Una storia infinita. Sarà questo l’anno della riapertura del Museo di Scienze Naturali di Torino?

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha promesso che la prossima conferenza stampa di inizio anno, a gennaio del 2024, si terrà nel Museo di Scienze Naturali di Torino, chiuso da quasi dieci anni, dopo l’incidente dell’agosto del 2013. Nel frattempo, ci sono stati i lavori alla struttura, promesse di prossime riaperture disattese e intere generazioni di studenti che non hanno potuto partecipare alle innumerevoli attività che il museo offriva, continuate solo in modo parziale durante la lunga chiusura. L’annuncio da parte della Regione fa ben sperare: ma sarà veramente il 2023 l’anno dell’effettiva riapertura?

Il Museo regionale di scienze naturali torinese chiuso dal 2013 riaprirà finalmente quest’anno?

È più che lecito porsi la domanda, dopo le innumerevoli “prossime riaperture” annunciate, che però non hanno mai avuto luogo. L’ultimo annuncio era avvenuto dopo un sopralluogo dell’assessora alla Cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, nell’autunno del 2019. “Ho voluto rendermi conto della situazione di questo importante patrimonio museale regionale, per mettermi subito al lavoro per una riapertura che, alla luce degli aggiornamenti ricevuti durante il sopralluogo, si può immaginare a step successivi, che si realizzeranno nell’arco del prossimo anno”.

Ad oggi, però, il museo è ancora chiuso: sono passati più di tre anni da quella dichiarazione; dieci, invece, sono gli anni trascorsi dalla chiusura del museo. 

Le cause della chiusura

Intorno alle cinque del mattino del 3 agosto 2013, in via Giolitti, a Torino, si sente una forte esplosione. Lo scoppio di una bombola del gas dell’impianto antincendio danneggia due piani del museo di Scienze Naturali. Da subito, per quanto l’esplosione non abbia interessato altre strutture adiacenti, il procuratore Raffaele Guariniello sottolinea l’importanza del danno.  Insieme con il magistrato erano presenti i vigili del fuoco, i tecnici della Regione e l’assessore regionale alla Cultura di allora, Michele Coppola: “Mi viene da piangere. Già oggi abbiamo dovuto allontanare decine di persone, tra cui molti bambini che erano venuti al Museo per la prima volta. È un giorno terribile.”

Foto di TorinoToday https://www.torinotoday.it/eventi/mostre/museo-scienze-naturali-riapertura-natale-2013.html

Il pm Raffaele Guariniello, apre subito un fascicolo contro ignoti per disastro colposo: la bombola esplosa non era stata revisionata, nonostante l’obbligo lo prevedesse entro il 2012. Nel museo erano state trovate altre 60 bombole di quel tipo.  

Storia di una riapertura mai avvenuta: gli anni 2013-2019

Tante le promesse non mantenute e le dichiarazioni disattese riguardo all’apertura di uno dei musei storici della città. Il primo annuncio risale al 2015, appena due anni dopo l’esplosione. Si legge in un articolo de La Stampa:

«ll museo di Scienze naturali può finalmente riaprire. A quasi due anni dall’esplosione, avvenuta nella notte tra il 2 e 3 agosto del 2013, il Comune ha revocato l’inagibilità dello stabile in via Giolitti che lo ospita. Ora si tratta di capire quando le sale potranno essere riaperte al pubblico.»

Un secondo annuncio prevede la riapertura per gradi: nel 2018, quella degli uffici del Museo, e nel 2019, la riapertura del museo stesso. O almeno queste erano le speranze, dopo un importante stanziamento della Regione Piemonte, pari a 1.993.000 euro, per gli interventi necessari al ripristino dell’agibilità di alcuni locali.  Al tempo, l’assessora alla Cultura e al Turismo della Regione, Antonella Parigi affermava: 

“Con questo provvedimento avviamo l’ultima fase dei lavori che permetteranno di riaprire al pubblico la parte espositiva aulica del Museo, restituendo alla collettività un importantissimo patrimonio”

Quest’ultimo finanziamento, con gli uffici e la biblioteca del museo in fase di ultimazione, si sarebbero indirizzati agli interventi di tipo impiantistico ed edile, necessari per garantire l’agibilità e la prevenzione anti-incendio di alcuni locali. Ma anche in questo caso l’apertura non è avvenuta. 

Storia di una riapertura mai avvenuta: dal 2020 ad oggi

Con il cambio della giunta regionale, arriva all’assessorato alla Cultura Vittoria Poggio, che afferma con sicurezza che il Museo Regionale di Scienze Naturali riaprirà entro la primavera del 2020. Fino a questo momento, i lavori per il ripristino e la modernizzazione della struttura ammontano a circa 2,5 milioni di euro, utilizzati per la conservazione dei numerosi reperti custoditi, e le creazioni di una caffetteria e un bookshop. 

“Oggi possiamo affermare che siamo al lavoro per riconsegnare a cittadini e visitatori una prima riapertura, ancorché parziale, entro la primavera 2020. A questa prima riapertura, seguiranno, nei mesi successivi, tutte le altre, fino al completamento dei lavori di ripristino, riconsegnando così alla collettività una vera e propria vetrina scientifica del territorio piemontese”.

Ovviamente, non mancano dichiarazioni speranzose anche nell’anno successivo. All’inizio del 2021, tra i tanti progetti da realizzare, viene annunciata, a inizio anno, la parziale riapertura del Museo regionale di Scienze Naturali, come promesso nella videoconferenza stampa di inizio anno. 

Si legge ancora su La Stampa, non solo che l’assessora alla Cultura Vittoria Poggio promise la riapertura del polo museale nell’ottobre del 2021, ma che dallo stesso sito del museo, veniva dichiarato: «Il completamento dei lavori per il ripristino delle aree espositive poste ai piani terra e interrato è attualmente previsto per la metà del 2022. La riapertura al pubblico dei diversi allestimenti temporanei e permanenti sarà programmata successivamente alla chiusura dei cantieri.»

Promesse, su promesse, mai mantenute.

Le attività del museo 

In questi anni, comunque, sono stati erogati alcuni servizi. La biblioteca è infatti aperta. Inoltre, viene pubblicato, all’inizio dell’anno scolastico, un quaderno delle attività. Il centro didattico del museo raccoglie in un documento tutte le proposte rivolte a studenti ed insegnanti. 

Come si legge dal sito, questo comporta una rivisitazione dei laboratori proposti, con una valorizzazione ai reperti più piccoli, quali conchiglie, insetti, cristalli, per esempio. Le attività si svolgono, per la maggior parte, nelle scuole stesse, in classe. Non mancano, inoltre, proposte didattiche interdisciplinari, progettate con le istituzioni del territorio. Nulla comunque di lontanamente paragonabile alle attività e alle visite, di cui generazioni di studenti non hanno potuto beneficiare all’interno del complesso museale.

L’ultima promessa

“La prossima conferenza stampa di inizio anno della Giunta regionale del Piemonte la faremo dentro il Museo regionale di Scienze naturali di Torino”, a dirlo è stato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, a garanzia dell’impegno presosi durante la prima conferenza del nuovo anno, lunedì 2 gennaio 2023.

Dall’account Instagram @cirioalberto

Il presidente della Regione Piemonte ha infatti annunciato che entro la fine del 2023 verrà riaperto il museo, dichiarazione confermata dall’assessora regionale Vittoria Poggio, che prevede la riapertura nel secondo semestre del 2023.

Non annunci – ha voluto chiarire Cirio – ma obiettivi che intendiamo raggiungere come fatto finora per gli altri che ci siamo posti e che hanno consentito di risolvere molti problemi”.

Sarà questo l’anno giusto?

Scrive per noi

Carola Speranza
Carola Speranza
Dopo aver conseguito la doppia laurea triennale nel dipartimento di Lettere moderne all’Università degli studi di Torino e Université Savoie Mont-Blanc, ottiene la laurea magistrale binazionale in Filologia moderna all’Università Sapienza di Roma e Sorbonne Université di Parigi. È fondatrice e autrice del blog “Grandi Storielle”.

Carola Speranza

Dopo aver conseguito la doppia laurea triennale nel dipartimento di Lettere moderne all’Università degli studi di Torino e Université Savoie Mont-Blanc, ottiene la laurea magistrale binazionale in Filologia moderna all’Università Sapienza di Roma e Sorbonne Université di Parigi. È fondatrice e autrice del blog “Grandi Storielle”.

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