Ha compiuto quarant’anni il 6 gennaio 2022, ha fondato riviste, garantisce la continuità dei congressi mondiali di educazione ambientale, si batte per diffondere conoscenza, competenza, consapevolezza in materia di futuro, sostenibilità, complessità, conversione ecologica, insomma, ha un curriculum di tutto rispetto, eppure non gode di una buona posizione.
Parliamo dell’organizzazione che pubblica questa rivista e altre due (“il Pianeta azzurro” e “Culture della sostenibilità”), che regge il peso del segretariato internazionale WEEC, che anima la Rete WEEC Italia: una missione, non profit e super partes, di promozione della cultura ambientale in Italia e nel mondo e quindi di una “transizione culturale” senza la quale anche la transizione ecologica è una chimera.
La posizione di cui parliamo è nella graduatoria degli enti che ricevono un contributo dal 5 per mille. Basta poco per scalarla, qualche firma in più e il codice fiscale 02793420015 scritto nella casella della Dichiarazione dei redditi per la scelta della destinazione del contributo che lo Stato riconosce a una serie di istituzioni senza fini di lucro.
Il 5×1000: paperoni e paperini
Il 5×1000, come si sa, è una quota (ammontante in tutto a 510 milioni di euro) dell’introito fiscale, che viene distribuito dallo Stato a una lunga serie di aventi diritto, in base alle scelte dei contribuenti (ai quali scegliere non costa niente, perché non produce una imposizione aggiuntiva).
A “contenderselo” sono in molti: più di 52.000.
A dicembre 2021 sono stati erogati i contributi relativi all’anno finanziario 2020, entro il 2022 saranno versati i contributi relativi alle scelte del 2021, mentre i beneficiari riceveranno nel 2023 le quote derivanti dalle scelte in corso in questi mesi. Non sappiamo ancora, quindi, se il nostro brillante quarantenne nei prossimi mesi riceverà più o meno dello scorso anno, mentre possiamo sperare di migliorare grazie alle dichiarazioni dei redditi che si stanno compilando in questi mesi.
Quello che sappiamo è che lo scorso anno eravamo circa al numero 23.000.
I Paperoni che grazie al 5 per mille hanno ricevuto più di 500.000 euro sono stati 53 (di cui 24 oltre il milione di euro), non male i 219 che hanno avuto un contributo compreso tra 100 mila e 500 mila euro. Le somme diminuiscono fortemente via via, man mano che si scende in classifica. E se il contributo non è almeno di 100 euro non si prende niente. Per trovarci, come abbiamo detto, bisogna scorrere a lungo le oltre 1.200 pagine dell’elenco, dove compariamo (ci duole ammetterlo) con 1.500 euro scarsi.