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Avvelenamento da piombo nell’aria: il pericolo invisibile sopra le nostre teste

| Elena Bonino

Tempo di lettura: 4 minuti

Avvelenamento da piombo nell’aria: il pericolo invisibile sopra le nostre teste

L’OMS ha classificato l’avvelenamento da piombo come uno dei peggiori problemi ambientali. L’esposizione avviene attraverso diverse fonti come acqua, cibo, e aria. Le concentrazioni di piombo nell’aria sono diminuite grazie alla riduzione del contenuto di piombo nella benzina

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha descritto l’avvelenamento da piombo come uno dei peggiori problemi ambientali del mondo.

L’esposizione al piombo può avvenire attraverso diverse vie, dato che viene impiegato in vari settori: acqua potabile, cibo, aria, terreno e polvere. In passato, il piombo veniva utilizzato in una serie di applicazioni, tra cui batterie, additivi per benzina (ora proibiti nella Comunità Europea), prodotti rotolati ed estrusi, leghe, pigmenti, composti, vernici (come il PbCrO4, pigmento giallo per le strisce stradali, e il Pb3O4, noto come minio o piombo rosso), guainatura di cavi, e munizioni. Uno degli utilizzi più diffusi del piombo è stato come antidetonante (piombo tetraetile) nella benzina. Questo ha portato alla dispersione di sali di piombo nell’ambiente attraverso gli scarichi delle automobili, con particelle che si depositavano nel terreno o nell’acqua superficiale e altre che rimanevano sospese nell’atmosfera e poi ricadevano come pioggia.

Alcuni dati

I livelli di piombo nell’atmosfera variano, con un livello di fondo di circa 5 x 10^-5 µg/m^3, una combinazione di piombo di origine naturale e antropica. Le concentrazioni medie annue variano da 0.1 a 0.3 µg/m^3 nelle zone rurali, fino a circa 0.5 µg/m^3 nelle zone extraurbane vicine alle aree urbane e tra 0.5 e 3 µg/m^3 nella maggior parte delle città europee. Grazie alla riduzione del contenuto di piombo nella benzina nel tempo, le concentrazioni di piombo nell’aria sono diminuite.

Negli Stati Uniti, le emissioni totali di piombo sono diminuite drasticamente dal 1976, con una riduzione superiore al 94% e una riduzione delle emissioni veicolari del 97%. Inoltre, nelle aree urbane, le concentrazioni di piombo seguono l’andamento del traffico veicolare nel corso della giornata.

Le concentrazioni di piombo negli ambienti chiusi sono generalmente più basse rispetto a quelle esterne, con una diminuzione del 60-80%, che può essere ancora più marcata durante i mesi invernali con finestre e porte chiuse.

Le sigarette contengono quantità variabili di piombo, con una stima di circa 4-12 µg ciascuna, di cui circa il 2% viene inalato con il fumo. Si stima che fumare 20 sigarette al giorno comporti un’assunzione polmonare di piombo compresa tra 1 e 5 µg. Il piombo, come altri metalli presenti nelle sigarette, può essere assorbito dalle piante di tabacco sia attraverso le radici che attraverso le foglie.

Gli effetti del piombo sull’essere umano

Gli effetti da avvelenamento da piombo sull’essere umano possono essere devastanti. Questo metallo può essere assorbito dall’organismo attraverso diverse vie: inalatoria, orale e cutanea. Nella popolazione generale non fumatrice adulti, la principale fonte di esposizione deriva dal cibo e dall’acqua.

Per neonati e bambini, le vie di esposizione principali includono cibo, aria, acqua, terreno e polvere. Nei neonati fino a 4 o 5 mesi di età, si aggiungono anche aria, latte, polvere e terreno.

Sensibilità nei neonati e nei bambini

L’esposizione al piombo può causare una vasta gamma di effetti biologici, variando in base al livello e alla durata dell’esposizione. I feti in sviluppo, i neonati e i bambini sono particolarmente sensibili agli effetti del piombo rispetto agli adulti.

Il piombo assorbito dalle piante può compromettere reazioni biochimiche fondamentali per il metabolismo vegetale. Gli erbivori sono tra gli animali maggiormente esposti, accumulando piombo in vari organi attraverso il consumo di vegetali contaminati. Nell’uomo, la maggior parte del piombo assorbito si trova nel sangue, si deposita nelle ossa e nei tessuti molli, specialmente nel cervello, sostituendo il calcio nelle ossa.

Il piombo persiste nell’ambiente per lungo tempo e l’esposizione a livelli elevati può causare effetti tossici su sintesi dell’emoglobina, reni, tratto gastrointestinale, sistema riproduttivo e nervoso, portando a gravi disturbi, tra cui la pazzia. L’intossicazione da piombo, nota come saturnismo, si manifesta con sintomi iniziali quali ipertensione, nausea, vomito e dolori addominali, evolvendo rapidamente in anemia emolitica, convulsioni, disturbi psichici e insufficienza renale fino alla morte.

Rischi aggiuntivi e precauzioni dall’avvelenamento

Inoltre, l’esposizione al piombo può indurre sterilità, aborti, mortalità e morbosità neonatale, oltre ad essere cancerogeno. Le categorie più a rischio includono lavoratori esposti alla saldatura, produzione di vernici, verniciatura di ceramiche. Ancora, lavorazione del bronzo, dell’ottone e del vetro, nonché coloro che utilizzano armi da fuoco e sono coinvolti nella fusione di questo metallo.

Il piombo può attraversare la barriera placentare, raggiungendo concentrazioni ematiche e tissutali simili a quelle della madre nel feto, aumentando ulteriormente i rischi per la salute neonatale.

Un po’ di storia sull’avvelenamento da piombo

Gli antichi Romani utilizzavano il piombo per le condotte idriche e i recipienti destinati alla cottura dei cibi. Si credeva che l’uso di recipienti di piombo migliorasse il sapore dolce dei cibi, ma in realtà gli acidi presenti nei cibi estraevano il piombo dai recipienti. L’acetato di piombo, conosciuto anche come zucchero di piombo, è stato impiegato in varie pratiche.

Alcuni storici ipotizzano che il piombo abbia contribuito alla demenza che ha colpito molti imperatori romani, come Caligola, Nerone, Tiberio e Domiziano. Gli imperatori bevevano da coppe di peltro con base di piombo. Si ritiene che la demenza di Giorgio III, re d’Inghilterra durante la Rivoluzione americana, possa essere stata causata da avvelenamento da piombo, poiché i suoi cuochi preparavano il cibo in pentole di piombo.

Vincent Van Gogh, noto per la sua ossessione per il colore giallo, spesso utilizzava cromato di piombo nelle sue opere. Questo stesso pigmento giallo è stato associato alla sua condizione mentale instabile.

Altri personaggi famosi presumibilmente affetti da saturnismo includono Beethoven, Caravaggio e Lenin. Questi casi evidenziano i pericoli dell’avvelenamento da piombo e le conseguenze devastanti che può avere sulla salute mentale e fisica delle persone.

Il piombo e la caccia

I pallini di piombo sono comunemente utilizzati come munizioni dai cacciatori di uccelli acquatici. Tuttavia, molte anatre e oche ferite subiscono danni o muoiono a causa dell’ingestione dei pallini di piombo che si sciolgono nel loro organismo. I pallini di piombo dispersi nelle zone di caccia spesso vengono scambiati per “grit”. Sassolini ingeriti per favorire la frantumazione del cibo nello stomaco) e ingeriti dagli uccelli, fenomeno noto come “ingestione primaria”. Gli uccelli rapaci che si nutrono di volatili colpiti dai pallini di piombo subiscono anch’essi avvelenamento da piombo, denominato “ingestione secondaria”.

Secondo il rapporto “Cartucce Avvelenate” del WWF, l’inquinamento da piombo causato dalla dispersione nell’ambiente di miliardi di pallini di piombo è responsabile della morte indiretta di milioni di uccelli ogni anno in tutto il mondo. Si stima che annualmente vengano dispersi tra le 1400 e le 7800 tonnellate di piombo nelle zone umide dell’Unione Europea.

Questo inquinamento da piombo presente negli ecosistemi si accumula nella fauna selvatica e nella catena alimentare, con conseguenze dirette sull’organismo umano.

Il Parlamento Europeo ha recentemente votato per vietare l’uso delle munizioni al piombo nelle zone umide di tutta Europa. Questa decisione è di grande rilevanza. Impedirà che le zone umide europee siano ancora invase da una quantità enorme di sostanze tossiche sotto forma di pallini da caccia, garantendo così una maggiore protezione agli uccelli acquatici.

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Elena Bonino