Skip to main content

5 giugno, una giornata particolare. Più che mai

| MARIO SALOMONE

Tempo di lettura: 2 minuti

5 giugno, una giornata particolare. Più che mai
Mancano poche ore al voto per il Parlamento europeo. La giornata mondiale dell’ambiente che si celebra oggi, 5 giugno, sia propizia per un’Europa più verde. La policrisi galoppa, ma molti battiti di ala di farfalla ne segneranno l’esito. In Messico è diventata presidente Claudia Sheinbaum, scienziata impegnata sul clima. Anche in Europa c’è bisogno di […]

Mancano poche ore al voto per il Parlamento europeo. La giornata mondiale dell’ambiente che si celebra oggi, 5 giugno, sia propizia per un’Europa più verde. La policrisi galoppa, ma molti battiti di ala di farfalla ne segneranno l’esito. In Messico è diventata presidente Claudia Sheinbaum, scienziata impegnata sul clima. Anche in Europa c’è bisogno di più scienza e meno demagogia.

Nasce nel 1972 (anno della prima conferenza della Nazioni unite sull’ambiente – e prima ancora del rapporto sui limiti alla crescita commissionato dal Club di Roma al MIT) la Giornata mondiale dell’ambiente. La data scelta (il 5 giugno) è quella del giorno di apertura di quella storica conferenza a Stoccolma.
I dati di tutti gli organismi scientifici (e l’evidenza empirica) ci dicono che la situazione dell’ambiente peggiora rapidamente. Siamo al collasso climatico, ma la crisi è una “policrisi”: ecologica, politica, umanitaria. I dati sono noti, il quadro globale è chiaro.

Al bivio del futuro

Ciò che è meno chiaro è il futuro. Che è una invenzione collettiva, frutto di un numero incalcolabile di fattori che si intrecciano, rafforzandosi o modificandosi reciprocamente in modo imprevedibile. Possiamo delineare scenari (e abbiamo le conoscenze per farlo) ma non possiamo prevedere il futuro, salvo provare, appunto, a costruirlo e inventarlo.

È la teoria del caos, quella dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali che fa sì che piccole, infinitesimali variazioni possano provocare grandi cambiamenti: è il battito d’ali di una farfalla in Brasile che può provocare un tornado nel Texas.
A maggior ragione se a battere le ali sono nugoli di farfalle. Ci sono momenti in cui questo avviene: gli scioperi di massa, le grandi manifestazioni, i movimenti di lotta e anche le elezioni.

Milioni di battiti d’ali

Decine, centinaia di milioni di battiti di ali ci sono stati nei giorni scorsi in continenti lontani geograficamente ma vicinissimi e interconnessi con noi in un pianeta piccolo reso sempre più piccolo da mille legami di commerci, relazioni, comunicazioni e trasporti.
In India, subcontinente di un miliardo e quattrocento milioni di abitanti, ha perso voti il nazionalismo fanatico di Modi.
In Messico, gli elettori erano 98 milioni. Ha stravinto una donna, ebrea e scienziata del clima e dell’energia: è Claudia Sheinbaum, ricercatrice che ha contribuito ai rapporti dell’IPCC, l’organismo internazionale che monitora il collasso climatico.
Insomma, se si è in tanti a battere le ali, le cose possono cambiare, il futuro sostenibile si può costruire.

Tra pochi giorni (ormai è questione di ore) sapremo in che direzione (la sostenibilità o la reazione antiscientifica e anti-ambientale) avranno battuto le ali i circa 360 milioni di europei chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento della UE.
Andare a votare e impegnarsi per una delegazione all’europarlamento la più ecologista possibile è dunque fondamentale.

Scrive per noi

MARIO SALOMONE
MARIO SALOMONE
Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore, Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989), è autore di saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i congressi del settore.