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Letterina al 2021. Ma non è un cambio di data che cambia il mondo

| MARIO SALOMONE

Tempo di lettura: 2 minuti

Letterina al 2021. Ma non è un cambio di data che cambia il mondo

Dato l’addio senza rimpianti al 2020 (ma per molti con dolorosi ricordi), si cerca di guardare con speranza e ottimismo al 2021 appena iniziato e che avrà, come tutti gli anni, vita breve (appena 12 mesi). L’anno nuovo sarà migliore solo se si guarderà veramente al bene comune e alle cose che contano davvero. Perché non è un cambio di data che cambia il mondo.

Caro 2021,

sei nato, come tutti i fratelli che ti hanno preceduto, tra botti, diluvi di auguri e (per i non astemi) brindisi.

Abbiamo augurato che tu fossi migliore i tanti che hanno sofferto per il Covid-19, i tanti che hanno perduto il lavoro, i tanti che non lo hanno mai avuto, i tanti che affrontano le onde del mare o il gelo dei Balcani per migrare, i tantissimi nel mondo che più che al Covid devono sfuggire a fame, malattie, bombe, mancanza di acqua potabile e alle tante altre ingiustizie e disuguaglianze che una (in)civiltà ricca e tecnologicamente avanzatissima non solo non lenisce, ma fomenta.

Silenziosi e senza auguri le piante, gli animali, i funghi e gli innumerevoli esseri degli altri regni della Natura, che non hanno orologi né calendari.

Riparte la “Missione 2049”

Per quanto ci riguarda, nel 2019 avevamo celebrato i 30 anni dalla fondazione di “.eco”, la rivista da cui poi è nata tutta una famiglia di iniziative, attività, pubblicazioni, e ci eravamo data la “Missione 2049”: lavorare nei prossimi trent’anni per arrivare alla fatidica scadenza di metà secolo avendo contribuito a fermare il riscaldamento globale, la distruzione di biodiversità e le molte sciagure sociali e ambientali che colpiscono l’umanità per sua stessa colpa (certo, non equamente suddivisa tra chi ha e non ha, soldi, potere, conoscenza).

Eravamo entrati (come tutti, del resto), fiduciosi e un po’ incoscienti nel 2020, per poi trovarci nel vortice di una pandemia e di una crisi globale dalle caratteristiche del tutto nuove (per quanto previste da anni dagli studiosi più lungimiranti). Ma la colpa non era certo di tuo fratello minore 2020.

Ora puntiamo sui vaccini per sperare di tornare a occuparci delle cause anche delle zoonosi e non degli effetti, delle cause dei fenomeni metereologici estremi e non degli effetti, delle cause delle crescenti disuguaglianze senza sentirci la coscienza a posto perché abbiamo mandato due euro con un SMS solidale (pur lodevole).

Tra simboli e realtà

Caro 2021, sappiamo che alla mezzanotte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio il mondo non è cambiato (Brexit a parte), come il Medioevo non è improvvisamente scomparso per fare spazio all’Età Moderna il 12 ottobre 1492 quando Cristoforo Colombo avvistò l’America.

Sappiamo che le date sono un simbolo. Anche per noi molte date sono importanti e le abbiamo messe credo tutte o quasi in un calendario che potesse ricordarle.

Non è però lo scatto di un numero che permette di fare un falò di errori e brutti ricordi e di sperare in felicità, salute e prosperità.

Non saranno gli auguri a cambiare il mondo, ma l’impegno, l’intelligenza, la perseveranza, la coerenza di donne e uomini di ogni età e paese.

Giorno dopo giorno costruiamo il futuro che verrà

Per quanto ci riguarda, cercheremo di continuare e anzi dare ancora più slancio alla nostra “Missione 2049”. Aspetteremo con impazienza il ritorno nelle strade dei giovani di Fridays for future, sperando che sempre più “adulti” scendano giù anche loro. Seguiremo l’evoluzione delle politiche sul clima e appuntamenti come la COP26 di Glasgow preceduta da due importanti eventi in Italia, a Milano.

Caro 2021, come tutti gli altri anni, se saremo più o meno felici, più o meno in pace, non dipenderà da te, ma da noi e di cosa non andrà non dovremo farti colpa.

Tu avrai in ogni caso vita breve (appena 12 mesi), l’umanità costruirà collettivamente gli altri anni che verranno, decidendo e inventando il futuro, giorno dopo giorno, con le scelte e i comportamenti.

Cari saluti

Mario Salomone

Scrive per noi

MARIO SALOMONE
MARIO SALOMONE
Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore, Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989), è autore di saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i congressi del settore.