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Un trattato bandisce le armi nucleari, ma la corsa alla bomba continua

| Laura Tussi

Tempo di lettura: 3 minuti

Un trattato bandisce le armi nucleari, ma la corsa alla bomba continua

Un webinar di PeaceLink con il professor Antonino Drago ha fatto una panoramica a 360 gradi sui maggiori trattati mondiali inerenti le politiche in materia di armamenti nucleari. Laura Tussi ha tenuto una relazione con al centro il trattato ONU che proibisce le armi nucleari, entrato in vigore il 22 gennaio 2021 al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica.

Un webinar di PeaceLink è stata l’occasione per discutere dell’abolizione e della messa al bando degli ordigni di distruzione di massa nucleari ed il relativo trattato TPAN/TPNW approvato in sede ONU il 7 luglio 2017 a New York a palazzo di vetro con 122 nazioni presenti e la società civile organizzata in Ican. Il professor Antonino Drago ha condotto il webinar.

Ican con il trattato di proibizione delle armi nucleari hanno avuto il Premio Nobel per la pace 2017. Con la campagna internazionale Ican, premio Nobel per la pace 2017, la messa al bando delle armi nucleari viene inserita in un quadro di tipo giuridico.

Il premio Nobel per la pace a Ican (Campagna internazionale per la messa al bando delle armi di distruzione di massa nucleari) ha consentito a tanti sfiduciati di continuare a credere a questa prospettiva.

Il concetto di pace non è entrato nell’immaginario collettivo

Infatti, l’obiezione di coscienza è un impegno importante, soprattutto con le lotte del 1964 e l’obiezione fiscale alle spese militari per la modifica dell’assetto della difesa italiana.

Secondo Drago nell’immaginario collettivo non è entrato il concetto di pace ed è necessario recuperare un linguaggio e un simbolismo che portino alla pace. Il trattato di proibizione delle armi nucleari TPAN non è il solito discorso che propone l’elenco di tutte le orrende vicende legate al nucleare.

Sulla scena mondiale si sono sempre posti tentativi per il disarmo nucleare. Ma dagli anni ‘60 non si sono mai raggiunti punti e obiettivi decisivi e permanenti, ma solo trattative verticistiche. Esistono una via etica e popolare e una via seguita dagli Stati per l’uscita dall’incubo atomico.

Purtroppo, molti scienziati lavorano per la guerra e il potenziamento del nucleare.

Il 50% degli scienziati lavorano direttamente per la guerra, e sono coinvolti nella corsa agli armamenti. Einstein e Russell nel loro manifesto sostengono di essere scienziati con il dovere di informare sulle bombe nucleari e con la massima responsabilità.

Einstein e Russell sono stati scienziati con la responsabilità verso i popoli perché hanno messo la scienza al servizio della pace.

Tra il nucleare civile e quello militare il passo è breve

Con la nascita dell’ONU si sperava di aver posto fine alle armi e alla guerra soprattutto dopo l’orrore di Hiroshima e Nagasaki. Ma l’ONU è sottoposta alla politica estera delle superpotenze.

La spesa militare mondiale attuale ammonta a 2.000 miliardi di dollari. L’ONU è molto piccola e impotente rispetto alle potenze mondiali nucleari. La corsa alle armi nucleari nei vari decenni è incrementata proprio con gli atomi per la pace e la costruzione delle centrali nucleari per tacitare la popolazione sul rischio di guerra.

Ma sappiamo che il passo è breve tra il nucleare civile e quello militare.

La via delle lotte popolari imposta il trattato che mette al bando i test nucleari nell’atmosfera, ma impone che si effettuino solo sottoterra. E corre l’anno 1963.

Con la via etica nel 1965, il Concilio condanna la politica del nucleare. Ma condanna l’uso dell’arma atomica, non il possesso. Quindi è accettata la deterrenza nucleare. Il TNP, trattato di non proliferazione regola il possesso delle armi nucleari e le dichiara legittime solo per alcune potenze. Il TNP attiva un controllo internazionale per non coinvolgere altre nazioni alla corsa agli armamenti nucleari. L’8 dicembre 1987 viene siglato tra Reagan e Gorbaciov il trattato INF che è stato successivamente abolito totalmente da Trump e non per il superamento di condizioni oggettive.

Arsenali pieni, il Mediterraneo area critica

Nel 1999 Usa e nato adottano la nuova dottrina del primo colpo nucleare, il cosiddetto first use che consiste in un grave atto di aggressività nel voler dichiarare guerra a tutto il mondo. I trattati sono momentanei, ma le armi nucleari vengono modificate e perfezionate in continuazione. Missili, aerei e sommergibili sono le tre gambe della difesa nucleare. Israele non firma il TNP. Il Mediterraneo così è dominato da Francia e Israele con i sommergibili nucleari. Il tutto nell’indifferenza delle superpotenze.

Sarebbe sufficiente uno scambio di gittate di cento ogive, ad esempio tra India e Pakistan, in eterno conflitto, per dare avvio a un inverno nucleare con un effetto irreversibile nell’assetto climatico e con il risultato immediato di ben un miliardo di vittime. Fortunatamente il 21 gennaio del 2021 il TPAN è entrato in vigore e le armi nucleari vengono dichiarate illegali.

Ma la strada della nonviolenza e del disarmo nucleare purtroppo è ancora ardua e impervia.

Link al filmato dell’evento

https://www.youtube.com/watch?v=CJ1qAUpg46A&list=PL5Dn4W3DRUVlNX8XPquLS48vW-rStBomA

Scrive per noi

Laura Tussi
Laura Tussi, docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, fa parte dei Disarmisti Esigenti, gruppo membro della rete mondiale e premio Nobel per la pace ICAN.