L’educazione attraversa tutti i 17 obiettivi “di sviluppo sostenibile”. Ma richiede una pedagogia trasformativa e orientata all’azione, che sia l’anima critica e propositiva del sistema sociale
Aurelio Angelini, Michela Mayer, Massimo Scalia
L’educazione costituisce solo uno degli obiettivi dell’Agenda 2030, l’obiettivo 4, ma in qualche modo li comprende tutti: l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile proposta dall’UNESCO a sostegno dell’Agenda 2030 «non solo inserisce nel curricolo in maniera integrata contenuti come il cambiamento climatico, la povertà, e il consumo sostenibile, ma crea ambienti di insegnamento-apprendimento interattivi e centrati sull’alunno. Quello che l’ESS richiede è uno spostamento dall’insegnamento all’apprendimento; l’ESS richiede una pedagogia trasformativa e orientata all’azione, che sia di supporto all’apprendimento autonomo, alla partecipazione e alla collaborazione, a una didattica “per problemi”, all’inter e trans-disciplinarità, e alla connessione tra apprendimento formale e informale. Solo un approccio pedagogico di questo tipo rende possibile lo sviluppo delle competenze chiave necessarie per promuovere uno sviluppo sostenibile.» (UNESCO, Education for Sustainable Development Goals. Learning Objectives. 2017, pag. 7).
• educare a un pensiero sistemico che cerchi di abbracciare la complessità e che colga l’interdipendenza di tutti i fattori, da quelli economici a quelli sociali a quelli ambientali;
• educare a cogliere e ad apprezzare la diversità ma anche a scoprire i vincoli che ci sono imposti dalla natura delle cose e a rispettarli, nella consapevolezza che senza rispetto dei vincoli e delle regole, naturali e sociali, non c’è futuro possibile;
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