Su “.eco” di settembre, una nuova chiave di lettura delle opere di Italo Calvino attraverso la lente dell’Antropocene

Nel centenario della nascita di Italo Calvino, Serenella Iovino propone di leggere le sue opere come una stratigrafia narrativa del tempo in cui l’umano è diventato una forza geologica. Non si pensa spesso a lui come a un autore “ambientale”. Eppure, Italo Calvino è uno scrittore ecologico perché sa che cosa succede intorno a lui, e ce lo racconta, ce lo fa vedere.

Leggere l’antropocene con Italo Calvino” è il nuovo articolo di Serenella Iovinio in uscita sul numero di settembre di “.eco”.

In occasione del centenario della nascita dello scrittore, l’autrice propone un’analisi delle sue opere attraverso la lente dell’Antropocene, periodo in cui l’umano è diventato una “forza geologica”.

Sebbene Italo Calvino non abbia avuto l’opportunità di scrivere specificamente sull’Antropocene, dato che il concetto è stato ampiamente riconosciuto molti anni dopo la sua morte, nelle sue opere spesso emerge una consapevolezza delle trasformazioni del paesaggio, della tecnologia e dell’ambiente naturale, seppur in modo sottile e metaforico.

Questa prospettiva suggerisce che le sue opere possono essere lette in modo più ampio, non solo come racconti letterari, ma anche come una sorta di documento che riflette le trasformazioni dell’ambiente e del rapporto tra l’umanità e la natura nel corso del tempo.

Nonostante l’autore sia stato spesso sottovalutato come scrittore con una forte inclinazione ecologica, egli dimostra una profonda consapevolezza di ciò che gli accade intorno e lo trasmette ai lettori attraverso le sue opere, facendoci percepire e comprendere le dinamiche ambientali che si sviluppano nel contesto narrativo.

Serenella Iovino, una delle voci più accreditate dell’ecocritica internazionale, ha approfondito l’analisi nel libro Gli animali di Calvino. Storie dall’Antropocene, del quale troverete la recensione del direttore di .eco, Mario Salomone, sempre nel prossimo numero della rivista cartacea.

Il libro getta luce sull’interessante connessione tra Italo Calvino e l’era dell’Antropocene, suggerendo che Calvino possa essere stato un anticipatore di questo periodo cruciale per la storia del nostro pianeta, svelando nuove prospettive sulla sua opera e il suo pensiero, raccontando il profondo interesse dell’autore per gli animali e l’ecologia.

 

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