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100 Domande in 100 Pagine: il libro gratuito di Gunter Pauli che invita tutti a riflettere, anche per iniziare a costruire il post Covid

| Redazione

Tempo di lettura: 3 minuti

100 Domande in 100 Pagine: il libro gratuito di Gunter Pauli che invita tutti a riflettere, anche per iniziare a costruire il post Covid

Gunter Pauli invita tutti a riflettere e farsi domande, a partire da quelle del suo libro “100 Domande in 100 Pagine”. Un invito a interrogarsi sulle origini e le implicazioni di questo virus e a capire come superare la crisi, insieme, grazie al confronto. Una dichiarazione d’amore per stimolare dibattiti e cambiamento. Scaricabile gratuitamente dal sito.

Dal fondatore di ZERI (Zero Emission Research and Iniziatives) e della Blue Economy, arriva un libro scritto in meno di un mese per lanciare una sfida a tutta l’umanità: pensare, farsi domande e riflettere, per poter costruire insieme un mondo davvero migliore, cercare di capire come evolvere, come uscire da questa crisi e che cosa fare dopo. Il titolo: 100 Domande in 100 Pagine (con 100 note a piè pagina). Magneti e salute. Fallimento dell’assistenza sanitaria. Prodigi della luce. E come uscire dal caos in cui stiamo.

Quando le persone soffrono, o peggio, quando muoiono, non dobbiamo nel modo più assoluto chiederci: perché? Solo allora potremo affrontare la causa all’origine (Gunter Pauli, 100 Domande in 100 Pagine)

Dalle domande più scontate a quelli più scottanti

Dopo l’introduzione, in cui viene spiegato lo scopo del libro, il volume si divide in 5 parti. La prima e la seconda parte raccolgono le domande e le risposte provenienti dal mondo scientifico; riguardano riflessioni su: funzionamento del virus, eventuali relazioni con l’inquinamento, polemiche e discussioni attuali sui campi elettromagnetici, ricerca di un vaccino, metodi per rafforzare il sistema immunitario, altre cause (diffusissime e anche più letali dell’attuale pandemia) di morte nel mondo che non ricevono altrettanta attenzione. La terza parte raccoglie domande rivolte soprattutto a imprenditori e a inventori sulla possibilità di creare un mondo migliore, prendendo in esame il progresso tecnologico. La quarta parte si volge al futuro, sollevando questioni sull’economia, sulla politica e sulla gestione futura di ambiente, cultura, servizi sociali… Infine il libro si conclude con una breve descrizione della filosofia alla base dell’organizzazione di Gunter Pauli, delle sue riflessioni e del suo operato.
In totale, il libro raccoglie 100 domande, alcune che forse possono sembrare semplici, ma che in realtà non sono scontate: è bene farsele per avere un quadro più completo della situazione, raccogliere tutte le tessere per ricostruire il puzzle alla fine. Altre sono volutamente difficili, portano in ballo temi decisamente spinosi, questioni su cui si stanno facendo polemiche o su cui si cerca di far stare in silenzio, a volte anche in maniera aggressiva.

Chiedere è lecito (e necessario)

La volontà di Gunter Pauli di scrivere un libro nasce proprio da questo fenomeno. Ci racconta infatti nell’introduzione che la voglia di scrivere e soprattutto di fare domande, raccogliendo le opinioni e le testimonianze personali di scienziati, medici, infermieri, ricercatori, virologi, epidemiologi, è cresciuta per via delle risposte aggressive, se non anche derisive, ricevute in seguito a un tweet. Un tweet che appunto, poneva una domanda.
Innanzitutto, l’autore ci tiene a sottolineare e a ribadire quanto sia necessario e fondamentale che le persone pensino e si confrontino per costruire un mondo diverso: “Deve esserci spazio per uno scambio di opinioni sulla difficile realtà della quarantena, insieme a ciò che potenzialmente abbia una logica o meno. Abbiamo bisogno di guardare urgentemente avanti ed affrontare le alternative possibili per rilanciare l’economia, ponendoci qualche interrogativo su come svilupparla al di là del modello globalizzato. Tali questioni considerano le spese a lungo termine e i danni conseguenti al taglio avventato e poco lungimirante degli investimenti nel settore sociale, sanitario, educativo e ambientale.”
Inoltre, questo farsi domande e cercare risposte è importante anche “al di là di cosa è giusto e cosa è sbagliato […] non stiamo cercando ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, e neppure la prova degli errori altrui. Al contrario, vogliamo stimolare le persone, ed offrire misure possibili e concrete con un obiettivo in mente: insieme possiamo fare molto meglio di quanto immaginiamo, purché disposti a crescere.”

Una dichiarazione d’amore

Per l’autore, è importante che le persone smettano di cercare il colpevole o il salvatore e che si pongano invece domande costruttive, ad esempio, su come lavorare insieme per una comunità resiliente. L’invito è a leggere il saggio a mente aperta, “collegando i punti nella tua mente” per evolvere insieme. Considerare che ci sono tante cose che non sappiamo, che più che Homo Sapiens Sapiens, a volte siamo Homo non sapiens e quindi è importante chiedere e ancor più avere la libertà e il diritto di farlo.
Anche perché, come dice Gunter Pauli nel presentare il libro, “ti preoccuperesti di alzare la voce se non ti interessasse?” 

Porre domande è una dichiarazione d’amore. Così come arrabbiarsi e volersi confrontare. Per questo il libro è una dimostrazione di interesse profondo per la vita e le sue interconnessioni, che magari potrà innescare dibattiti e persino portare a magnifiche consapevolezze e rivoluzioni.

Con l’intenzione di aiutare a riflettere le persone dunque, il libro è scaricabile gratuitamente dal sito in diverse lingue. Perché “Come dice un vecchio proverbio: “uno non dovrebbe perdere l’occasione di imparare da una tragedia o da un errore”.