sostenibile”. L’editoriale di “.eco” di giugno 2021.

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Libertà di stampa, Italia ultima in Europa. Per fortuna c’è anche una informazione “costruttiva”

Il 3 maggio è la Giornata mondiale della libertà di stampa, che in Italia si celebra dal poco invidiabile quarantunesimo posto, ultima in classifica in Europa, e con circa 20 giornalisti sotto scorta. Tra minacce mafiose, precariato, scarsità di editori puri, dilagare di scandalismo e fake news, entropia della “infosfera” il nostro paese non se la passa bene e sono oltre 130 i Paesi nel mondo in cui, secondo Reporter senza frontiere, l’esercizio del giornalismo “vaccino principale” contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”. Anche la scuola può giocare un ruolo importante educando alla lettura dei media. E questa giornata va dedicata anche agli educatori e alle educatrici ambientali.

Per la Giornata il Movimento Mezzopieno ha lanciato la Giornata dell’informazione costruttiva (cui anche “.eco” ha aderito), riunendo i professionisti dell’informazione che danno risalto a notizie, approfondimenti, reportage e storie costruttive.

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L’aria pura della libertà

Non a caso in tutto il mondo si canta la “Bella ciao” per il clima: partigiani ieri per la libertà, la pace e la democrazia, gli stessi ideali di oggi dei “partigiani dell’ambiente” che lottano per la giustizia sociale e ambientale. Tutto il “verde” del 25 aprile.

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Relazioni USA-Italia: cominciarono con il fondatore del moderno ambientalismo

George Perkins Marsh

Italia e Stati Uniti hanno celebrato i 160 anni di relazioni diplomatiche (11 aprile 1861). Il primo rappresentante diplomatico nel Regno d’Italia fu George Perkins Marsh, che restò nel nostro paese fino alla morte (1882). Marsh, con “Man and Nature” è stato anche l’autore del primo studio sistematico dell’impatto umano sull’ambiente.

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“Costruire l’uguaglianza, liberare le differenze”, il nostro motto

Perché il mondo delle realtà educative ha a che fare con l’uguaglianza e la differenza, con la giustizia e con la libertà. L’azione educativa – specie quella che vuole promuovere “sostenibilità”, vero benessere e valori di solidarietà e di pace – è, o dovrebbe essere, un’azione emancipatrice e inclusiva, forza creatrice di una società “polifonica”. Proposte per una “educazione in transizione”.

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Il mondo dell’educazione alla prova di nuove sfide

 

“.eco” e la Rete WEEC sono impegnate per il rinnovamento del sistema educativo. Per partecipare scrivere a redazione@rivistaeco.it

Scuola, università, educazione non formale e informale nel mondo in tempesta dell’Antropocene, un mondo vecchio e malato che non muore, un mondo nuovo che non riesce a nascere. Volere, sapere e potere essere perno del cambiamento, questa la sfida da raccogliere. Ma per farlo occorrono più lavoro comune e più punti di contatto e contaminazione reciproca: è un appello che lanciamo e un impegno a rafforzare il nostro contributo in tal senso.

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