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Ennio Morricone, un genio della musica

| TIZIANA CARENA

Tempo di lettura: 2 minuti

Ennio Morricone, un genio della musica

Scompare a 91 anni l’evocatore delle più opposte atmosfere: da quelle realistiche al quelle di sogno. Visionario anche di fronte alla morte.

Ennio Morricone

È stato l’evocatore delle più opposte atmosfere: da quelle realistiche al quelle di sogno.

La musica era già la storia narrata in “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, quasi secondo il dettato di Wagner (La musica dà vita alla vicenda), così come in “C’era una volta in America” (sempre di Sergio Leone). Difficile immaginare le atmosfere tese di “Il buono il brutto, il cattivo” e l’atmosfera surreale di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri o di “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore senza la musica di Morricone (in quest’ultimo film coadiuvato dal figlio Andrea).

Film e musica, una scatola cinese

In “Una pura formalità”(1994) la colonna sonora mette in luce la corsa senza mèta con la quale si apre il film (intepretato superbamente da Gérard Dépardieu e Roman Polansky) e che introduce alla canzone “Ricordare” (cantata da Dépardieu) con la quale si conclude il film. Una canzone che riflette bene la rappresentazione di questo tempo esistenziale. Il film è completato dalla musica, la musica è completata dal film. È una confessione. La colonna sonora, la canzone, la confessione dello scrittore Onoff si fondono in un effetto che si deve al regista Tornatore non meno che al musicista Morricone. Il protagonista del film entra nella musica che entra, a sua volta, nel suo vissuto esistenziale. Una scatola cinese.

Una musica che genera l’immagine

In un’intervista, Morricone afferma di scrivere da solo, affinché la riflessione sia chiara, per mettere nel pentagramma quello che ha nella mente. Decisivo, naturalmente, è il rapporto con il regista; è il regista che ascolta, in studio, al momento della registrazione; è il regista che dà il consenso.

Come accade raramente per le musiche da film le musiche di Morricone si possono ascoltare anche separandole dai rispettivi film. Come per la musica sinfonica, la musica non è supporto all’immagine, ma, quasi, genera l’immagine e può rendersi autonoma da essa. Essa sembra scegliersi la catena di eventi, la storia che più le si confà.

Un compositore che vivrà dunque nel tempo, perché tocca gli aspetti più essenziali delle emozioni sulle quali si regge la fruizione dell’immagine e del suono congiunti.

Un Oscar alla carriera nel 2007 e un Oscar nel 2016, infiniti premi e riconoscimenti in tutto il mondo; un genio artistico, un compositore, un musicista cha ha dato vita a colonne sonore per cinquecento film.

Il Maestro Morricone ci lascia a 91 anni e scrive di suo pugno il necrologio: “A mia moglie Maria il più doloroso addio”.

Visionario anche di fronte alla morte.

Scrive per noi

TIZIANA CARENA
Tiziana C. Carena, insegnante di Filosofia, Scienze umane, Psicologia generale e Comunicazione, Master di primo livello in Didattica e psicopedagogia degli allievi con disturbi dello spettro autistico, Perfezionamento in Criminalistica medico-legale. È iscritta dal 1993 all'Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Si occupa di argomenti a carattere sociologico. Ha pubblicato per Mimesis, Aracne, Giuffrè, Hasta Edizioni, Brenner, Accademia dei Lincei, Claudiana.