Il cibo non si butta. Da Gino e Viola, tanti esempi contro lo spreco alimentare
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Lo spreco alimentare in Italia: un aumento preoccupante
Nel 2024 lo spreco di prodotti alimentari in Italia è cresciuto del 45,6%, come se ogni singolo individuo avesse gettato ogni settimana nella spazzatura oltre 600 grammi di cibo (rispetto ai 469,4 grammi rilevati nel 2023). I cibi più sprecati? Frutta fresca (27,1 g), verdure (24,6 g), pane fresco (24,1 g), insalate (22,3 g), cipolle/aglio/tuberi (20 g). Questi i dati che emergono dal Rapporto Internazionale Waste Watcher 2024, “Lo spreco alimentare nei Paesi del G7: dall’analisi all’azione”,curata dall’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, dall’Università di Bologna assieme a IPSOS.
«In Italia l’incremento dello spreco alimentare a livello domestico è preoccupante – spiega Andrea Segrè Direttore scientifico Waste Watcher International – Campagna Spreco Zero, Università di Bologna – Non solo per l’aumento percentuale rispetto ai dati del 2023, ma soprattutto dalle cause che lo hanno determinato, come un abbassamento della qualità dei prodotti acquistati».
Strategie e buone prassi per combattere lo spreco
Cosa fare? Le soluzioni ci sono e le buone prassi sono diffuse a vari livelli. Questa è la risposta che arriva ad esempio dal Comune di Grugliasco, in provincia di Torino, che ha riunito vari attori “anti-spreco” in una conferenza in occasione della Settimana europea della riduzione dei rifiuti (sabato 23 novembre) per sensibilizzare la comunità sul tema dello spreco alimentare.
«Se ci “contaminiamo” tutti insieme – ha detto la vice sindaca Elisa Martino – possiamo fare tanto. Siamo abituati a lavorare, ma è bene anche fermarsi e guardarsi intorno, guardare cosa fanno gli altri e imparare da loro per essere tutti più efficienti».
Progetto GINO: educazione alimentare nelle scuole di Grugliasco
Tra i progetti presentati Elena Pagliarino, ricercatrice CNR-Ircres e esponente del CdA della Rete WEEC, ha parlato del progetto GINO (Giochiamo a non sprecare), che nello scorso anno scolastico ha coinvolto oltre 2.000 bambini delle scuole primarie con attività di educazione, di citizen science e di gioco per insegnare a ridurre gli sprechi nelle mense scolastiche. «Gli scarti sono stati pesati e misurati dai bambini stessi, che hanno partecipato a una sfida per vedere quale fosse la scuola più virtuosa.
Tutti i bambini hanno anche ricevuto una borsina termica per portare a casa frutta e pane, azzerando in questo modo gli sprechi di questi cibi» ha spiegato Elena Pagliarino. Il progetto, finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo, ha visto come capofila l’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-WEEC Network ETS e come partner il Comune di Grugliasco (TO), il CNR, le aziende che si occupano della preparazione (Camst) e distribuzione dei pasti (Ladisa) e sette scuole primarie e sette scuole dell’infanzia di tre istituti comprensivi, oltre all’associazione Storie creative che ha curato un laboratorio di educazione alimentare nelle scuole.
Gino incontra Viola: missione anti-spreco nei nidi
Il progetto si amplia quest’anno e diventa “GINO e VIOLA” (Verso l’Intensificazione dell’Ortofrutta e dei Legumi nell’Alimentazione”, «lavoreremo di più con le famiglie – aggiunge ancora Elena Pagliarino – e ci dedicheremo anche ai bimbi degli asili nido. Infatti è provato che prima si comincia ad abituarsi ad un’alimentazione sana e ricca di verdure e legumi e più diventa facile adottare stili di vita più sostenibili».
Rafforzare la solidarietà alimentare: tanti altri progetti
La conferenza è stata l’occasione per presentare il progetto “Un territorio che è C.A.S.A. (Contribuisce Alla Solidarietà Alimentare), anche questo realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, che si propone di rafforzare e sviluppare la rete della solidarietà alimentare presente sui territori di Grugliasco e Rivoli rinforzando le attuali filiere antispreco attraverso il consolidamento e la creazione di sistemi di raccolta presso i mercati rionali di Grugliasco e Rivoli, l’Emporio Solidale di Grugliasco e il Centro di Ascolto di Rivoli, oltre alla costruzione di nuovi bacini di raccolta e redistribuzione attraverso la connessione con la GDO locale.
Inoltre è stato presentato il progetto “Training of food production operators”, a cura di CIOFS FP PIEMONTE ETS, scuola professionale con 12 sedi in Piemonte che nelle sue attività vuole legare l’educazione ambientale ad aspetti pratici e sperimentazioni sul campo. Per questo hanno attivato un laboratorio di estrazione degli oli essenziali, un mulino a pietra per produrre la farina e coltivazioni idroponiche.
Novacoop ha invece presentato il suo progetto “Frigo di quartiere” per il recupero e la ridistribuzione di prodotti freschi prossimi alla scadenza. «La distribuzione del cibo – ha detto Marcello Giangualano – diventa un momento di incontro che va oltre al valore economico dei prodotti donati (circa 90.000 euro). Diventa un’occasione di scambio, di nascita di relazioni e di ingaggio della comunità di quartiere. La dimensione sociale è quella che conta veramente, è bello vedere come le persone che ricevono i prodotti diventino poi a loro volta volontari».
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- Bianca La Placa
- Giornalista, ha curato la pubblicazione di dossier e libri di carattere ambientale e sociale
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