Purché tutto non “torni come prima”. L’alluvione in Emilia-Romagna segna un punto di svolta

Daniele Zavalloni: “La storia si ripete perché non è maestra di vita”. La Natura ci sta presentando il conto per tutti i guai che abbiamo combinato anni addietro, per i guai che continuiamo a combinare ogni giorno che passa. E quando si dice che bisogna “ricostruire come prima”, ancora una volta non abbiamo capito nulla di ciò che è successo. Cambiare dipende da noi: i politici che abbiamo scelto ci rappresentano nel nostro pensare e nel nostro agire e agiscono in funzione del consenso che noi gli decretiamo e che faranno di tutto per mantenere.

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Poca prevenzione e troppi armamenti. Turchia e Siria in ginocchio per un sisma devastante

Come ricordano i sismologi, non è il terremoto che fa vittime, ma la casa che crolla. Con i terremoti si può convivere, ad esempio investendo in interventi di ingegneria antisismica i molti soldi spesi in armamenti. E oggi non si starebbe a scavare tra le macerie di palazzi mal costruiti caduti come fuscelli.

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Quelle stragi che sono sempre “annunciate”

Morti e distruzione fisica a Ravanusa nell’Agrigentino per lo scoppio delle condutture del gas. “Strage annunciata” i titoli dei giornali. Ormai sono poche le catastrofi che, dopo averne catalogato morti e danni materiali, non vengono definite “annunciate”. Cosa dobbiamo imparare dalla tragedia di Ravanusa e tante altre ricorrenti tragedie.

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Politiche del rattoppo. Dietro il tragico crollo del ponte Morandi un troppo ignorato e trascurato allarme

Il tragico crollo del ponte Morandi a Genova è frutto della mancanza in Italia di manutenzione e prevenzione e di una politica del rattoppo che l’indomani di un disastro mette pezze, tampona falle, ma non rimuove le cause dei disastri, in attesa di contare i morti di un altro rattoppo. È stato troppo ignorato l’allarme sulla durata del materiale utilizzato per le costruzioni che dal dopoguerra hanno caratterizzato ricostruzioni e costruzioni in edilizia. La nostra solidarietà va alle vittime, ma l’indignazione deve tradursi in politiche continue e organiche

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