Ottobre, un mese dedicato all’educazione ambientale. Il 14 ottobre Giornata mondiale dell’educazione ambientale

Si celebra il 14 ottobre la Giornata mondiale dell’educazione ambientale, ma tutto il mese può vedere iniziative dedicate a ricordare la centralità e l’importanza di tutto quanto contribuisce a creare sensibilità e consapevolezza, a costruire conoscenze e competenze, a favorire la conversione ecologica grazie a nuovi stili di vita e a nuovi modelli di produzione e consumo. Firma anche l’appello su change.org

Mario Salomone

Anche quest’anno si celebra la Giornata mondiale dell’educazione ambientale, proclamata a Vancouver nel 2017, durante il Nono WEEC, in occasione del quarantesimo anniversario della Conferenza intergovernativa dell’Onu tenutasi a Tbilisi (capitale della Georgia) nell’ottobre del 1977 (qui il video rievocativo).
La conferenza si aprì il 14 ottobre, data scelta dalla Rete mondiale WEEC (in analogia alla scelta del 5 giugno – data di apertura della Conferenza di Stoccolma nel 1972) per la Giornata mondiale dell’ambiente, e conclusasi il 26 ottobre di quell’anno con una Dichiarazione approvata dai Governi presenti.

Celebrare una storia di mezzo secolo

Il 14 ottobre è dunque una data simbolo, tappa importante di un percorso passato attraverso vari momenti, ma tutto il mese di ottobre può comunque essere dedicato non tanto a “fare educazione ambientale” (perché ogni giorno dell’anno è giorno dell’ambiente e di educazione ambientale quotidiana), ma a ricordare all’opinione pubblica e ai decisori politici la centralità e l’importanza di un impegno di informazione, formazione e educazione che è determinante per creare sensibilità e consapevolezza, costruire conoscenze e competenze, favorire la conversione ecologica grazie a nuovi stili di vita e a nuovi modelli di produzione e consumo. E, perché no, a festeggiarsi un po’: all’educazione ambientale, che ha ormai una storia di mezzo secolo, va riconosciuto il grande merito di aver sviluppato consenso intorno alle politiche ambientali, cambiato i comportamenti di molti, aguzzato l’ingegno di innovatori sociali e tecnologici, influenzato il mercato incoraggiando prodotti ecosostenibili e penalizzando quelli dannosi per la salute e per il pianeta Terra, stimolato i politici, fatto nascere testate, case editrici, testate a stampa e online, nutrito una generazione di giornalisti, insegnanti, educatori preparati e attivi, consolidato il terreno su cui movimenti e organizzazioni hanno potuto avanzare e fare penetrare i loro messaggi in larghi strati di popolazione.

Parte la “Missione 2049”

Quest’anno la Giornata assume per l’Italia anche un significato in più: compie infatti trent’anni “.eco, l’educazione sostenibile, la rivista pioniera dell’educazione ambientale italiana e da sempre riconosciuta come testata di riferimento per la comunità di pratica e di ricerca del nostro paese.

La “Missione 2049” che “.eco” ha lanciato al compimento del trentennale è anche la missione che tutti gli educatori ambientali devono portare avanti per arrivare a metà secolo con un mondo più vivibile, più equo e più sostenibile.

L’educazione ambientale ha reso il mondo un posto migliore in cui vivere

È anche grazie all’educazione ambientale se sugli scaffali dei supermercati troviamo prodotti bio o senza olio di palma, se la raccolta differenziata ha fatto progressi, se le energie rinnovabili sono cresciute, se più persone usano la bicicletta, se tutte le case automobilistiche si stanno convertendo all’elettrico, se fioriscono proposte di turismo sostenibile, se c’è più cura del territorio, del patrimonio locale, della cultura e dell’identità dei luoghi, se l’agricoltura trova nuova vita grazie alla agroecologia e alla filiera corta, se l’economia circolare è diventata una priorità per le politiche economiche, se ampie aree sonno diventate protette, se milioni di giovani manifestano in piazza. E potremmo continuare a lungo in questo elenco.
L’educazione ambientale ha insomma reso il mondo un posto migliore in cui vivere, o almeno meno invivibile di quanto avrebbe potuto essere (se non vi fosse stata l’educazione ambientale), a causa della forza distruttiva di un meccanismo cinico, spietato, perverso, di saccheggio e profitto. Certo, molto non ci soddisfa, certo le misure in atto sono largamente insufficienti, certo l’andamento di molti indicatori è allarmante.
Ma possiamo dire con assoluta certezza che se non ci fosse stata l’educazione ambientale la situazione sarebbe ben peggiore.

Le iniziative del mese di ottobre dedicata alla Giornata mondiale dell’educazione ambientale 2019 possono fregiarsi del logo ufficiale (qui sotto) e saranno pubblicizzate dalla rete WEEC Italia.
Vanno dunque urgentemente comunicate alla segreteria della Rete WEEC Italia: segreteria@weecnetwork.it

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MARIO SALOMONE
MARIO SALOMONE
Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore, Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989) e la rivista scientifica "Culture della sostneibilità" (fondata nel 2007), è autore di saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i congressi del settore, e fa parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione Aurelio Peccei, sezione italiana del Club di Roma.

MARIO SALOMONE

Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore, Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989) e la rivista scientifica "Culture della sostneibilità" (fondata nel 2007), è autore di saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i congressi del settore, e fa parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione Aurelio Peccei, sezione italiana del Club di Roma.

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