Dalla Mesopotamia al tablet

La scrittura accompagna l’uomo dal quarto millennio a. C. in un percorso che ci porta dallo stilo usato in Mesopotamia alla scrittura su I-pad, dagli ideogrammi cinesi ed egiziani al linguaggio iconico internazionale.

L’”Officina della scrittura” di Torino è il primo museo al mondo dedicato al segno nelle sue varie declinazioni (di cui la scrittura è stata una realizzazione di singolare rilievo). Inaugurata l’1 ottobre 2016, è stata ideata nel 2004 quando l’ing. Cesare Verona, presidente di “Aurora Penne”, ha deciso di dedicare un museo al segno e alla scrittura, ai suoi strumenti, con l’occhio rivolto anche al futuro. La sede è sita in una ex-filanda adiacente al complesso dell’abbazia benedettina di Stura, dal 1943 sede della manifattura delle penne “Aurora”, recuperata architettonicamente dall’architetto Carlo Alberto Rigoletto, con oltre 2.500 metri quadrati di sale e spazi suddivisi in aree distinte. La peculiare struttura permette di essere utilizzata agevolmente per una ricostruzione delle origini e degli sviluppi del segno e della scrittura. Fino a oggi più di 10.000 visitatori, numerose attività didattiche e laboratori per ragazzi e per adulti, corsi di calligrafia e grafologia, due mostre temporanee curate da Ermanno Tedeschi, Scripta volant e Antonio Meneghetti – Scolpire la luce, cui segue Street art volant, ideata per festeggiare il primo anniversario dell’”Officina della scrittura”, e aperta dall’1 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018.

 

All’inizio fu burocrazia

Il presente mondo della comunicazione è tale quale l’ha fatto la sua storia: le peculiarità umane della significazione – il “fare segno”- sono mostrate nel loro spessore antropologico-culturale attraverso un percorso che porta il visitatore dalla lotta per imprimere i segni su materiali come l’argilla, la tavoletta cerata, alla scrittura su papiro, cartapecora, carta, attraverso gli strumenti più idonei a seconda dei materiali scrittorii, dallo stilo, al pennello, alla penna d’oca, alla penna stilografica, alla macchina da scrivere Remington.

Ruolo notevole nella mostra ha la scrittura nella amministrazione, negli uffici, sia privati, sia pubblici, ruolo conforme, del resto, al progressivo aumento del peso della scrittura nella strutturazione e nel funzionamento degli apparati di governo del territorio tipica dello stato moderno. Non va dimenticato che la scrittura nasce per usi amministrativi, in Mesopotamia, nell’Egitto, in Cina, nella Grecia minoica e micenea e solo in un secondo momento diventa strumento espressivo, così decisivo nella configurazione delle tradizioni letterarie.
L’atto dello scrivere, se da un lato identifica l’umanità, dall’altro si configura come uno dei percorsi in grado di contribuire a far affrontare un buon numero di problemi specificamente umani. La scrittura ha un ruolo terapeutico riconosciuto cui è dedicato il corso di Grafologia e Psicologia organizzato dall’ “Officina della scrittura” a cura di Irene Bertoglio e Giuseppe Rescaldina; la perizia grafologica è prevista a scopi di tutela dei diritti testamentari, oppure in ambito giudiziario, o, ancora, di attestazione dell’autenticità di opere prevalentemente pittoriche (la firma). Ma anche in ambito letterario il ruolo della grafologia è rilevante: pensiamo alla sua funzione nell’indagine sull’autenticità di manoscritti; per fare un esempio, soltanto attraverso una perizia grafologica l’avv. Guido Napolitano ha potuto attribuire al filosofo torinese Vincenzo Gioberti una lirica, fortunosamente ritrovata, intitolata “La liberalità” (presentazione avvenuta presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino nella primavera di quest’anno).

 

Un percorso suggestivo

Il percorso offerto al visitatore è particolarmente suggestivo: conduce dagli albori della scrittura, con immagini rappresentative, alle tredici regine delle penne “Aurora” più rappresentative, video che descrivono l’esteso mercato delle penne “Aurora”, testimonianze di persone che lavoravano nell’azienda come operai dall’età di 15 anni, come Emilia, il percorso olfattivo degli inchiostri, lo strumentario dello scrivere (a partire dalla carta torchiata a mano), testimonianze di celebri firme con la penna “aurora” come quella della visita del Dalai Lama a Torino (che ha firmato per la cittadinanza onoraria a Palazzo Civico) e molti percorsi artistici che hanno a che fare con la scrittura, con gli inchiostri e con la carta (proprio su questo tema va ricordato il VI incontro del corso di “Grafologia e Psicologia” dedicato a “Il significato dei colori e la cromoterapia” previsto per il 21 aprile 2018). L’“Officina” è dotata, inoltre, di un’ampia sala conferenze per incontri a tema e presentazioni e offre percorsi multimediali, sul design (Torino capitale mondiale del design per l’anno 2017) e non solo.

 

Sito web
www.officinadellascrittura.it

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TIZIANA CARENA
Tiziana C. Carena, insegnante di Filosofia, Scienze umane, Psicologia generale e Comunicazione, Master di primo livello in Didattica e psicopedagogia degli allievi con disturbi dello spettro autistico, Perfezionamento in Criminalistica medico-legale. È iscritta dal 1993 all'Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Si occupa di argomenti a carattere sociologico. Ha pubblicato per Mimesis, Aracne, Giuffrè, Hasta Edizioni, Brenner, Accademia dei Lincei, Claudiana.

TIZIANA CARENA

Tiziana C. Carena, insegnante di Filosofia, Scienze umane, Psicologia generale e Comunicazione, Master di primo livello in Didattica e psicopedagogia degli allievi con disturbi dello spettro autistico, Perfezionamento in Criminalistica medico-legale. È iscritta dal 1993 all'Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Si occupa di argomenti a carattere sociologico. Ha pubblicato per Mimesis, Aracne, Giuffrè, Hasta Edizioni, Brenner, Accademia dei Lincei, Claudiana.

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