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La Costituzione ancora più bella del mondo (ma non c’è solo l’Italia)

| Carola Speranza

Tempo di lettura: 3 minuti

La Costituzione ancora più bella del mondo (ma non c’è solo l’Italia)

La Camera ha approvato: la tutela dell’ambiente e degli animali è tra i principi fondamentali della Carta. Rimediato a un vulnus dei padri costituenti nel testo originario, in cui mancava la natura. Ora la Costituzione “più bella del mondo” è ancora più bella. Ma anche altri paesi non sono da meno e per esempio il Cile è alla vigilia di una svolta epocale.

Con 468 voti favorevoli, 6 astenuti e un solo voto contrario, la Camera ha approvato, in seconda lettura, la proposta di legge costituzionale, che prevede le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, l’ha definita “una giornata storica”

Cosa cambia per l’articolo 9

Viene introdotto un nuovo comma, al fine di riconoscere, nell’ambito dei principi fondamentali, la tutela ambientale. Oltre alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, si attribuisce alla Repubblica anche la tutela della biodiversità e degli ecosistemi. Viene infine inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi.

 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [cfr. artt. 3334].

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.   

Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

Interessante notare una particolare attenzione (anche) alle generazioni future, che, come scrive su La Stampa Mario Tozzi, potrebbero non essere d’accordo con il raschiamento delle risorse e l’uso spropositato della tecnologia, che hanno caratterizzato fino ad oggi il modello di sviluppo del Paese. Generazioni che si ritroveranno a gestire, governare e convivere con una situazione climatica, e in generale ambientale, sempre più ostile, a causa delle politiche e dell’economie da sempre indifferenti alle tutele aggiunte solo ora nell’articolo nove della Carta.

Cosa cambia per l’articolo 41

In materia di esercizio dell’iniziativa economica, si puntualizza che essa non possa svolgersi in danno alla salute e all’ambiente. Per quest’articolo vi è un’ulteriore modifica al terzo comma, che richiede alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l’attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali.

 L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Vi è poi un’ultima modifica, che prevede la stipulazione di una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali, introdotta con questa modifica della Costituzione, alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.

In Cile si sta riscrivendo la Costituzione e si sta facendo la Storia

Non si tratta in questo caso di apportare delle modifiche, ma riscrivere completamente la Costituzione. È infatti questa la volontà popolare espressa attraverso un referendum il 25 ottobre 2020, in Cile. La Costituzione vigente, redatta ai tempi di Pinochet, verrà sostituita tra circa 6 mesi, quando sarà passato un anno dall’inizio della scrittura della nuova Carta.

Demonstrators supporting the reform of the Chilean constitution celebrate while waiting for the referendum official results at Plaza Italia square in Santiago on October 25, 2020. – Chile’s President Sebastian Pinera called on the nation to work together for a “new constitution” after Chileans voted overwhelmingly to replace their dictatorship-era charter. (Photo by Pedro Ugarte / AFP)

Ci sono alcuni elementi da tenere a mente in vista della promulgazione della prossima Costituzione: le rivolte sociali iniziate nel 2019; l’elezione, lo scorso 19 dicembre, del Presidente socialdemocratico Gabriel Boric.

La nuova costituzione cilena è la prima al mondo ad essere scritta in piena crisi climatica e, fra i 155 membri dell’Assemblea, 17 posti sono stati riservati a rappresentanti delle dieci comunità indigene riconosciute dallo Stato cileno.

La nuova presidente dell’Assemblea costituente è Marìa Quinteros, 39 anni, epidemiologa e attivista ambientale; il vicepresidente è Gaspar Domìngo, 32 anni, medico nelle aeree rurali del Paese. Nel suo primo discorso ha dichiarato di voler rappresentare le persone ai margini della società, quelle totalmente discriminate. Ma non solo attenzione sociale, il grande elemento rivoluzionario è segnato dalla presenza degli “Eco-costituyentes”, una trentina di membri dell’Assemblea che promuovono i diritti ambientali e chiedono che la Natura sia riconosciuta come un soggetto, i cui diritti devono essere tutelati

Il fatto che sia la prima Costituzione paritaria e che sia scritta anche da rappresentanti dei popoli indigeni infonde una grande speranza per il futuro del Cile.

Sono parole di speranza quelle che accomunano l’autrice di quest’ultima sentenza, la politologa Javiera Arce, con quelle espresse da Legambiente a Greenpeace, ma per il caso italiano. Oltre al messaggio positivo dovuto alle modifiche della Carta, vogliono, anzi pretendono, i fatti concreti: una vera transizione ecologica e misure concrete contro il cambiamento climatico.

Scrive per noi

Carola Speranza
Carola Speranza
Dopo aver conseguito la doppia laurea triennale nel dipartimento di Lettere moderne all’Università degli studi di Torino e Université Savoie Mont-Blanc, ottiene la laurea magistrale binazionale in Filologia moderna all’Università Sapienza di Roma e Sorbonne Université di Parigi. È fondatrice e autrice del blog “Grandi Storielle”.