A livello mondiale è fondamentale una revisione tecnologica dei processi di produzione per porre fine alla povertà ed evitare i probabili impatti catastrofici sul cambiamento climatico e il degrado ambientale. «La questione non è un’opzione» sostiene Rob Vos, direttore del Development Policy and Analysis Division e autore principale del rapporto The World Economic and Social […]
A livello mondiale è fondamentale una revisione tecnologica dei processi di produzione per porre fine alla povertà ed evitare i probabili impatti catastrofici sul cambiamento climatico e il degrado ambientale. «La questione non è un’opzione» sostiene Rob Vos, direttore del Development Policy and Analysis Division e autore principale del rapporto The World Economic and Social Survey 2011: The Great Green Technological Transformation, pubblicato da DESA e uscito il 5 luglio 2011. «Senza miglioramenti drastici e la diffusione di tecnologie verdi, non invertiremo la distruzione ecologica in atto né assicureremo un decoroso stile di vita per tutti gli esseri umani, oggi come in futuro», continua Rob Vos. La capacità dell’ambiente globale di convivere con le attività umane ha raggiunto il limite. Circa metà delle foreste sono scomparse, le risorse idriche sotterranee si stanno svuotando o contaminando, enormi perdite in biodiversità si sono già verificate e il cambiamento climatico minaccia la stabilità di tutti gli ecosistemi.
Nei prossimi 40 anni sarà necessario investire 1.9 trilioni di dollari all’anno per incrementare gli investimenti nelle tecnologie verdi. Tra questi, almeno 1.1 trilioni all’anno saranno necessari nei paesi in via di sviluppo per far fronte alla crescente domanda di cibo ed energia. Tutto questo mentre 2.7 bilioni di persone dipendono per il loro fabbisogno energetico dalla biomassa tradizionale, come legno e carbone. E il 20 % non ha accesso all’energia. Per raggiungere uno standard di vita accettabile nei paesi in via di sviluppo è necessario un maggiore sviluppo economico.
«Questo rapporto mostra come è importante lo sviluppo tecnologico per assicurare un futuro di cui possano beneficiare tutti, proteggendo nello stesso tempo il Pianeta» spiega Sha Zukang, sottosegretario generale di DESA e segretario generale di Rio + 20. «Il rapporto è una lettura essenziale per prepararci a Rio+20, che sarà un’opportunità per definire un sentiero per un mondo più sicuro, pulito e prospero per tutti».
Questo rapporto raccomanda che le politiche siano guidate da quattro obiettivi chiave: migliorare l’efficienza energetica senza aumentarne il consumo laddove i consumi energetici sono alti; supportare un’ampia strategia di investimento globale sull’energia e contemporaneamente aumentare l’utilizzazione e la conoscenza di tecnologie verdi; supportare una maggiore sperimentazione e ricerca su tempi lunghi; applicare una governance e delle strategie responsabili legate allo sviluppo tecnologico dell’energia migliori di quelle attuali.
A.A.
Fonte: DESA Departement for Economic and social affairs