Mentre prosegue la mostra su clima e linguaggio allestita nel palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, l’ateneo torinese e la Casa dell’ambiente (corso Moncalieri, 18) promuovono per lunedì 13 dicembre (ore 17:30) una tavola rotonda dal titolo “Clima: parlare, pensare agire”, con la partecipazione di Cristina Caimotto, Osman Arrobbio e Gianni Latini e la moderazione di Mario Salomone.
Senza alcun dubbio le parole, le strategie e le strutture linguistiche che utilizziamo per comunicare il tema del “clima che cambia” non sono soltanto rilevanti per la trasmissione di informazioni, ma stimolano la nostra risposta emotiva e sono determinanti nel costruire la nostra percezione, collettiva e individuale, del fenomeno e di conseguenza influenzano anche la volontà, la capacità e le modalità di agire.
Clima e fenomeni linguistici, psicologici e sociologici
Per esempio, abbiamo risposte diverse se utilizziamo l’espressione “cambiamenti climatici” (più neutra) o “crisi climatica” (più emergenziale, come proposto dal giornale The Guardian nel 2019).
Oppure, se utilizziamo la forma linguistica della metafora, la sua efficacia dipende da come la costruiamo e da quale immagine scegliamo. “Effetto serra” o “effetto forno”?
Tra ansia e negazionismo
E, ancora, se utilizziamo una struttura lineare per descrivere i fenomeni del clima – utilizzando quindi parole e relativi costrutti che mettono in relazione “cause” ed “effetti” – continuerà a sfuggirci la reale complessità del “sistema Terra”, dominato da retroazioni e interdipendenze. E questo limiterà anche la nostra capacità di trovare risposte.
Questi fenomeni linguistici (e molti altri) influenzano in modo potente il nostro modo di pensare e percepire il fenomeno, con reazioni che vanno dalla distanza psicologica al negazionismo, da un lato, fino all’ecoansietà e ad altri disturbi psicologici anche gravi, dall’altro.
Tutto questo si ripercuote, infine, sui nostri comportamenti. Possiamo essere indotti alla totale inazione o motivati a cambiare, manifestare, studiare, progettare e questo vale per le piccole azioni quotidiane e individuali, ma influisce anche sulle scelte politiche e strategiche di governi, enti sovranazionali, aziende e multinazionali.
La sede della Casa dell’ambiente, corso Moncalieri 18, Torino
L’ingresso è gratuito.
L’evento si terrà in presenza presso la sede della Casa dell’ambiente in corso Moncalieri 18 e online sulla piattaforma Zoom.
Èin ogni caso necessaria la prenotazione mediante la compilazione del form al seguente link:
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