Skip to main content

Una crociata per salvare il pianeta

| Carola Speranza

Tempo di lettura: 3 minuti

Una crociata per salvare il pianeta

È al cinema un nuovo film che parla di ambiente, di lotta al cambiamento climatico e di attivismo. Ormai ci stupiamo sempre meno, il cinema “green” invade sempre di più i nostri schermi e non ne possiamo più fare a meno. 

Alfred Hitchcock diceva: «Il cinema è il “come”, non il “cosa”». Questo non è un film che parla di scienza, di dati o statistiche: nulla che possa anche solo lontanamente essere paragonato ad un prodotto documentaristico. Non è un saggio ma una commedia. Non si concentra, quindi, sull’azione stessa, ma su come agire.

Un cinema sempre più green

Sono due i film che, recentemente, hanno posto come soggetto principale l’emergenza climatica ed ecologica: uno americano, già recensito, Don’t look up; ed il nuovo film francese di Louis Garrel, La Croisade. Entrambi, due tragiche commedie.

Ma se allora la commedia diventa lo strumento e il mezzo, il contenuto del lungometraggio è argomento d’attualità e di denuncia.

“Con la commedia si aprono più porte. Questo soggetto della giovinezza che si organizza per la sua sopravvivenza è un tema attuale.” L. Garrel.

La trama

Il film inizia con un litigio: lo scontro generazionale, tra il figlio adolescente e i genitori, emerge fin dalla prima scena. Joseph, interpretato da Joseph Engel, ammette di aver venduto una serie di oggetti di valore della famiglia: da vini prestigiosi fino a manoscritti e prime edizioni di opere letterarie. I genitori borghesi sono furiosi, non riescono a comprendere l’atteggiamento del figlio. Dopo una prima disperazione arriva, inesorabilmente, la fatidica domanda: «Perché? Perché lo hai fatto?». La risposta è corta, concisa e perentoria: «Per salvare il Pianeta».

Un’immagine tratta dal film. Tratta da https://www.comingsoon.it/film/la-crociata/61518/scheda/

È un film che elogia, finalmente, i giovani e il loro impegno: le parti sembrano ribaltarsi ed è Joseph ad aprire gli occhi ai propri genitori sulla questione. Questo è anche un tratto autobiografico da parte di Louis Garrel, regista e protagonista del film, che afferma di aver cambiato idea sulla gravità della questione del cambiamento climatico ascoltando la giovane Greta Thunberg. Una ragazza di dodici anni gli ha permesso di comprendere che veramente i giovani sarebbero capaci di vendere tutto, mettendo così da parte dei soldi, per organizzare una “crociata” per salvare il pianeta. L’elemento fondamentale del film è che non esistono colpevoli. I genitori, anzi, interpretati da Louis Garrel e Laetitia Casta, dopo le prime ritrosie, si convincono. La mamma vorrà addirittura essere parte attiva della spedizione.

Un nuovo cinema, attuale, e quindi ambientalista

È in atto un nuovo modo di riformare, di protestare, non solo in piazza ma anche nel modo di fare film: non è più il tempo delle riforme distruttive ma di quelle edificanti: paradossalmente, la vera rivoluzione è la creazione, l’adempimento di compiti adulti. Se la rinuncia viene vista come un sacrificio per una generazione che ha creduto che l’accumulo di ricchezze fosse il vero scopo della vita; questa nuova giovanissima generazione considera la rinuncia non come un sacrificio ma un obiettivo: ridurre, inquinare meno, privarsi di alcune comodità o svaghi per il benessere del pianeta è un motivo di orgoglio. È la battaglia che vogliono combattere e che vogliono vincere.

Per ora, il cinema inizia ad indagare l’attualità della crisi climatica ed ecologica tramite l’ironia: è un argomento abbastanza tragico che necessita delle attenuanti per poter arrivare ad un largo pubblico. La sfida sarà quella di trovare nuovi mezzi di comunicazione per poter raccontare in ogni sfaccettatura l’argomento più attuale di tutti: il cambiamento climatico.

Scrive per noi

Carola Speranza
Carola Speranza
Dopo aver conseguito la doppia laurea triennale nel dipartimento di Lettere moderne all’Università degli studi di Torino e Université Savoie Mont-Blanc, ottiene la laurea magistrale binazionale in Filologia moderna all’Università Sapienza di Roma e Sorbonne Université di Parigi. È fondatrice e autrice del blog “Grandi Storielle”.