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Gli ecosistemi insulari: mondi unici da cui possiamo trarre interessanti indicazioni

| Valerio Calzolaio

Tempo di lettura: 3 minuti

Gli ecosistemi insulari: mondi unici da cui possiamo trarre interessanti indicazioni

Il mondo in miniatura. La vita sulla Terra raccontata attraverso le isole

Sietze Norder

Traduzione di Marco Cavallo

Scienza

Add Torino

2022 (orig. 2021)

Pag. 219 euro 18

Foto in copertina tratta da Pixabay

Isolamento biologico e culturale. Ovunque. In tutto il mondo ci sono appena una settantina di isole che misurano più di diecimila chilometri quadrati, solo due nel Mediterraneo, ovvero Sicilia e Sardegna (Cipro, Corsica, Creta sono un po’ più piccole). Nel mondo delle isole costituiscono l’eccezione, quelle piccole sono moltissime e quelle grandi pochissime. Qualunque sia la grandezza, la maggior parte non si trova ai tropici, ma nell’emisfero settentrionale
(Mediterraneo compreso). La distinzione essenziale è fra continentali, perché poggiano sulle croste dei continenti (perlopiù si sono separate dalla terraferma solo da qualche migliaio di anni, quando il livello del mare si è alzato dopo la fine dell’ultimo periodo glaciale) e oceaniche, perché distano centinaia di chilometri dalla terraferma (perlopiù sono vulcaniche, cime di giganteschi vulcani che per milioni di anni si sono variabilmente innalzati dal fondo degli oceani). Entrambe sono dinamiche e “mobili”, emerse o scomparse (alcune da parecchio) nel corso dell’evoluzione. Quelle di media e minore grandezza sono come microcosmi, versioni in miniatura del nostro mondo, e costituiscono un sistema di dimensioni circoscritte grazie al quale le attuali sfide mondiali, come la crisi della biodiversità (giornata mondiale il 22 maggio) e i cambiamenti climatici (maggio 2022 caldo estivo in Europa), diventano più comprensibili. Sulle isole le dinamiche ambientali che avvengono nel pianeta si trovano sotto la lente d’ingrandimento e studiarle è un primo passo per comprendere meglio il mondo. In ogni isola su cui sono giunti gli esseri umani (non solo sapiens, in vari modi) molto è cambiato, da parte nostra soprattutto con l’agricoltura, soprattutto dopo Colombo e lo scambio macaraibico, soprattutto con le emissioni di gas serra climalteranti, ma in ognuna con caratteri peculiari.

Foto di Pen Ash tratta da Pixabay

L’olandese Sietze Norder (1987) si è appassionato allo studio delle isole durante la specializzazione in geologia e geografia sociale; per approfondirne la conoscenza scientifica ne ha visitate e studiate molte per lunghi periodi negli
ultimi quindici anni. Presto affetto dalla nota insulomania (ovvero dall’irresistibile attrazione per le isole, che regala un’inspiegabile ebbrezza, forse innata forse acquisita), è divenuto uno scienziato, in particolare un biogeografo insulare. Fin dall’inizio del suo interessante volume si mostra consapevole dell’imprecisione del titolo (peraltro poco attraente): l’ampia disarmonia conferma che gli ecosistemi insulari non sono semplici versioni in miniatura di quello globale e di quelli sulla terraferma. Tuttavia, da ciascuna isola si possono trarre utili globali indicazioni e sperimentare forse utili scelte.

Valerio Calzolaio

Il libro è diviso in tre parti. Nella prima (La bellezza dei modelli) l’autore sottolinea la diversità culturale e biologica delle isole e cerca di verificarne l’origine, illustrando anche come Darwin, Hooker, Wallace e poi MacArthur-Wilson, tramite le isole, abbiano contribuito a farci capire meglio la nascita e la diffusione della vita sulla Terra. Nella seconda parte (Diari di viaggio) ripercorre i principali percorsi (diacronici) dei primi uomini che hanno messo piede su diverse isole (di distanti continenti e bacini oceanici) e ne hanno trasformato l’ecosistema, soprattutto facendo migrare con sé fra ecosistemi (prima separati da insormontabili barriere) specie vegetali e animali, esotiche o aliene. Nella terza parte (La Terra come arcipelago) si concentra, infine, sui rapporti tra gli esseri umani e la natura sulle isole, motivatamente convinto che la crisi della biodiversità necessiti di specifica attenzione insulare, le isole come ispirazione. Pochi ma opportuni grafici e tabelle. Assente una bibliografia accurata, non bene ma sommariamente sostituita dalle note finali definite “fonti”. Nell’indice di nomi e luoghi s’evidenzia il comprensibile minore interesse per il Mediterraneo.

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Valerio Calzolaio
Valerio Calzolaio
Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, è stato deputato (1992-2006) e sottosegretario all’Ambiente (1996-2001). Ha pubblicato numerosi libri sul tema della migrazioni e dei profughi ambientali.