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29 luglio, Overshoot Day. L’impronta non diminuisce nonostante la pandemia

| MARIO SALOMONE

Tempo di lettura: 2 minuti

29 luglio, Overshoot Day. L’impronta non diminuisce nonostante la pandemia

Ma in Italia il giorno del sovrasfruttamento del pianeta era già arrivato il 13 maggio. Consumiamo 1,7 pianeti, ma i paesi più ricchi ne consumano molti di più. Mentre il mondo va in fiamme (realmente o metaforicamente) o viene sommerso da forti alluvioni, una nuova conferma dell’insostenibile modello di sviluppo, delle profonde ingiustizie sociale e ambientali e della necessità di costruire con atti concreti la comunità planetaria di destino.

(Nell’immagine di apertura, il progressivo avanzamento dell’Overshoot Day dal 1970 a oggi – le infografiche sono del “Global Footprint Network, www.footprintnetwork.org)

Cade il 29 luglio l’Overshoot Day 2021, cioè il giorno in cui l’umanità inizia a intaccare la biocapacità del pianeta più della sua capacità di rigenerazione. Il resto dell’anno è a debito (ecologico).

Si tratta di una media mondiale, perché il primo a raggiungere il poco onorevole traguardo era stato il Qatar il 9 febbraio e l’Italia aveva superato la quota legittima di Terra il 13 maggio. Il calcolo è del Global Footprint Network.

Deforestazione ed emissioni di gas serra tra le principali cause

Il 2020 aveva registrato un effimero miglioramento dovuto alla pandemia, ma secondo le stime il 2021 vedrà l’aumento del 6,6% dell’impronta dovuta alle emissioni di anidride carbonica rispetto all’anno scorso, così come la diminuzione dello 0,5% della biocapacità forestale mondiale dovuta – osserva ancora il Global Footprint Network – in gran parte al picco della deforestazione in Amazzonia: solo in Brasile, 1,1 milioni di ettari sono andati persi nel 2020 e le stime per il 2021 indicano fino ad un 43% di aumento della deforestazione rispetto all’anno precedente.

“Le emissioni globali di CO2 legate ai consumi energetici, d’altra parte, dovrebbero rimbalzare e crescere del 4,8% rispetto allo scorso anno, poiché la ripresa economica fomenta la domanda di combustibili fossili”, questa la denuncia del GFN, lanciata significativamente da quella Glasgow dove si terrà la COP26. “In particolare, nel 2021 è previsto un picco nell’uso globale del carbone, il quale si stima quest’anno contribuirà per un 40% all’impronta dovuta alle emissioni di anidride carbonica.”

“Che il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra sia la nostra chiamata alle armi” è l’appello accorato della consigliera Susan Aitken, leader del consiglio comunale di Glasgow (su YouTube il video: https://youtu.be/oqtyGXNOyrE).

Un mondo malato, una comunità da costruire

In significativo parallelo con il sovrasfruttamento delle risorse rinnovabili, continuano quello di ogni altra risorsa, la lotta per accaparrarsele, la loro diseguale distribuzione tra i quasi 8 miliardi di esseri umani.

Il panorama è desolante, tra siccità contro cui insorgono gli iraniani, incendi furiosi, alluvioni devastanti (come anche in Italia), in una drammatica compresenza di eventi estremi prodotti dalla crisi climatica globale, soprattutto nei paesi sfruttati per secoli dal colonialismo, ma anche – sempre di più – nella privilegiata Europa. L’altra faccia della medaglia è data dalle diseguaglianze economiche crescenti, dai sentimenti di paura e di rivalità che tagliano in due molti popoli, da un conteggio che vede in tutti i continenti – dove più, dove meno – democrazie logore, diritti calpestati, regimi autoritari, guerre civili, violenza.

La comunità planetaria di destino, insomma, esiste nei fatti, ma non nelle istituzioni politiche, nelle relazioni internazionali, nelle menti. Da queste ultime possono partire gli educatori, questo l’immenso contributo che possiamo dare alla costruzione di una civiltà ecologica.

Scrive per noi

MARIO SALOMONE
MARIO SALOMONE
Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore, Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989), è autore di saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i congressi del settore.