Italia. 1943 – 2024. Durante la Seconda guerra mondiale, i nazisti sottrassero all’Italia centinaia di migliaia di opere d’arte. Nel 1969, l’arma dei Carabinieri istituì il Nucleo Tutela patrimonio artistico, che da allora si è dedicato al recupero dei quadri rubati.
Negli anni, sono emersi casi connessi in cui l’obiettivo principale è stato sempre riportare a casa queste opere d’arte.
Nel 2014, è venuto alla luce che il Museo di Belgrado aveva prestato alcuni dipinti derivanti dalle predazioni naziste per mostre a Bologna e Bari, dando inizio a una complessa vicenda giudiziaria che non ha ancora trovato una soluzione definitiva.
Ora, i giornalisti dell’Ansa, Tommaso Romanin e Vincenzo Sinapi, ricostruiscono questa storia nel libro “Bottino di guerra“, che traccia il percorso dalle razzie di Hitler e Goering fino ai giorni nostri. Si tratta di un’inchiesta storica e informativa che potrebbe anche rilanciare le iniziative legali internazionali per liberare le opere d’arte “prigioniere” e spingere il Governo italiano a un maggiore coinvolgimento in questa e altre situazioni simili.