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Siamo davvero tornati a veder le stelle

| Redazione

Tempo di lettura: 3 minuti

Siamo davvero tornati a veder le stelle

Un evento organizzato da Casa dell’Ambiente, presso il convento dei frati Cappuccini (Torino), ha sensibilizzato sul problema dell’inquinamento luminoso, con astrofili come relatori che hanno discusso delle sue cause e soluzioni. La serata è culminata con un’osservazione guidata del cielo stellato dalla terrazza del Museo Nazionale della Montagna, offrendo un’esperienza educativa e emozionante per i partecipanti.

(In copertina i relatori della serata, da sinistra: Giorgio Ramondetti, Ivan Maganuco e Samuel Nale)

Lo scorso 18 aprile è andato in atto l’evento che tutti aspettavano. Ritornando a veder le stelle è stato un’iniziativa riuscita sia per la partecipazione che per il bel messaggio lanciato. Inizialmente, gli ospiti sono stati accolti, come anche noi organizzatori, all’interno di una delle sale del convento dei frati Cappuccini che molto gentilmente hanno messo a disposizione questo spazio. Si è tenuta una convention che ha avuto come focus principale l’inquinamento luminoso; un tipo di inquinamento di cui si parla sempre poco ma che ormai convive da tempo con tutte le grandi città non solo d’Italia ma del mondo, Torino non fa eccezione.

Io penso spesso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno. – Vincent Van Gogh

I protagonisti della convention

(Giorgio Ramondetti con il suo fidato telescopio in azione)

A far luce sulla tematica dei relatori d’eccezione, astrofili che con la loro passione hanno trasmesso al meglio la necessità di una corretta divulgazione per combattere questo nemico luminoso. Giorgio Ramondetti, appartenente al Gruppo Astrofili William Herschel (GAWH), Ivan Maganuco e Samuel Nale, membri di Celestia Taurinorum. Dall’illuminazione dei lampioni con le fotocellule, alle cause di disorientamento degli uccelli migratori fino ad arrivare a dei sani comportamenti da attuare per cercare di inquinare meno.

L’osservazione guidata

Alla fine della presentazione, che è stata anche piacevolmente dialogica con il pubblico in sala, è seguito un rinfresco per riscaldare corpo e mente prima dell’osservazione guidata del cielo sulla terrazza del Museo Nazionale della Montagna. La platea e i relatori si sono spostati da un luogo all’altro senza problemi e sulla terrazza vi erano ad attenderli altri due astrofili delle rispettive associazioni. Quattro telescopi sulla terrazza, ognuno con diverse gradazioni e direzioni, hanno permesso agli ospiti di vedere Giove, le Pleiadi, la stella più luminosa del cielo… che non è quella Polare, come potrebbero pensare in molti, ma data la nostra latitudine ed il nostro emisfero è Alfa Bootis, per gli “amici” Arturo.

Lo spettacolo più bello di tutti lo ha permesso la luna che con la sua magnificenza ci ha permesso di osservarla illuminata di tre quarti, una vera fortuna perchè permette di vedere con chiarezza i crateri e le ombre della parte oscura che si allungano sul suolo lunare. Uno spettacolo da lasciare senza fiato.

Voi guardate il buio e io contemplo le stelle, ciascuno ha il suo modo di guardare la notte. – Victor Hugo

Il cielo stellato come maestro e guida

Infine, è stato anche possibile ascoltare una breve lezione di mitologia celeste su costellazioni e stelle. Uno dei motivi che rende affascinante il cielo è proprio il patrimonio culturale che ci ha lasciato e se l’inquinamento luminoso continuerà con questa forza ad impattare le nostre vite sarà sempre più difficile alzare lo sguardo e mirar le stelle per trovare ispirazione o trovare nuovi orizzonti sui quali porre i nostri sguardi.

Speriamo di tornare a vederle ancora

Nel complesso è stato un bellissimo evento che ha lasciato tutti piacevolmente felici dell’esperienza. I partecipanti hanno potuto toccare con mano concetti troppo spesso astratti dai vari media e accarezzare con lo sguardo quelle stelle sopracitate nel titolo della serata. Gli astrofili si sono messi a disposizione e hanno elargito la conoscenza dell’universo con la passione che li contraddistingue. Gli organizzatori, ovvero noi di Casa dell’Ambiente, hanno volato come Icaro ma in maniera più coscienziosa tra l’inquinamento luminoso e le stelle. Forse non abbiamo raggiunto lo stupore del Sommo Poeta alla fine della sua Commedia ma siamo sicuramente tornati a veder le stelle.

 

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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.